Il peso della verità

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La notte cala sulle Terre d'Ombra, avvolgendo il paesaggio in un silenzio inquietante. Troviamo rifugio sotto un albero abbastanza grande da coprirci, anche se il gelo nell'aria sembra penetrare fin dentro le ossa. La luce della luna crea un'atmosfera magica e, al tempo stesso, sinistra.
Dopo la prima prova, ci concediamo un momento di riposo. Ares è seduto accanto a me, mantenendo una distanza di sicurezza, quella che ormai conosciamo bene. Nonostante la vicinanza, nessuna delle nostre mani osa avvicinarsi all'altra. Lui tiene lo sguardo fisso verso l'oscurità, con un'espressione seria.
"Dobbiamo essere più cauti," inizia, la voce carica di preoccupazione. "Non possiamo affrontare tutto senza una strategia."
Annuisco, comprendendo il suo punto di vista. "Hai ragione. Dobbiamo pensare a come affrontare la prossima prova," rispondo, cercando di mantenere la calma.
Ares mi guarda con determinazione. "Abbiamo già superato una prova. Possiamo farcela di nuovo."
Iniziamo a parlare del più e del meno, ma sento che una tensione sottile inizia a formarsi tra di noi. Il fatto che non possiamo sfiorarci rende ogni conversazione più carica di significati non detti, ogni parola più pesante.
"Dobbiamo anche considerare le nostre debolezze," dico, fissando le mie mani, quelle stesse mani che portano morte con un solo tocco. "Io... ho paura di me stessa. La mia maledizione potrebbe nuocere a chiunque mi stia intorno."
Lo sguardo di Ares si fa serio. "Iris, non puoi farti controllare dalla paura. Devi imparare a utilizzare il tuo potere, non a fuggirne."
Le sue parole mi colpiscono in modo strano, mi sento incompresa. "Non è così facile!" esclamo, alzando lo sguardo su di lui. "Tu hai la forza per combattere, Ares, ma io... io porto questo peso addosso! Non posso toccare nessuno senza ucciderlo, nemmeno te!"
Ares si avvicina, ma si ferma appena fuori dalla mia portata, come se ci fosse un confine invisibile tra noi. "Non sto cercando di minimizzare i tuoi sentimenti," dice, il tono più calmo ma fermo. "Ma se lasci che la paura prenda il controllo, rischi di metterci in pericolo."
La sua frustrazione si mescola alla mia, e la tensione cresce. "E tu non puoi decidere sempre per me! Non sono una bambina da proteggere. Ho la mia forza, e voglio usarla!"
Ares alza la voce per la prima volta. "Non sto cercando di proteggerti come una bambina! Ma se non stai attenta, potresti farti del male, o fare del male a chi ti sta vicino!"
Un silenzio carico di tensione si posa tra di noi. "E se fossi io a farti del male?" chiedo, la voce tremante. "Se la mia maledizione colpisse te? Questo è ciò che temo di più, Ares. Che il mio potere ti distrugga."
Ares si ferma, e il suo sguardo si addolcisce. "Iris," dice, "io sono qui. Affronteremo qualsiasi cosa insieme, anche la tua maledizione. Ma dobbiamo fidarci l'uno dell'altro. Non possiamo combattere se non siamo uniti."
Le sue parole iniziano a placare la rabbia e la paura dentro di me. "Lo so," sussurro, abbassando lo sguardo. "Ma ho paura di essere un peso... di perderti."
In quel momento, un'ombra gelida attraversa l'aria, come se qualcuno ci stesse osservando. La sua voce rimbomba nella mia mente, provocandomi un brivido lungo la schiena. "Iris..." sussurra, la voce di Athraxis, piena di malizia. "Non puoi sfuggire al tuo destino."
Il respiro accelera, e il mio cuore batte più forte mentre cerco di capire cosa stia accadendo. "Iris, cosa c'è che non va?" Ares mi osserva, preoccupato, dimenticando per un istante il nostro litigio.
Le parole di Athraxis riecheggiano ancora nella mia testa. "Non puoi sfuggire al tuo destino..."
"Athraxis," sussurro, la voce tremante. "Lo sento... è vicino. Ci sta osservando."
Ares si irrigidisce, i suoi occhi si stringono in una linea dura. "Maledetto Athraxis," ringhia. "Non permetterò che ti faccia del male."
"Non è solo questo," dico con un filo di voce, mentre le ombre dentro di me sembrano crescere. "Sento che sta cercando di spingermi oltre il limite. Vuole che io perda il controllo."
Ares mi richiama, costringendomi a guardarlo negli occhi. "Non sei sola in questo. Devi fidarti di me." Ma in questo momento le sue parole non riescono a tranquillizzarmi. Non posso ignorare ciò che Athraxis ha risvegliato dentro di me.
"Ares, e se non ci riuscissi? Se il mio potere distruggesse tutto ciò che amo?"
Ares si avvicina di qualche passo. "Non lo permetterò," dice, con tono deciso ma pieno di dolcezza. "Insieme, possiamo superare questo. Non importa cosa accadrà, combatteremo l'oscurità. Io credo in te, Iris. Credo nella tua forza."
Lo guardo, i suoi occhi fissi nei miei, e sento il peso di tutto ciò che ha detto.
Però ben presto la mia mente viene sopraffatta dalle parole di Athraxis e, spinta dal terrore, mi allontano di scatto da Ares, lasciando che la paura prenda il sopravvento.
Ares si avvicina, ma io esplodo, ho bisogno di scaricare la mia rabbia. "Non capisci! Tu non puoi sapere cosa significa portare questo peso, questa maledizione. Ogni giorno è una battaglia per non perdere me stessa!"
Ares resta immobile per un istante, poi si avvicina di nuovo, ma stavolta la sua pazienza sembra esaurirsi. "Forse hai ragione, non posso capire esattamente cosa provi. Ma so cosa vuol dire combattere contro i propri demoni. Non sei l'unica a portare un peso, Iris."
Vorrei rispondergli, ma le emozioni mi soffocano. Non è solo rabbia, è dolore, frustrazione, e quella costante paura di fallire. Eppure, vedo nei suoi occhi una sincerità che non posso ignorare.
Silenzio.
Mi volto, tentando di calmare il caos dentro di me. "Mi dispiace," dico, la mia voce quasi un sussurro. "Non voglio allontanarti, Ares. Ho solo paura."
Ares si ferma, mantenendo la distanza, ma il suo tono è più dolce. "Capisco, Iris. Ma non dobbiamo permettere che la paura ci separi. È proprio quello che Athraxis vuole. Dobbiamo rimanere uniti, anche quando sembra impossibile."
Rimaniamo in silenzio per un momento, e sento che qualcosa è cambiato tra noi. Il nostro legame è stato messo alla prova, e anche se il dubbio mi tormenta, so che possiamo affrontare ciò che verrà.
La notte è ancora lunga, e Athraxis non si fermerà. Ma ora, più che mai, sono determinata a combattere. Non solo per me stessa, ma per Ares, per i nostri compagni, e per il mondo che abbiamo giurato di proteggere.

Il risveglio della deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora