3. 𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐞' 𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐚𝐭𝐚, 𝐀𝐧𝐚𝐬𝐭𝐚𝐬𝐢𝐚. (2/2)

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Ogni sera, ognuna di noi ha un cameriere assegnato per seguire il nostro lavoro, contare le consumazioni e tornare al nostro tavolo ogni venti minuti per chiedere se "il gentiluomo" avrebbe voluto un nuovo drink

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Ogni sera, ognuna di noi ha un cameriere assegnato per seguire il nostro lavoro, contare le consumazioni e tornare al nostro tavolo ogni venti minuti per chiedere se "il gentiluomo" avrebbe voluto un nuovo drink.

Jax era il più giovane tra i camerieri, non avevo idea di come ci fosse finito a lavorare in uno strip club come cameriere ma, posso dire che era "il mio fortunato" ed oltre a lui: Amelius.

Lui era la figura paterna del locale, odiato da molte e amato da poche.

Quando era fine serata, e, magari Tradis o Nate non riuscivano per qualche strano o assurdo motivo era lui che poteva portarmi a casa.

Se da una parte Jax aveva problemi con tenere a freno ciò che aveva nei pantaloni, dall'altra Amelius era un uomo tranquillo e badava al bene delle ragazze.

Pur a volte risultando quasi, sbrigativo.

Era chiaro avesse preferenze...

A volte ringrazio il cielo, di essere una di queste.

Seguo Jaxon, per una via un po' più privata del locale, le luci rosa presentano diverse ragazze coperte dai divanetti fare dei piccoli spettacoli al palo per gli uomini avanti a loro.

Penso subito a Daniele e in mente mi spuntano solo pensieri negativi.

Credo di essere una vergogna per lui.

Prima di vedermi credeva di aver cresciuto una brava ragazza con la testa sulle spalle mentre ora pensa di aver dato libero spazio a una stripper, una prostituta - per lui - e una vergogna.

Non credo sarebbe mai tornato a casa con un sorriso stampato in viso.

Non sapevo a cosa pensare.

Non riesco a mettermi nei suoi panni.

Mi sto rattristendo a pensare di deluderlo ed infatti percepisco che se ne sarebbe andato già dopo che gli avevo dato le spalle, senza dirgli altra parola a riguardo di questo lavoro.

Lasciando uno sguardo svogliato a lui e il suo migliore amico mentre camminavo per seguire le gambe veloci di Jax.

Il cameriere si ferma avanti a me, freno i piedi prima di sbattere il naso contro la sua spalla e rovinarmi il trucco sulla sua camicia nera - anche se era la prima volta che avevo elaborato qualcosa di semplice.

Guardo alla mia destra quando mi presenta Marius, seduto su un divanetto di pelle nero completamente rovinato.

L'uomo si alza e mi dà velocemente un bacio sulla guancia, facendo sparire Jax da dove siamo entrati.

Subito si siede porgendomi un drink di Long Island.

«So che è il tuo preferito Any», sorride premurosamente, «e, so anche che stasera è la tua serata!», si ributta sul divanetto quasi a peso morto mentre io prendo posto accanto a lui, subito sento una mano allungarsi sulla mia spalla.

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