Jack mise a dormire la sua piccola pupilla, voleva parlare con Angelica. Avrebbe avuto molta voglia di farlo, così si avvicinò alla porta della sua camera. Fu esitante nel bussare, scelse di non farlo ma iniziò comunque a parlare.
«Angelica... so che sei lì dentro» iniziò timoroso «Martina si è addormentata e io mi stavo chiedendo se ti andasse di parlare un po' con me... ecco»
Angelica in realtà non era nella sua camera.
Lo sorprese alle spalle.«Jackie» lo chiamò dolcemente
L'uomo si voltò imbarazzato.
«Con chi stai parlando?» chiese sorridente
«Con te» rispose indicandosi la porta alle spalle «Che a quanto pare non sei lì dentro»
Si sentiva un idiota.
«Sei buffo» disse ridendo
«Abbassa la voce. Ci ho messo molto a farla addormentare» rispose indicando la porta della cameretta della bambina
Angelica tornò verso il tinello facendo cenno all'uomo di seguirla.
Il pirata notò solo allora che sul tavolo era pieno di aghi e fili.
«Come ho fatto a non accorgermi che eri qui a cucire?» si sentì un po' tonto «Che stai cucendo?»
Angelica si rimise seduta al tavolo, indossò i suoi occhiali e si rimise il ditale.
«Voglio modificare l'abito che mi ha comprato Bill?»
«Ti sta stretto?» chiese spudoratamente
«Mi vedi grassa?» ribattè di rimando
«Non intendevo assolutamente dire che sei grassa. Ho sbagliato. Chiedo venia» quello era il momento più adatto per iniziare a tremare
«No Jack...» rispose alla sua domanda «Non mi piace, volevo renderlo un po' diverso»
«Fa vedere» le strappò l'abito dalle mani e lo osservò per bene sotto alla luce «Effettivamente è bruttarello come abito. Indossarlo non ti renderebbe giustizia»
«Grazie» rispose seccata «Mi hai solo dato ulteriore conferma di ciò che pensavo»
«Se vuoi ti compro un bell'abito sexy... adatto a te e alle tue... forme»
Angelica arrossì.
«Non ce n'è bisogno, grazie. Indosserò quello dell'anno passato»
Lui rimase silenzioso.
«Ehm in realtà non c'è bisogno che tu dorma qui stanotte» disse lei alzandosi
«Perché?» le si avvicinò subito
«Domani è la festa del paese. La panetteria rimarrà chiusa»
«Oh certo. Vuoi che me ne vada Angelica?» domandò scostandosi da ella
«No!» rispose d'impulso
«Davvero?» rimase piacevolmente sorpreso
«Cioè tu puoi fare quello che vuoi, qui devi sentirti come a casa tua» cercò di farlo sentire a suo agio il più possibile
«Siete voi la mia casa» le sfiorò delicatamente il viso
Angelica si sentì tremendamente fragile in quel momento ma trovò il coraggio di chiedergli qualcosa che la faceva terribilmente soffrire e che continuava a tenerla sveglia la notte.
«Perché ci hai lasciate? Perché non sei rimasto Jack, come hai potuto?» le si inumidirono gli occhi
«Avevo paura»
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Alla ricerca dell'isola perduta
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