Aura e Sahafa precedute da Icca stavano continuando a scendere la ripida e tortuosa scala nera verso il luogo di culto del quale aveva parlato la sacerdotessa, più scendevano nelle viscere della terra e piú il calore e l'umidità aumentavano, strane incisioni iniziarono a brillare sulla parete quando venivano investite dalla luce per poi spegnersi man mano che si allontanavano
-"Ecco, ci siamo quasi" Icca scostò una tenda di liane che pendevano dal soffitto facendole entrare in una grande sala circolare, davanti a loro si parava un'enorme porta di pietra vulcanica anch'essa nera, finemente decorata con figure femminili e fiori, in particolare sulle ante erano presenti due fiori più grandi e distinti fra gli altri, uno era chiaramente un fiore di venere sull'anta sinistra, mentre l'altro era molto simile al tulipano scoperto dalle due ragazze l'anno prima e stava sull'anta destra,
Aura sussurrò alla sorella
-"Quello sempra proprio il nostro fiore..."
-"Infatti... E non ho mai visto un fiore simile sui manuali... Almeno finché non lo abbiamo scoperto noi..." Replicò Sahafa accigliata, Icca si stava avvicinando ad un altare di pietra simile ad un bocciolo di rosa al centro della sala
-"Bene, state indietro e ripetete dopo di me" detto questo prese lo scettro e lo conficcò al centro del bocciolo di pietra che prese ad illuminarsi di rosso, una striscia luminosa partí sul pavimento dalla base dell'altare e andò a colpire la porta che si illuminò anch'essa come se si stesse riempiendo di luce partendo dal basso passando per tutti gli intarsi della porta fino in cima dove si illuminò una gemma simile a quella dello schettro, tutta la stanza infine si illuminò mostrando a pieno la bellezza della camera
-"Wooo, ma é stupenda! Sahafa guarda che rob... Saha? Che hai in fronte?" sulla fronte di Sahafa una piccolo fluorescenza aveva preso a brillare intensamente
-"Ma che...? Anche sulla tua c'è una lucina!" disse Sahafa alla sorella toccandosi la fronte cercando di capire cosa fosse
-"Tranquille ragazze é normale, quando si viene toccate dallo scettro compare una traccia invisibile se non sotto la luce giusta..." Anche Icca aveva lo stesso puntino luminoso
-"È per evitare che entrino estranei nel tempio..."
-"Certo che il culto è stato molto bravo a nascondere questa sala... Ho letto quasi tutti i manuali e i libri sulla natura e sui luoghi di questo pianeta, ma in nessuno viene menzionato questo posto..." commentò Sahafa fra l'estasiato e il dubbioso
-"Avrò modo di spiegarvi meglio quando saremo entrate... Se questo vi sembra maestoso vedrete dentro... Ma ora bando alle ciancie, la porta é carica... Ripetete con me e scandite molto, molto bene le parole... Oh Dea, tre serve bussano alla tua porta e offrono i loro servigi"
Aura e Sahafa ripeterono all'unisono
-"Oh Dea, tre serve bussano alla tua porta e offrono i loro servigi" detto questo tutte le luci si spensero all'istante, facendo sobbalzare Aura che si strinse al braccio di Sahafa, a parte per lo schettro al centro della sala, in sequenza si iniziarono a sentire pesanti chiavistelli aprirsi meccanicamente nella porta, completato l'ultimo scatto, le luci si riaccesero di colpo e la porta prese a muoversi lentamente verso l'interno facendo entrare uno spiraglio di luce e con esso un calore ancora più intenso
-"Oh Dea! Quasi dimenticavo... Spogliatevi, subito! Prima che le altre vi vedano cosí conciate, togliete tutto anche i gioielli! Su su presto!"
-"Mah!? Ma come... Con la fatica che ho fatto a farli..." Si lamentava Aura toccandosi il completino di foglie
-"Con tutto il rispetto madre..." disse Sahafa un poco scocciata
-"Non potremmo evitare certe cerimonie in un momento come questo... E poi le ricordo che i bracciali o comunque l'oro in generale può proteggerci dai colpi di quei mostri, non so ancora bene come e se serva uno spessore particolare ma..."
-"Su su via tutto, siete al sicuro qui e non dovete preoccuparvi di nulla, ma in quanto novizie, dovrete essere abbigliate da novizie... Penserò io a fornirvi il vestito adatto..." continuò Icca spazientita
-"Mah io pensavo..." cercò di ribattere Sahafa prima di esser nuovamente interrotta
-"Mi spiace, il santuario ha molte linee di difesa e per questo molte regole da seguire, vedi quell'apertura sopra la porta? Se non vi avessi segnato sulla fronte la stanza si sarebbe allagata affogandoci, ed é meglio che non vi spieghi il fato delle novizie che entrano senza essersi spogliate in fronte alla Dea... Ora su svelte la porta é quasi aperta!"
Icca era inamovibile, a quel punto non le restava che eseguire gli ordini, iniziò a spogliarsi insieme alla sorella che ancora si lamentava dell'inutile sforzo fatto per vestirsi.
La porta terminò di aprirsi sull'enorme grotta vulcanica illuminata a giorno, fecero fatica ad abituare gli occhi a quella luce intensa dopo la lunga camminata nella luce soffusa dello scettro
-"Ma é gigantesca!" esordí Aura vedendo tanta magnificenza, il pavimento era nero percorso da venature oro cosí come le pareti, un'ampia scalinata scendeva da sotto la porta, iniziarono percorrerla verso il fondo della grotta, sotto di loro stavano almeno una cinquantina di veneri vestite simili, ma con qualche differenza che mostrava il grado di devozione nel culto, le novizie come potevano definirsi anche loro portavano un cappuccio in testa rosso, tenuto al collo da una sorta di collare dal quale sul davanti pendeva come una tendina un rettangolo di stoffa nero che arrivava fino a metà della coscia, lasciandole praticamente nude, altre invece avevano tre drappi, il primo comune alle altre nero, mentre altri due drappi rossi coprivano i seni fermandosi appena sotto di essi, le uniche a non essere praticamente nude erano quelle che sembravano mostrare un grado maggiore nel culto, Sahafa ne distinse appena cinque, vestite completamente con una lunga tunica che toccava in terra munita di cappuccio, tenevano le mani dentro le maniche e il volto ben nascosto, si muovevano lentamente facendo cenni e dando ordini alle ragazze con i tre drappi ignorando le altre
-"Pensavo che voi del culto non apprezzaste la nudità... Molte volte avete avuto da ridire in consiglio quando la mia tutrice Hama prendeva il sole nuda facendosi vedere dalle finestre della vostra torre... Mentre qui c'è molta bella robina in giro" commentò Sahafa vedendo quelle veneri quasi completamente nude indaffarate nei loro compiti, c'era chi studiava libri, chi spostava scatole e casse, altre avevano attrezzi da scavo e altre ancora coltivavano in piscine calde frutti acquatici detti Babu non erano eccezzionali come gusto ma erano sicuramente piante resistenti e molto nutrienti
-"Figlia mia, avete molto da imparare sul nostro culto... Qui la nudità é un atto di sottomissione alla Dea non ha niente di sessuale, oltre che a combattere il caldo della grotta non di meno... Chi invece come sono io, è completamente sottomessa e porta il segreto della liberazione, non può mai e poi mai mostrarsi nuda ad anima viva, e per questo ci tocca anche sopportare il calore" replicò Icca fiera mentre scendeva le scale, al suo passaggio le novizie si spostavano il drappo da davanti e cadevano in ginocchio con le mani giunte verso l'altro e lo sguardo basso, le intermedie mostravano i seni spostando solo i drappi rossi mentre le cinque monache nere la indicavano con la mano destra seguendola col dito in religioso silenzio, l'autorità di Icca in quel luogo era sicuramente indiscussa quasi dispotica agli occhi delle due sorelle, Sahafa a denti stretti senza farsi sentire da Icca disse ad Aura
-"Niente di sessuale? Sembra una serata a tema a casa di Etka... Queste qua non me la raccontano giusta... Niente sesso come no, mi sembrano fin troppo svestite per dare la colpa al caldo..." Aura rispose sottovoce
-"Facevano tanto le pudiche in assemblea sempre pronte a giudicare... E poi eccole qua mezze nude... Sono tutta bagnata..."
-"Non riesci proprio a non pensare a scopare per un momento..."
-"Mi conosci sorellina, non resisto a tante belle cosine al vento..."
Ad attenderle alla fine della scala vi erano quattro veneri, una in tunaca nera altre due a tre drappi e una novizia inginocchiata fra le due, Icca si fermò ad ascoltare la monaca in nero, le parlava sottovoce nell'orecchio e le due sorelle non riuscirono a carpire nulla, la monaca si congedò e tornò verso il lato sinistro della cattedrale sotterranea sparendo dietro una porticina.
Icca osservava la novizia con disgusto, alzò il braccio destro e fece schioccare le dita, in un attimo tutte le veneri nella sala si ricoprirono e tornarono alle loro mansioni senza proferire parola, tutte tranne le tre che le stavano davanti
-"Molto male" disse Icca senza più nessuna traccia di giovialità nella voce
-"Molto molto male trentatré, duecento anni di noviziato e ancora ti scopriamo a toccarti nella casa della Dea... Non senti il suo amore? Il suo calore? Tu hai freddo..." la novizia non diceva nulla era immobile e guardava basso
-"Un giorno e una notte dovrebbero bastare a scaldarti" Icca emise la sua sentenza e fece cenno con la testa alle due trifasce a fianco della novizia, la fecero alzare e la presero per le mani proseguendo poi dritte lungo la navata davanti a Icca, di corsa da una grande porta sulla destra sbucò una novizia con due cappucci e li porse alla Madre
-"Indossateli e seguitemi vi porto nella sala dell'Icona"
Le sorelle indossarono gli strani abiti chiudendosi il collare al collo e mettendo il cappuccio sul capo come le altre
-"Si in effetti é proprio inutile per coprirsi..." commentò Sahafa
-"Dai a me in fondo non dispiace, il collare lo regoli come ti pare e non ti intralci con la veste" per Aura era tutto un gioco
-"E grazie non ti intralci... Non c'è nulla!" rispose Sahafa che si sentiva ridicola in quel costume, avevano percorso ormai tutta la navata centrale e ora si stavano avvicinando ad un enorme portone decorato con intarsi in oro dove pochi minuti prima avevano visto entrare le trifasce con la novizia per mano
-"Il pavimento scotta quasi, é la parte più calda questa?" chiese Sahafa
-"Si, la prossima stanza é decisamente la più calda, sotto di essa é situata la camera magmatica del vulcano" rispose Icca continuando a camminare senza voltarsi, raggiunta la porta la spalancò ed entrarono nella sala, davanti alle sorelle incastonata in un enorme alcova nella parete stava una statua in roccia nera venata d'oro alta almeno venti metri raffigurante una venere maestosa e bellissima, la chioma folta le dava l'aspetto di un leone, maestoso e temibile, gli occhi rosso fuoco brillavano di luce propria, sedeva su di un trono completamente d'oro e nelle mani teneva due fiori nella destra un fiore di venere, nella sinistra il tulipano delle sorelle, mentre in grembo teneva un'enorme sfera rossa simile a quella dello scettro di Icca, alla base della statua stavano le trifasce con la novizia ora in ginocchio, una delle due aprí una piccola grata sul pavimento in fronte alla novizia, sotto di essa si apriva un buco quadrato fondo due metri e largo appena quanto bastava a far passare una venere, davanti alla statua c'erano venti di questi tombini sopra i quali l'aria vibrava per il calore emanato dal fondo delle cellette, ripresero la novizia per le mani e la calarono nel buco senza che protestasse, se già il pavimento scottava leggermente a due metri di profondità nella fossa il calore era insostenibile per i piedini delicati delle veneri se non per pochi dolorosi minuti, l'unica alternativa era spingersi contro le lisce pareti e risalire il più possibile per attaccarsi alle grate sfuggendo al fondo bollente, cosí facendo ci si prostrava dando l'impressione che le detenute sorgessero dal pavimento come anime dannate nel tentativo di sottrarsi al fato dell'inferno, uscivano solo mani e avambracci che si dimenavano verso la statua e si aggrappavano alle sbarre, Sahafa era scioccata
-"Per essersi toccata? Basta questo per finire arrostita in un buco nel pavimento?" Icca rispose seria
-"Certamente, e vale anche per voi fino a quando starete qui..."
-"Neanche un orgasmetto piccolo piccolo?" chiese triste e sconsolata la piccola Aura
-"Spiacente sono le regole" ribatté Icca
-"Ma é impossibile! Non resisterò mai! E se dovessimo stare qui tre giorni? O addirittura una settimana! Come farei?"
-"Beh... Hai visto dove si può finire, spero basti come avvertimento" camminando erano arrivate sulla celletta della novizia
-"Guardala bene, pensi valga la pena finire qui dentro per delle volgari pulsioni sessuali?" sotto di loro la penitente stava aggrappata con gli avambracci incrociati sopra la grata e la faccia spinta contro fra due sbarre ansimando in cerca di aria più fresca, era tutta rossa e sudava copiosamente, gli occhi lucidi chiedevano pietà, Icca le premette prima leggermente poi sempre più forte il piede sulla faccia, facendole perdere la presa e ripiombare sul fondo
-"Sali ora peccatrice! Lotta contro il fato dannato!" la piccola venere faticò non poco per riaggrappparsi alle sbarre, Icca le ripropose il piede e la ragazza prese a leccarglielo, sotto la pianta e fra le dita
-"Grazie madre, merito di essere redenta tramite il tuo flagello ho peccato e merito di essere dannata" Icca la rispinse nuovamente sul fondo e proseguirono oltre sotto la magnifica statua
-"Questa, é la Dea Madre o almeno ciò che rimane del suo spirito" mentre Icca parlava, la testa della statua si piegò a guardarle con i suoi enormi occhi rossi
-"Guarda Saha! La statua si muove!"
Sahafa guardò incredula la statua di pietra muoversi
-"Ma come é possibile!?"
-"È un mistero anche per noi monache reggenti, la statua é in pura roccia eppure si muove, confidiamo sia lo spirito guida della madre, sarà lei ad affidarvi i vostri numeri" proseguí Icca
-"I nostri numeri?" chiese la venere nera
-"Qui solo le sacerdotesse di più alto grado hanno in dono il loro nome, tutte le altre sono numeri per la Dea" La statua mosse la bocca e parlò, il suono sembrava uscire non solo dalla bocca ma anche dalle pareti intorno a loro
-"Sessantanove Aura, settanta Sahafa"
-"Hai sentito Saha!? La dea conosce i nostri nomi! Non é incredibile cara la mia scienziata!?"
Sahafa continuava ad essere molto perplessa, non aveva mai creduto alla magia o ad altre forme di occulto e cercava di capire come facesse quella statua a muovere la testa e a parlare, doveva esserci un trucco o qualcosa di simile, era sempre riuscita a spiegare scientificamente strani fenomeni e questa volta non sarebbe stata da meno, anche se la statua era stata molto convincente
-"Si ho sentito... Molto strano... Quindi Icca io ora sono la numero settanta, e mi sembra di capire che altri nomi o soprannomi siano vietati..."
-"Si, assolutamente vietato" rispose Icca prima di ringraziare la statua e congedarsi
-"Vi mostrerò le vostre stanze e sui vostri letti troverete un piccolo manuale con norme e leggi del culto, studiatelo bene se non volete finire come questa qua" Ficcò il piede in bocca alla novizia ricacciandola ancora una volta sul fondo
-"Bene ora seguitemi"
Percorsero la navata a ritroso uscendo dalla sala dell'icona, alla loro destra stava una porticina, Icca la aprí ed entrò con le sorelle, un lungo e nero corridoio si estendeva davanti a loro interrotto lateralmente da porticine ancora più piccole ma molto solide, dopo aver percorso il corridoio stretto e basso per qualche minuto Icca si fermò davanti ad una porta sul lato sinistro, dalla tunica estrasse un mazzo di chiavi oro e aprí la porticina rimanendo nel corridoio, mostrando con la mano l'interno dell'angusto stanzino
-"Prego entrate, una volta imparate le regole piú importanti potrete uscire senza finire nei guai, da ora siete novizie non dimenticatelo, la Dea vi guarda sempre"
Le due sorelle sbirciarono nella stanzetta, a parte il buco sul pavimento per i bisogni e la fontanella di acqua calda che faceva da lavandino l'intera stanza era occupata a metà da un lastrone di pietra nera che fungeva da letto, il soffitto era molto basso e Sahafa toccava con i capelli, una piccola lucina sbucava dal muro dando luce all'altrimenti oscura camera da letto
-"Niente confort... immagino sia per espiare i nostri peccati e le nostre voglie giusto?" Chiese Sahafa sedendosi sulla lastra calda
-"Esattamente, questo è un luogo di riflessione, di penitenza e di apprendimento non si viene nel santuario per sollazzarsi ma per ritrovare sé stessi" risposte dalla soglia Icca
-"Verrò a prendervi fra un paio d'ore, mi aspetto vivamente che per allora vi siano entrate nella testa almeno le linee guida generali" Sahafa aveva in mano il libro e stava per porre un'altra domanda alla monaca ma essa aveva già chiuso la porta e si sentiva il meccanismo della serratura chiudersi davanti a loro sigillandole dento, poi più nulla
-"Alla fine in un modo o nell'altro siamo siamo finite prigioniere di qualcuno..." commentò Sahafa scocciata da tutto questo cerimoniale
-"Ooooh non imparerò mai questo libro!" disse Aura tenedo il libro per la copertina come fosse uno straccio lurido
-"Ti aiuto io zuccona, ripasseremo insieme questo mucchio di stupidaggini" rispose Sahafa indispettita a braccia conserte seduta sul lastrone
-"Invece che pensare a queste stronzate dovremmo iniziare a capire come liberare le altre e cacciare quei mostri"
-"Lo so Saha... Chissà cosa sta patendo la nostra povera Hama... Queste monache non mi sembrano affatto preoccupate dell'invasione..." Sahafa si illuminò
-"Hai ragione... Sembra quasi che qui non sia successo nulla, come se fosse una cosa normale e poi cosa ci facevano tutte queste adepte già qui dentro? Molte le ho viste cadere sotto i colpi dei mostri alla cerimonia... Eppure qui sembra non manchi nessuno, ognuna ha la sua mansione e il suo ruolo e nessuna ma proprio nessuna é preoccupata di questa invasione, che cavolo almeno mille sono la! Nude e schiavizzate, mentre noi stiamo a ripassare inutili manuali di etichetta! C'è qualcosa di molto strano qui... Dobbiamo andarcene"
-"Capisco sorella... Ma se ce ne andiamo saremo punto e a capo nella foresta... Penso sia meglio usufruire dell'accoglienza del culto almeno per adesso e provare a capirci qualcosa, hai detto che molte cose non ti convincono, allora perché non indagare? Anche secondo me queste qua sanno qualcosa che non vogliono dirci, o almeno non ora che siamo appena arrivate..." rispose Aura
-"Lo so Au, ma queste mi mettono i brividi più degli alieni, hai visto quella povera ragazza? Icca è una sadica bastarda che gode nel punire le novizie" Aura le prese il volto fra le mani e la guardò negli occhi
-"Sono sicura che riuscirai a saltarci fuori, sei sempre stata la più intelligente in famiglia e per questo ti sono grata, mi hai sempre aiutato ad uscire fuori dai guai e sò che ci riuscirai anche questa volta... Io mi limiterò per quanto possibile a non finire nei pasticci, cosí potrai dedicarti alla nostra fuga" Sahafa la fissò negli occhi
-"Si in effetti ora ti scoperei... Ma penso finiremo nei guai" Aura la guardò felina
-"Allora é meglio che ci trovi una scappatoia in fretta, perché non so quanto resisterò" Sahafa si rallegrò un poco e riprese in mano il libricino
"Capitolo uno, i doveri di una novizia, capitlo due gli obblighi della novizia capitolo tre le punizioni della novizia... Beh si va dritti al dunque almeno... Capitolo quattro, spazi proibiti... Questo ci interessa" Aprí il libricino sul quarto capitolo che iniziava con una mappa del santuario
-"Qui siamo entrate noi, e qui c'è la sala dell'icona, noi dovremmo essere qua negli alloggi delle novizie" diverse stanze sulla mappa erano velate di nero, tra cui parte della biblioteca e tutta la parte dedicata alle monache nere e ai loro alloggi
-"Mmmmmh, qualcosa mi dice che quella bibblioteca potrebbe fare al caso nostro... In tanti millenni non ho mai sentito che si bandisse o si nascondesse un libro su questo pianeta e sicuramente c'è un perché..." Aura rispose scioccamente
-"Perché mai impedire la lettura? Sono libri! Che male possono fare? Al massimo potrei tirarne in testa uno a Icca!" Sahafa le rispose senza staccare gli occhi dalla mappa
"Un libro non é pericoloso perché è pesante, ma per le informazioni che contiene... Per migliaia di anni il nostro governo e la nostra religione non hanno avuto ragione di mentirci, ma a quanto pare chi non mente, può sempre omettere... Quello che voglio capire é perché omettere questo posto... Perché nessun manuale o enciclopedia ne tratta? Non ci sarebbe stato alcun problema nell'ammettere di possedere un tale palazzo sotterraneo, possibile che abbiano tenuto il segreto per tutto questo tempo? Se vogliamo capirci qualcosa dobbiamo raggiungere la parte proibita della bibblioteca" Aura si grattava la testa pensierosa
-"Certo che é difficile far tenere un segreto a delle veneri... Chiacchierone come siamo mi stupisce che non sia mai uscito nulla, alcune adepte le conosciamo personalmente ma mai e poi mai hanno nominato questo posto... Cosa pensi le faccia mantenere cosí tanto riserbo?"
"La paura..." fece Sahafa scura in volto mentre indicava sulla mappa una stanzona rotonda velata di nero anch'essa ad est della mappa con scritto
"Penitenze".

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Slave Finders
ChickLitUn pianeta idilliaco in pace abitato da veneri immortali vive la sua epoca d'oro, mentre la Legione, si dirige verso di loro, pronta a tutto pur di ottenere ciò che cerca nella galassia, schiave, da trasformare in oggetti sessuali al loro servizio...