Harry

39 3 22
                                    

Martedì 1 settembre 1998

Harry si svegliò la mattina del suo primo giorno di ritorno a Hogwarts di soprassalto e con il cuore che batteva forte. Completamente sveglio, strizzò gli occhi contro la morbida luce del sole mattutino che filtrava dalla finestra,si era dimenticato di nuovo di chiudere le tende. Era ancora presto,gli unici suoni che si sentivano erano gli uccelli fuori dalla finestra che cantavano il loro coro mattutino e il debole ronzio delle auto che andavano a lavoro.

Le immagini sfocate del suo incubo svanivano a ogni respiro che faceva. Non cercò di ricordarle,felice di lasciarle andare insieme agli innumerevoli altri sogni che avevano tormentato il suo sonno e causato le occhiaie sotto i suoi occhi. Si rassegnò al fatto che non sarebbe riuscito a dormire fino a tardi, come aveva sperato. Nelle rare occasioni in cui riusciva a dormire una notte intera, Harry si ritrovava sempre di umore migliore. Qualcosa che avrebbe apprezzato quando doveva tornare in un posto dove il ricordo della morte lo seguiva dietro ogni angolo.

Ma nonostante la frequente incapacità di dormire e le successive dormite,Harry piacevano le mattine. La tranquillità del suo letto caldo e la confusione della sua testa gli procuravano un torpore che lui gridava. Hermione disse che non era salutare, restare a letto fino a mezzogiorno. Ma ci metteva così tanto a spengere il cervello e ad addormentarsi che era l'unico modo per non essere esausto il giorno dopo. Non aveva idea di come Hermione ci riuscisse. Anche se sospettava che ci fosse una certa dose di rifiuto di confrontarsi con i propri sentimenti.

All'inizio ci aveva provato.Aveva provato a distrarsi con la pulizia della guerra,con i molti processi a cui aveva dovuto partecipare o le noiosi riunioni a cui non aveva alcun posto in cui partecipare,ma cui la gente sembrava pensare che avrebbe dovuto essere invitato comunque. Ma c'era un limite a quanto si poteva fare quando si era un mago con un centinaio di incantesimi di riparazione e pulizia a portata di mano. Nel giro di una settimana Hogwarts era tornata esattamente come prima,come se nulla fosse accaduto, e così lentamente, mentre il destino dei pochi mangiamorte rimasti veniva deciso e il mondo dei maghi tornava a una parvenza di normalità, Harry tornò a Grimmauld Place da solo. La pace era stata un sollievo all'inizio, ma era diventata soffocante.

L'unica cosa che gli impediva di crogiolarsi completamente nella sua miseria erano i suoi amici. Erano diventati piuttosto codipendenti,anche se Ron e Hermione riuscivano entrambi a tenere la testa alta meglio di lui. Forse era il sostegno delle loro famiglie o l'uno dell'altro, o forse erano semplicemente più forti di lui. Non aveva visitato molto la tana;riusciva a malapena a guardare la signora Weasley negli occhi. Sapeva logicamente, che non avrebbe potuto salvare Fred, ma se fosse andato da Voldemort prima...Se avesse semplicemente smesso di combattere e avesse realizzato il suo scopo prima, forse ci sarebbero ancora sette figli Wealsey invece di sei. Forse Teddy avrebbe ancora una mamma e un papà,e forse il suo petto non si sarebbe sentito dal peso di colpa.

Non era l'unica ragione per cui non riusciva ad affrontare la Tana. Harry aveva trascorso l'intera estate a prepararsi psicologicamente per andare a trovare Ginny, per rimettersi in sesto come si deve e per vivere come un normale essere umano. Ma aveva aspettato troppo a lungo.

Si era presentata alla sua porta la settimana prima che tornassero a Hogwarts e Harry aveva saputo cosa sarebbe successo prima ancora che lei avesse avuto la possibilità di aprire bocca. Lo aveva fatto sedere su un vecchio divano malandato che avrebbe dovuto sostituire o almeno riparare e gli aveva chiesto di prendersi una pausa che entrambi sapevano non essere una pausa. Non funziona,gli aveva detto gentilmente, credo che dovremmo prenderci un pò di tempo per stare da soli,per elaborare il lutto.

𝑅𝑒𝑑 𝑎𝑛𝑑 𝑔𝑟𝑒𝑒𝑛 𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑟𝑦 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora