Inutile dire che ci ritroviamo tutti e quattro nella stessa macchina.
Alle cinque del mattino con una fame che mi crogiola l'intestino e quattro sguardi arrabbiati gl'iuni con gli altri.
Non so cosa abbiano in mente i miei amici, ma un comportamento così in un posto di lavoro è inaccettabile.
Non importa che io sia una spogliarellista ma, se do l'impressione che i miei clienti si azzuffano tra di loro non potrò mai dare l'impressione di una persona sana.
Intanto avvicino la mia mano dalle unghie pitturate di nero sulla coscia di Nathan, concentrato sulla guida notturna.
Milioni di stelle stanno per scomparire dando vita ad un paesaggio degno di un alba splendente di un nuovo giorno, illuminando le case di un azzurro che sta diventando arancione e i negozi che stanno accendendo le proprie insegne.
Le piante di magnolia che contornano la strada sono bagnate dell'acqua piovana che ha contornato la giornata prima.
Degli sguardi indiscreti si posano su questa mano, il biondo non mi dà modo di sembrare interessato al mio gesto.
Lo sapevo quanto era difficile calmare la rabbia, era un periodo davvero delicato per lui.
Tra il college e il tempo prima di conoscermi aveva affrontato dei veri e propri incontri clandestini, oltre al suo umile lavoro, ci partecipava insieme a Tradis.
Entrambi ritiravano dei bei soldi che venivano messi da parte per le prove, le registrazioni dei nuovi strumenti e nuovi microfoni.
Erano piccoli ed inesperti, gli servivano dei soldi facili e veloci anche se la mamma di Nate era attenta ai lividi con cui tornava il figlio e denunciò tutto anche a quella di Tradis, di nascosto fecero andare i loro mariti a controllarli scoprendo che tutto ciò, era realtà.
E se il padre di Nathan, lo menò fino a farlo svenire, l'uomo che aveva scoperto Tradis era il compagno della madre, motivo per cui era scappato quasi subito.
Il padre di Nate picchiava frequentemente il figlio e, a volte la madre.
Fino a quando lui, non ebbe il coraggio di scappare via portando con sé la madre ed Alaska, il suo gattino.
Alaska ora mai è parte importante della nostra vita, vive con noi da quando ne ho ricordo, ed è un vecchietto pieno di energie nel fare il "bambinone".
Quando Nate mi conobbe mi disse poco più tardi che potevo essere la strega che avrebbe risolto anche i suoi più grandi problemi.
E, da una parte poteva avere ragione.
Tradis non era così aperto con me al contrario di Nate, a cui come me piaceva sparlare su ogni fattaccio successo tra le amicizie che avevamo in comune.
Nate pareva quello un po' più problematico, appena qualcosa non gli andava, faceva un macello.
Anche se era più propenso a parlarne, poteva anche mandare in ospedale una persona, se qualcuno con lui non era presente.
E quando gli avevo chiesto a quante persone aveva fatto male, la lista era lunga...
«Allora Jackson Tilbar, quello lì che mi ha messo una "C" al college, Dio... l'ho odiato quello stronzo» diceva elencando.
Nel frattempo io ero incantata da quel suo aver affrontato almeno trenta o quaranta risse e sembrare andarne fiero.
«Ma era un professore?» chiesi.
Lui si aggiustò meglio sul divano del salone della sua ormai vecchia casa.
«No, ci mancherebbe, era l'aiuto del professore»
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Beside Me¹
Literatura Feminina🖤 𝘿𝙖𝙧𝙠 𝙖𝙣𝙙 𝙎𝙥𝙤𝙧𝙩 𝙍𝙤𝙢𝙖𝙣𝙘𝙚 Aurora è nuova nella cittadina di Loomore, si è trasferita da qualche anno negli Stati Uniti per diventare una famosa regista, ma è un peccato che non tutto è andato per il verso. Purtroppo, Aurora finis...