La figura alla mia destra é la prima a parlare. La sua voce è sicura e autorevole:
"Sei Iris, giusto?"
Non rispondo. Mille domande e pensieri mi frullano per la testa: chi sono queste persone? Come fanno a sapere il mio nome? E soprattutto, cosa vogliono da me?
La figura, spazientita, sbuffa e si avvicina sempre di più.
"Allora?" Insiste
A ogni suo passo il cuore mi batte più forte. Ora riesco a vederlo chiaramente. Il respiro mi si blocca in gola.
È una figura imponente, alta e muscolosa, avvolta in un'armatura scura e scintillante, decorata con intricati motivi.
I suoi occhi sono di un rosso intenso e profondo, come braci ardenti, mi fissano con un'intensità tale da farmi rabbrividire. La tunica rossa sotto l'armatura è di un colore così vivido e intenso che sembra imbevuta di sangue.
A ogni suo passo, il suono metallico delle armi risuona nella stanza, eppure, nonostante l'aspetto intimidatorio, c'é qualcosa di irresistibilmente magnetico in lui, come una tempesta che non puoi smettere di osservare, pur sapendo quanto sia pericolosa.
La mia voce esce insicura e tremolante, quasi un sussurro.
"Sì, il mio nome è Iris."
Non so cosa mi spinge a farlo, ma forse l'adrenalina o la disperazione mi danno il coraggio di aggiungere:
"Voi chi siete? Cosa ci fate qui? Come avete fatto ad entrare? Cosa volete da me?"
Le mie parole sembrano riecheggiare nella stanza vuota, e per un attimo penso che non avrebbero risposto. Ma poi, la figura al centro della stanza fa un passo avanti. Si avvicina lentamente, i suoi occhi si fissano sui miei, e sento come se stesse scrutando ogni parte di me, non solo il mio aspetto, ma anche i miei pensieri più profondi, le mie paure più oscure.
Fui colpita dalla sua maestosa presenza. Non era solo la sua bellezza a incutere rispetto, ma l'aura di saggezza e potere che emanava.
Era alta e slanciata, con una postura fiera e impeccabile che sembra quasi scolpita nel marmo. La sua armatura dorata scintilla alla luce fioca della stanza, e per un momento sono quasi accecata dal suo splendore.
Il suo sguardo è calmo e imperturbabile. I capelli castani sono raccolti in un'elaborata treccia, come se anche ogni singolo capello fosse al suo posto, sotto il suo totale controllo. Invece gli occhi, di un grigio profondo, sembrano scrutarmi fino all'anima, come se nulla potesse sfuggire al suo giudizio.
Sul petto porta uno scudo decorato con simboli antichi che non riesco a decifrare, e sotto il braccio tiene un elmo.
É bellissima, ma anche inavvicinabile. Mi sento piccola e insignificante davanti a lei, eppure non posso fare a meno di ammirarla. Possiede una bellezza distinta e irresistibile, quasi divina. Non sembra minacciosa come il ragazzo di prima, ma in qualche modo la sua postura statica e l'aura di saggezza che emana mi mettono ancora più a disagio.
Finalmente, dopo quella che sembra essere un'eternità, le sue labbra si muovono leggermente, pronte a darmi le risposte che cerco.
"Sei tu" Disse con una voce determinata e sicura, come se non dubitasse neanche un istante di ciò che stava per affermare "la figlia perduta degli dei".
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Il risveglio della dea
Romance[AVVENTURA / ROMANCE) Estratto: C'è una tensione tra noi, qualcosa che non so come definire, ma che è lì, palpabile. "E tu, Ares? Cos'è che ti spinge? Cos'è che ti fa essere così... inarrestabile?" Ares sorride, con un'ombra di vanità. "La consapevo...