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Quella mattina Angelica aveva il turno alla panetteria così si svegliò verso le nove, si lavò e si vestì con una camiciola a quadri beige e arancione e con una gonna marroncina, si legò i capelli e andò verso la cucina per farsi un caffè.
Anche Jack si svegliò, per via del rumore.

«Ne gradirei una tazza anche io» esordì alzandosi

«Ahhh» urlò voltandosi, fece cadere la tazzina «Che diavolo ci fai qui?»

Il pirata si stiracchiò e poi si mise in piedi.

«Ieri sera sono venuto a cercarti solo che stavi dormendo così mi sono appisolato anche io»

«E come hai fatto ad entrare, la porta era chiusa»

«No non era chiusa...» disse imbarazzato, stava chiaramente bleffando

«Certo che lo era»

«Beh può darsi... ma non c'è serratura che regga con me nei paraggi»

Angelica andò a controllare la porta e le rimase la maniglia in mano...

«L'hai rotta Jack!»

«Oh ma dai...»

«Senti io sono in ritardo... devo correre a lavoro ora»

«Va bene allora vengo con te» si alzò dal divano

«No tu rimani qui» gridò

Lui la guardò stranito.

«Con piacere» si risedette comodamente sul divano ed accavallò la gamba

«...Per riparare la porta ovviamente e per pulire il caffè»

Scappò via lasciando il pirata solo in casa.
Fuori dalla panetteria c'era già la fila.

«Scusate signori, ho avuto un contrattempo» si scusò imbarazzata

Iniziò a servire i clienti fino a che non arrivò Dana.

«Prendo un paio di rosette cara... oh e anche una brioches»

Angelica ripose tutto in modo accurato in un sacchetto di carta.

«Non puoi immaginare chi ha passato la notte a casa mia»

«Chi?» era confusa

«Jack»

Continuava a non capire.

«Il pirata che ha ucciso mio padre»

«Ci hai fatto sesso?» chiese con tono secco

«Ma no che vai dicendo?»

«Allora ve la date una mossa invece di chiacchierare?» la clientela iniziava ad innervosirsi

«Ehi zotico rispetta la fila» ringhiò Dana

«Ne parliamo oggi, a casa mia»

La donna annuì e se ne andò.

«Avanti il prossimo»

Nel frattempo Jack aveva riparato la porta e pulito il caffè, questo dopo aver svuotato la dispensa di Angelica. Era abbastanza affamato. Decise di andare a cercarla per tutto il paese.

Dopo un po' di quiete in negozio Angelica iniziò a fare qualche impasto, poco dopo sentì drillare la campanella attaccata alla porta.

«Arrivo!»

Aveva il naso e la fronte sporca di farina. Il pirata la osservava sorridente, alzò una mano in segno di saluto. Non appena notò che era sporca si mise a ridere.

«Ti fa tanto ridere vedermi sfacchinare?»

«No, non è per quello» le toccò il naso e le fece vedere la farina «Sei un po' sporca»

Alla ricerca dell'isola perdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora