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POV Germania

Che potevo dire? Io e ita ci trovavamo da soli in quella che era la sua camera...senza nessuno, deglutì per poi respirare profondamente, non c'era nulla di male un questo, non dovevo sentirmi nervoso ...eppure... No! Evitiamo pensieri strani, ne ho già abbastanza purtroppo, ed è inutile negarlo.
Scossi la testa e guardai ita che si era risistemato sul letto con me per chiacchierare, aveva messo via il piatto con i dolci e mi stava parlando...aspetta, da quando stava parlando? Non mi ero accorto di essere rimasto in silenzio per un pezzo senza davvero ascoltare, lui non sembrava essersene accorto, per mia fortuna. Iniziammo a parlare tranquillamente di nuovo e si riformò quel ambiente piacevole che ritrovo sempre quando sto con lui, tra i vari argomenti ad un certo punto mi lasciai andare a un "non fa un po'caldo?"

Ita: è vero, vado ad aprire la finestra se vuoi
Ger: si, ma se vuoi ci penso io -mi proposi per gentilezza, ormai avevo già notato che Italia riusciva a muoversi perfettamente o quasi in casa sua-
Ita: figurati, sei l'ospite, ci penso io

Si alzò e andò verso la finestra, mentre lo faceva mi girai per guardarlo, nel farlo inizia a guardarlo per bene ed i miei occhi cadettero involontariamente sulle sue gambe, deglutì, piano piano il mio sguardo risalì e si fermò ai suoi short bianchi e rimasero lì per un po'mentre Italia si piegava un po'per prendere la maniglia, cercavo di distogliere lo sguardo di continuo ma alla fine tornavo sempre ad osservarlo... quel vedo non vedo dato dalla felpa un po'più grande della sua taglia mi stava facendo diventare sempre più rosso e sempre più nervoso, respirai e nel momento in cui Italia si girava tornai a guardare le sue gambe, ormai arreso e con il viso rosso, almeno ero certo che mentre camminava verso il letto di nuovo non mi poteva vedere, una figuraccia in meno da aggiungere alla lista

Ita: è così interessante guardarmi aprire una finestra? -rise tranquillo mentre si sedeva-
Ger: m-ma come?! -rimasi di m, ma con m maiuscola-
Ita: non ti vedo ma percepisco quando qualcuno mi fissa per un po' -ridacchia- tranquillo, non sono un falso invalido
Ger: oh! -ride- non l'ho mai pensato, ma visto che siamo in tema posso chiederti una cosa? -volevo spostare l'argomento al più preso-
Ita: certo-sorride- dimmi pure
Ger: i libri della libreria sono tuoi o...-lui mi sorrise, credo che avesse capito dove andavo a mirare e ammetto che ho preferito così, temevo di offenderlo a chiederlo direttamente-
Ita: si, sono i miei e li ho anche letti -mi sorpresi, e non credo serva spiegare il perché- vedi sono libri in lingua Braille, in pratica la lingua dei ciechi -rise- hai presente quei puntini in rilievo sulle confezioni di medicine, ecco quelli
Ger: wow, ammetto che è davvero interessante -sorrisi- ne avevo sentito parlare ma non ho mai pensato ce ne fossero così tanti
Ita: effettivamente alcuni li ha fatti "adattare" mio padre per me, mi piace leggere ma francamente se mi voglio rilassare uso gli audio libri
Ger: più semplici?
Ita:-rise- da "leggere" e da capire, almeno per me
Ger:-risi con lui-mmm che cosa facciamo?
Ita: umm...-sorride- che ore sono?
Ger: uh? Circa le -guardai il cellulare- 16:00...cavolo passa il tempo quando ci si diverte è?
Ita:-rise- hai ragione, ma ora vieni con me!

Si alzò e mi tirò dal braccio, che ovviamente prima dovette un attimo cercare ma fortunatamente era vicino a lui, in ogni caso corse giù dalle scale tirandomi, francamente io pensavo che sarei caduto ma invece riuscì ad arrivare al piano di sotto sano e salvo, non capivo a dove volesse arrivare ita. Una volta arrivati al piano inferiore Ita si avvicinò a una porta che presumi fosse la cucina, ero curioso e lo seguì, lui aprì il congelatore ed iniziò a tastare cercando qualcosa

Ger: hai bisogno di una mano ita? - mi avvicinai-
Ita: no! Posso fare da solo! Però...puoi prendere il coltello da carne? Se non sbaglio è nel secondo cassetto sotto il lavandino
Ger: certo - feci come mi disse ma non stavo capendo- vuoi che uccida qualcuno? -risi-
Ita: mmm...no, per ora no -rise- ma potresti tagliarmi questo -tiró fuori un grande pezzo di carne- o almeno darmi il coltello per farlo -io lo guardai ancora più confuso ma gli passai il coltello, voleva cucinare con me?-
Ita: grazie

AL DI LÀ DEI TUOI OCCHI (gerita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora