Le Terre d'Ombra

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Il nostro viaggio verso le Terre d'Ombra inizia sotto un cielo grigiastro.
Più ci avviciniamo, più la luce intorno a noi sembra svanire. Atena cammina davanti, la sua postura è dritta e determinata, ma nei suoi occhi intravedo un velo di preoccupazione. Ares, invece, è sempre vicino a me, con la mano sul pomello della sua spada, pronto a difenderci da un momento all'altro.
"Le Terre d'Ombra..." mormora Thaumas, con la sua voce che sembra provenire dalle profondità del mare. "Un luogo che riflette le paure più profonde di chi vi entra."
Il paesaggio intorno a noi diventa sempre più desolato. Le piante sono appassite e l'oscurità ci avvolge. Il vento porta con sé un sussurro, quasi un lamento, e sento un brivido correre lungo la schiena.
"Siamo vicini," dice Atena, spezzando il silenzio. "Il primo indizio si trova nel cuore di queste terre. Dovremo affrontare la prima prova."
Ares si volta verso di me, preoccupato. "Se ti senti in pericolo, non esitare a dirmelo. Farò di tutto per proteggerti." Le sue parole mi conferiscono più determinazione.
Questa non è una battaglia che può essere vinta solo con la forza.
Improvvisamente, il terreno sotto di noi si spacca. Un crepaccio si apre con un rumore assordante, separandoci. Io e Ares finiamo da una parte, mentre Atena e Thaumas rimangono dall'altra. La voragine è profonda e le pareti scure sembrano infinite.
"Atena! Thaumas!" urla Ares, ma la distanza tra noi è ormai troppo grande per poterli raggiungere. "Dobbiamo trovare un modo per riunirci" urla Ares.
"Non c'è tempo," risponde Atena dall'altra parte. "Dovremo proseguire separati. La prima prova sarà diversa per ognuno di noi. Ci rivedremo quando l'avremo completata."
Ares si volta verso di me e dice "Iris, devi avere fiducia nelle tue capacità. Questo è solo l'inizio."
Annuisco, anche se sono pervasa dalla paura. Eppure, quando il mio sguardo incrocia quello di Ares, qualcosa dentro di me si rafforza. So che non sono sola. Lui è qui, con me.
Mentre ci allontaniamo dal crepaccio, la nebbia comincia a farsi più densa e una luce appare davanti a noi. È una specie di fiammella che sembra starci guidando più in profondità.
"Ares... cosa pensi che ci aspetti?" chiedo, cercando conforto.
Lui mi guarda con un sorriso leggermente ironico, cercando di ridurre la tensione. "Non lo so, ma qualunque cosa sia, la affronteremo insieme. Questa è la nostra prima prova, Iris. Sarà difficile, ma sono certo che possiamo superarla."
Avanziamo ancora, fino a quando la nebbia si dissolve rivelando una porta imponente, fatta di pietra nera, scolpita con immagini di figure umane contorte dal dolore. Mi sento sopraffatta dall'energia che emana, una sensazione di puro e vero terrore.
Ares si avvicina alla porta e, con un leggero cenno verso di me, spinge con forza, aprendola. L'oscurità che ci attende emana un'aura tutt'altro che rassicurante.
"Insieme," dice, la sua voce ferma.
"Insieme," ripeto a mia volta.
E così, entriamo in quel buio infinito per affrontare la prima prova.

Il risveglio della deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora