Cena e un quasi destino

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Il sole splendeva sull'acqua della Senna mentre la Ferrari di Wilson sfrecciava per le strade, lui ogni tanto si girava a guardare la sua nuova amica irlandese che non poteva far altro che sorridergli.

Lui non sembrava darle troppo peso però, la sua mente vorticava tra i mille affari che dovevano essere chiusi per la WR e Celine che sentiva di aver quasi piantato in asso.

''Le prenderò qualcosa per scusarmi, chiederò a Eugene in merito ai suoi gusti'' pensava Wilson credendola una soluzione, avrebbe offerto un pranzetto a Evangeline dato che compieva gli anni e poi, avrebbe chiuso il capitolo Irlanda. Il suo flusso di pensieri fu interrotto però dal semaforo rosso e dalla sua nuova amica.

<<Caro, hai una sigaretta?>> chiese lei

<<Si, nel portaoggetti hai un pacchetto, andiamo a mangiare?>> rispose lui non calcolandola molto

<<Si dai, vuoi qualche consiglio?>> disse lei guardandolo con i suoi occhioni

<<No, grazie, conosco io un posticino molto carino e non troppo costoso>> rispose lui

<<Va bene mi fido, e poi?>> Chiese lei

<<Poi ti riporto a casa e domani passo per il caffè>> disse lui sorridendo

Dalla Senna passarono nei quartieri più chic di Parigi fino ad accostarsi nel ristorante scelto da Wilson, dopo esserci accomodati, tra un bicchiere di vino e un altro Evangeline diventò sempre meno timida e, vista l'amex platinum di Wilson decise di giocarti il tutto per tutto in auto dopo che il conto fu saldato.

<<Vedi, Wilson, io pensavo di darti un bacio per ringraziarti della giornata di oggi>> disse lei ridacchiando in preda a una delle uniche ubriacature da vino che lui potesse mai vedere

<<Evangeline, credimi è tutto okai, domani offrimi un caffè e siamo pari>> Disse lui con la mente che stava a bere il the a casa di Celine.

Dopo uno dei viaggi più noiosi per Wilson finalmente la riportò a casa e, appena fu abbastanza lontano chiamò Eugene.

<<Hey Eugene, cosa potrebbe piacere a Celine? devo scusarmi per una cosetta>> disse Wilson senza preamboli

<<Ehm, lei ha sempre parlato del suo amore per la luna, non so se può esserti di aiuto>> ripose Eugene

Chiusa la chiamata si mise a pensare sul da farsi, il primo passo era chiamarla e invitarla a cena, ma quel giorno di preciso era invitato a una cena di famiglia.

Il regalo ovvierà anche a questo dai, pensò mentre prendeva il telefono.

<<Celine, come stai? ti andrebbe una cena alle ore 20:00 di oggi? Passo a prenderti una decina di minuti prima cosi litigo un pò col gendarme>> disse lui

<<Hey Wilson, mio dio ti stavo pensando, per me va benissimo, come mi devo vestire?>> chiese lei

<<Oh tesoro, metti quello che più ti aggrada, tanto sei sempre bellissima>> disse lui

lei dopo avergli mandato un bacio per telefono chiuse e andò a prepararsi anche se mancava un pò alle 20:00, per Wilson però c'era un altra missione, la collana.

''Paris, avrai qualche buon oreficeria'' si diceva. Fortunatamente non fu smentito.

Entrò sulla prima salutando come suo solito ed avanzò la richiesta, abbastanza particolare che fortunatamente, a caro prezzo, fu esaudita.

''Meglio lasciarla dai miei per quello che è costata, per quanto il suo sorriso vale molto più di ventimila euro'' pensava

Fatte tutte queste manovre e, soprattutto dopo aver dato un abbraccio alla sua mamma, corse in hotel per prepararsi.

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