Capitolo 67 - Il primo passo

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Pur non essendo affatto piccolo, in quel momento l'ufficio di Tommy dava l'impressione di essere decisamente affollato. Lucas e Felix si erano spartiti le poltroncine di fronte alla scrivania, mentre Hans e Daniel avevano preferito accontentarsi, sedendosi all'amazzone sui braccioli di queste ultime.

Solo Alessandro e Tommy stavano in piedi. Il primo per scelta, il secondo necessità. Dal modo in cui camminava avanti e indietro di fronte alla vetrata in fondo alla stanza, con lo Smartphone premuto sull'orecchio, risultava evidente che il padrone di casa fosse letteralmente su di giri, e il sorriso perennemente stampato in faccia ne rappresentava la conferma.

In effetti, molti tra i presenti sembravano esserlo, ad eccezione di Alessandro, che al contrario provava un leggero disagio. Fin dal momento del loro arrivo, gli amici di Tommy non avevano fatto altro che complimentarsi con lui, al punto da non lasciare quasi spazio alle presentazioni, che alla fine si era riusciti a concludere giusto in tempo prima che il presidente Felipe Vega chiamasse.

Tuttavia, anche ora che conosceva i loro nomi, la spiacevole sensazione di sentirsi fuori posto non l'aveva abbandonato. Dopotutto, ognuno dei membri di quel piccolo gruppetto affiatato era amico di Tommy da molti anni, mentre lui rappresentava solamente l'ultimo arrivato. La consapevolezza che quanto fatto negli ultimi mesi avesse contribuito enormemente alla causa per cui si battevano tutti loro, da questo punto di vista, aiutava un pochino, ma neanche troppo.

Ecco perché dall'inizio della chiamata aveva deciso di restarsene con la spalla appoggiata ad una delle librerie, limitandosi ad osservare la scena e respingendo ogni richiesta fatta da Vega di parlare personalmente con lui. Stare sempre al centro dell'attenzione cominciava a dargli la nausea.

''Sì, sì, ma certo'' disse Tommy per la cinquantottesima volta, l'orecchio sempre attaccato al cellulare, ''assolutamente, Felipe''. Guardò Alessandro. ''Se è già rientrato?''

Alessandro scosse vigorosamente la testa, accompagnando il tutto con degli eloquenti gesti delle braccia. Tommy levò gli occhi al cielo, mentre Daniel ed Hans si videro costretti a soffocare una risata.

''Non ancora purtroppo'' mentì Tommy, ''ma lo puoi dire a me, se vuoi''

Alessandro tirò l'ennesimo sospiro di sollievo della serata.

''Sicuro, riferirò senz'altro'' proseguì Tommy annuendo.

''Fantastico. Non vediamo l'ora di essere lì da te per la firma''

Noi? Firma? Quale firma? Non pensava che avrebbe dovuto prestarsi a faccende burocratiche. Perché tirarlo in ballo?!

''Ok'' confermò Tommy, ignorando l'espressione preoccupata che gli stava rivolgendo Alessandro. ''Grazie ancora Felipe''. Annuì ancora. ''A presto''.

Interrotta la chiamata, Tommy appoggiò lo Smartphone sulla scrivania e guardò dritto verso Alessandro. Nell'arco di un istante, gli occhi di tutti i presenti conversero su di lui come l'ago di una bussola. Esattamente quello che avrebbe voluto evitare.

Pensando alla svelta ad un modo per vincere l'imbarazzo, alla fine decise di puntare sull'ironia.

''Lo so che sono molto fuori tempo massimo, ma...'' Staccò la spalla dalla libreria e sollevò le braccia al cielo. ''Buon Natale, Tommy!'' annunciò scherzoso.

Senza dire nulla, Campbell aggirò la scrivania, e dopo averlo raggiunto, gli strinse le braccia attorno al collo.

''Il più bel regalo di sempre'' commentò commosso.

Sgranando gli occhi per la sorpresa, Alessandro scrutò attonito le facce del resto dei presenti e poi diede alcuni colpetti sulla schiena dell'amico.

''Non è mi è costato nulla, davvero'' disse in tono noncurante.

KAMA - Volume PrimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora