Capitolo 17

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POV Sarah

Era passata una settimana da quella sera al bar e le cose tra me ed Angela continuavano ad andare alla grande. Eravamo riuscite a trovare un ritmo che ci permetteva di ridurre alcuni momenti per noi all'oscuro delle altre ragazze, dopo ever deciso di non dire ancora niente a nessuno. Devo dire che questa era più un idea mia, ma Angela sembrava capire e non aver problemi con ciò essendo ancora alle prime fasi della nostra frequentazione e dovevo anche dire che quelle nostre piccole scappatelle davano ad entrambe più adrenalina e voglia di stare insieme. Le uniche però che sapevano di tutto questo erano Stella e Valentina che anche loro ci aiutavano spesso a coprirci quando le altre ragazze potevano fare domande riguardanti le nostre continue mancanze di presenza durante le nostre uscite di gruppo.
Ero stata invitata da Angela ad uscire al centro commerciale per comprare alcune cose, specialmente per il compleanno di Vale che si avvicinava. Eravamo riuscite a comperare tutto il necessario e Angela vedendo dei braccialetti di coppia in gioielleria decise di comprarli per entrambe, facendomi così anche un regalo.
"Lo so che è presto pensarci siccome mancano ancora due mesi a dicembre, ma tornerai a Caserta per le vacanze di natale?" domandai, era un pensiero che stavo pensando da quando parlai al telefono con i miei riguardo le vacanze e volevo sapere cosa avesse in mente lei. "Credo di sì anche se odio tornare giù in Caserta" rispose e risi al suo tono, sapevo come Angela amasse e tenesse il suo posto di nascita quanto però lo odiasse per la piccola mentalità che si trovava lì. "Io anche tornerò al nord dai miei" risposi e adesso fu il turno di Angela di ridere, "Saremo così lontane, non vedo l'ora già sono stanca!" esclamò con finto tono serio ma sapevo che stesse scherzando e non lo pensasse. "Chi ti dice che per quando è natale io ti rivolgo ancora la parola" risposi fintamente offesa e allontanandomi da lei, "Perché so già che mi adori" rispose ridendo e avvolgendo il suo braccio libero intorno me portandomi al suo fianco e lasciando un bacio tra i miei capelli. "Così convinta" risposi avvolgendo a mio modo un braccio intorno la sua vita e camminando allo stesso suo passo. "Sai magari riusciamo ad incontrarci durante le vacanze" rispose poi seria Angela e pensandoci su non era male come idea, "Vedremo" risposi e dopo ciò continuammo a camminare e parlare di argomenti casuali, fino a quando non uscimmo dal centro commerciale e camminando verso i parcheggi.
Avvicinandoci all'auto di Angela, notai come la ragazza al mio fianco sembrava irrigidirsi mentre guardava un auto parcheggiata al fianco della sua auto, ma quando iniziammo ad avvicinarci di più e sentendo la voce di alcune ragazze e notando chi fossero loro, tutto diventò più chiaro. Roberta e le sue amiche stavano scendendo dall'auto mentre scherzavano tra di loro e involontariamente mi venne da abbassare il capo lasciando un sospiro dalle mie labbra, mentre notai come Angela continuava dritta per la sua strada stringendomi più a me, "Non devi preoccuparti" sussurrò ed io annuì alzando di nuovo lo sguardo.
"Chi si rivede, la fuggitiva e il suo scarto" sentimmo entrambe la voce di Roberta parlare e la risatina delle sue amiche in sottofondo mentre ci avvicinammo all'auto. "Così ossessionata che adesso fai la stalker? Dovrebbe essere difficile vivere con il peso di essere una traditrice" rispose Angela senza neanche rivolgerle uno guardo e aprendo l'auto, "Tu entra" sussurrò accarezzandomi la schiena e poi spostarsi dall'altro lato dell'auto. "Per carità, ti lascio pure con quella troia della tua nuova ragazza, ormai lo sanno tutti che ci ha provato anche con Francesco, patetica no?" rispose con tono velenoso e cercando l'approvazione delle sue amiche. Quelle parole mi ferirono e mi dettero fastidio perché in primis non la conoscevo e secondo ciò che stava dicendo non era assolutamente vero, ma per non creare scene e non far arrabbiare Angela rimasi in macchina guardando la scena dal finestrino.
"Ascolta non so quale merda tu ti sia fumata, ma ti conviene smetterla di rivolgermi parola perché non ho più niente a che fare con te!" Senti Angela urlare mentre si avvicinava minacciosa alla ragazza, sapevo che fosse arrabbiata. "Ma soprattutto vedi di sciacquarti la bocca quando parli di Sarah perché l'unica troia schifosa che la darebbe persino ad un cane sei tu, e questo è il minimo che ti posso dire ma la concludo qua" continuò spingendola indietro dalla spalla, "Vedi di lasciare me e le persone care a me in pace e lo stesso farò io con te" concluse poi girandosi e entrando nell'auto ancora abbastanza arrabbiata e senza dire una parola velocemente uscì dal parcheggio lasciando Roberta e le sue amiche scioccate lì a parlare.
Onestamente non sapevo cosa dire o come comportarmi. Sapevo benissimo che Angela fosse arrabbiata e non volevo stressarla ancora di più, ma allo stesso tempo per me era la prima volta vederla così e sapendo che un minimo in tutto ciò fossi coinvolta mi addolorava.
Guardavo fuori il finestrino mentre cercavo le parole giuste da dire, ma dopo alcuni minuti di silenzio Angela lo fece per me, "Scusa" senti uscire dalle sue labbra e immediatamente girai i capo per guardarla, "Quello che ha detto non è assolutamente vero e non credo a niente di quello che ha detto, non dovresti anche tu" continuò e notavo come fosse più preoccupata nell'assicurarsi che stessi bene. "Lo so, mi dispiace solo perché io non la conosco e non ho idea di cosa sia successo tra di voi ma io Angela ho veramente penso solo a te" risposi cercando anch'io di chiarire la mia parte con lei, "Non ne ho dubbi di ciò e per me è la stessa cosa" rispose guardandomi velocemente negli occhi per poi riportarli sulla guida e afferrando la mia mano nella sua sulla mia gamba. "Mi dispiace che sei stata involta in qualcosa che è un mio problema ma ti prometto che non ricapiterà" continuerò ed annuì alle sue parole. "Non voglio che ciò rovini qualcosa o la nostra giornata" aggiunse dopo qualche secondo e capì quanto fosse preoccupata in quel momento. "Assolutamente, l'importante è che tu stai bene" risposi e le rivolsi un sorriso rassicurante accarezzando la sua mano, "Perfetto allora" rispose sorridendo e dopo alcuni minuti, come niente fosse accaduto tornammo a scherzare e parlare tranquillamente.

Eravamo arrivate al parcheggio dei dormitori e una volta spenta la macchina entrambe ci girammo a guardarci. "Grazie per oggi e soprattutto per questo" dissi alzando il braccio per mostrarle il suo regalo per poi portarlo sulla sua spalla e avvicinarla a me lasciandole un bacio casto sulle labbra. "Grazie a te per essere stata con me oggi e perdonami ancora per prima" rispose sincera e non feci altro che sorridere guardando i suoi occhi blu grandi guardarmi come una bimba dispiaciuta. "Non è colpa tua, per me è tutto passato, voglio solo che tu e noi stiamo bene il resto non mi importa" risposi accarezzando i suoi capelli e potevo sentire come si stesse rilassando al tocco. "Va bene" sussurrò e così colsi l'occasione per portare di nuovo le mie labbra sulle sue, dimostrandole con i gesti quanto non mi importasse di tutto ciò se non lei.
Lasciai i miei denti afferrare il suo labbro e con facilità trovai l'accesso che cercavo. Sentivo come Angela mi stesse lasciando lo spazio per dominare e come fosse rilassata mentre entrambe assaggiavamo l'un l'altra. Lasciai la mia mano cadere sulla sua coscia e sentendo la necessità di starle più vicina, scavalcai ciò che ci separava e mi accomodai sulle sue gambe a cavalcioni, senza mai staccarmi dalle sue labbra e senza che Angela spicciasse parola. Senti le sue mani avvolgersi con forza e fermezza sulla mia vita tenendomi stretta a se. Iniziai a spostare le mie labbra sul suo collo e dare attenzione attenzione alla pelle delicata lasciando prima baci basti e caldi, per poi iniziare ad usare anche la lingua e i denti, stuzzicando i suoi punti più teneri. Sentivo Angela sotto di me aumentare il respiro e battito, mentre le sue mani infilarsi sotto la mia maglia e accarezzare la mia schiena, "Piano" senti Angela sussurrare con una risata sentendo come avessi iniziato a dare troppa attenzione ad un punto preciso sul suo collo, rischiando di lasciare un marchio rosso, ma sapevo benissimo cosa stessi facendo e mi stavo divertendo nel farlo. "Non ti piace che la gente può scoprire che sei mia?" sussurrai con voce roca e bassa al suo orecchio e senti come ad Angela le si bloccò il respiro alle mie parole, "Lo urlerei anche ora" rispose poi afferrando il mio mento e portando di nuovo le nostre labbra a scontrarsi, ma questa volta con più passione e voracità, quasi come se entrambe stessimo lottando per dominare e come se ad entrambe non bastasse essere così vicine. Senti le sue mani abbassarsi sulle mie natiche e la lasciai fare quello che sentiva, ma sentendo poi anche le sue labbra afferrare il mio labbro inferiore tirandolo e assaporandolo, lasciai un gemito scapparmi dalle labbra in un mix di piacere e dolore. Lentamente iniziammo a rallentare la pace del nostro bacio fino a ritrovarci ad un centimetro l'un dall'altra con entrambe il respiro affannato e una voglia immensa di continuare a baciarci fin quando non potevamo fisicamente più.

Si baciano tutti tranne noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora