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P.O.V  Ger

Dopo aver sistemato la tavola andai a richiamare mio padre per avvisarlo che sarei restato a dormire qui, ci fu un secondo di silenzio da parte sua dopo averglielo comunicato, che il mio nervoso gli fosse apparso anche dalla distanza che mi veniva gentilmente offerta dal telefono era una possibilità ma se lo notò davvero o meno è qualcosa che in ogni caso non mi disse. Subito dopo la chiamata presi un respiro, sentivo strane sensazioni nel mio petto che sapevo di non voler portare con me nella stanza dove nonno e nipote mi stavano aspettando sorridenti,  buttai fuori l aria, pensai al sorriso di Italia contento di avere qualcuno vicino e alla bella serata che si stava prospettando davanti a noi e lentamente quel nodo di ansia momentaneo che mi aveva attanagliato si sciolse e potei tornare sorridendo dai due.

I.R: Ah! eccoti finalmente! Allora, cos hanno detto a casa? Ci sono problemi se resti? 

Ger: no signore! Ahah, so che a lei forse pùo sembrare ma non sono un bambini eheh... -IR da quel che avevo potuto notare era un tipo abbastanza tranquillo, un po' esuberante ma non cattivo o altro-

I.R: -si fece cupo- Mi stai dando del vecchio ragazzo?

Ger: - . . . merda.- N-NO! ASSOLUTAMENTE!!! NON INTENDEVO- -bene, ero morto, quello mi dava una manata e io finivo la mia vita, perfetto, chi non vorrebbe andarsene senza più una faccia?-

Ita: ma cosa vuoi che lo sei? -la sua voce intervenne come acqua su un fuoco anche se le sue parole davano più l idea di essere benzina se no fosse che... invece di uno  schiaffo  sentì la vigorosa risata di impero seguita da quella sottile di italia- la vuoi smettere di spaventarlo? 

I.R: AHAHAH! Ma così mi cavi metà del divertimento nipote!-tirai un GROSSO sospiro di sollievo prima di ridacchiare un po' anch'io- vedi? anche lui sta ridendo!

Ger: ahah... si dai.. -Impero romano mi diede una lieve pacchetta sulla spalla e io sorrisi e, prendendolo come un segno mi avvicinai ad Italia- 

Ita: scusalo, si diverte come un bambino -rise mentre io mi sedevo accanto a lui e Fenrir che, cosa che mi fece particolarmente piacere dato che anche io adoro farlo con la mia amata cagnolina, era appallottolato al suo lato sul divano interessato a scegliere con noi (o quanto meno, con i suo padroncino) un film- non ti dispiace se Fenrir sta qui vero?

Ger: -risi- no, no tranquillo! In casa mia oramai i divani e i letti sono più dei cani che nostri! 

Ita: -sorrise e ridacchiò- Prima o poi voglio conoscere i tuoi cani! Me li nomini sempre e si vede che ci tieni -sorrise e io lo guardai contento-

Ger: certo che te li farò conoscere -senza pensarci gli feci pat pat sulla testa- un lupacchiotto come te lo adoreranno! -risi-

Ita: Hey! Non sono piccolo! In più così mi ci chiama nonno! -fece una faccina ''arrabbiata'' assolutamente dolcissima-

Ger: quindi io non ti posso chiamare così? -gli tirai la guancia per punzecchiarlo un po' era incredibile quanto mi sciogliessi con Italia-

Ita: -mi "guardò" per due secondi d occhi stretti e bocca serrata per la rabbietta ma poi sorrise in maniera furba, divertita quasi malandrina ma che per qualche ragione mi fece arrossire per quanto era viva- Fenrir. Mano. -neanche il tempo di dirlo che Fenrir si era lanciato in avanti a mordermi la mano-

Ger: AAAGH!!! -la tirai subito via dalla guancia di Ita per poi guardarlo - Cattivo! - mi massaggiai la mano aveva fatto un po' male ma non aveva lasciato segni Fenrir mi aveva morso piano, le mie cagnolone mi mordono più forte quando gioco con loro per intenderci, avevo urlato più che altro per la sorpresa-

Ita: -rise e mi fece la lingua- No! te lo sei meritato! - disse mentre incrociava le bracca tutto fiero della sua vittoria- Nessuno mi tratta come un bambino! Soprattutto uno che ha solo un anno più di me! 

AL DI LÀ DEI TUOI OCCHI (gerita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora