Capitolo 9

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IL COLORE DELL'ANIMA

"Trova qualcuno che ti faccia dimenticare il tuo passato, la tristezza. Trova qualcuno che ti cambi la vita, che la renda migliore, che sostituisca e riempia il vuoto di chi se n'è andato. Trova qualcuno per cui valga la pena sorridere."
~Marilyn Monroe.

Cole.

La vita è bella.

Pensavo a questo mentre camminavo serenamente per le strade di Parigi. Il sole era ormai quasi completamente tramontato, ma le vie erano ancora affollate di persone.

Ero uscito per organizzare alcune sorprese per Rose. Sorprese che sicuramente le avrebbero fatto piacere. Su una di esse ero un po' titubante, non tanto per me, ma per la reazione che lei avrebbe potuto avere. Era qualcosa di veramente straordinario.

Dalla sera prima avevo notato qualcosa di diverso in lei. Sembrava pensierosa. Le capitava spesso ultimamente, così come capitava anche a me.

Conoscevo quella sensazione, ed era per questo che avrei fatto di tutto per farla sorridere di nuovo.

Anche una stanza formata da pareti nere diventa meno buia con qualche schizzo di colore in più sopra di esse.

Ed era questa una delle sorprese che avevo in programma per Rose: realizzare un dipinto insieme.

Action painting, questa era la tecnica che avevo in mente per noi.

Lanciare pittura colorata contro un'enorme tela bianca. Lasciare andare i pensieri. Sentirsi come quei colori che volano liberi in aria, per poi depositarsi ovunque essi vogliano e mescolarsi fra loro, dando vita a qualcosa di unico.

Energia, dinamicità, azione.

Volevo farle sentire quella libertà che per anni non aveva avuto. Farla esprimere senza l'utilizzo di nessuna parola, nel modo più semplice e puro che si potesse fare. Scoprire parti di lei che ancora non conoscevo. Quelle parti nascoste nel profondo, chiuse a chiave con un lucchetto e archiviate nel buio. Volevo addentrarmi nel suo cuore e volevo che lei facesse lo stesso con me. Miscelare perfettamente le nostre anime, come se fossero due splendide vernici, e creare un colore non ancora esistente nel mondo.

Unico come noi.

L'arte era sempre stata parte del mio cuore. Studiando architettura, avevo appreso tantissimi concetti riguardanti la storia e la creazione delle più grandi opere d'arte. Di tanto in tanto dipingevo anche. Era un modo per esprimere ciò che avevo dentro e che non riuscivo a fare a parole. Uno sfogo, una liberazione, una purificazione. E volevo che anche Rose si lasciasse andare attraverso l'uso dei colori.

Prima di rientrare in hotel, decisi di chiamare Alberto per aggiornarmi sulla situazione in Italia. Essendo qui da solo, avrei potuto parlare liberamente, senza dovermi nascondere da Rose.

"Ehi, Alberto, come sta andando lì?"

"Cole, è tutto fermo. Il padre di Claudia sta cercando di aiutarmi ma siamo ancora al punto di partenza".

"Marco continua a voler incolpare te?"

"Sì. E vive beatamente la sua vita, mentre io sono senza lavoro, divorato dal nervosismo e trattato come un ricercato".

"Non riesco a capire come facciano a credere a quel deficiente".

"Perché è Marco Ferrari. Tutti lo conoscono. Io sono solo uno straniero con il permesso di soggiorno. Secondo te a chi incolperebbero fra me e lui?".

"Razzisti del cazzo".

"L'amico del padre di Claudia è un avvocato. Stiamo cercando di far capire che io sono innocente, ma è dura. Quel bastardo si è pulito per bene".

Nel mio cuore 2. Profeta dell'amore. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora