Buchi Nel Terreno

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Sahafa e Aura si stavano addentrando nel fitto della verde foresta ormai da  un paio d'ore, leggiadre e silenziose, anche il cacciatore più abile avrebbe fatto fatica a sentirle, cercavano di camminare il più possibile sul soffice muschio che ricopriva il sottobosco in modo da attutire il rumore dei piccoli passi, qua e la liane stringenti pendevano dagli alberi e sbucavano dal terreno vedi e lisce, cespugli di fiori e bacche contornavano il loro cammino addobbando di colori la verde foresta di alti alberi, non era certamente una foresta tetra e spaventosa, nemmeno di notte, dove si poteva restare tranquillamente a dormire qua e la senza riparo, unica pecca le liane, era sempre meglio portarsi un coltello nel caso si fossero aggrappate, gli animali del pianeta erano erbivori cosí come le veneri, non vi era mai stato bisogno di cacciare per nutrirsi di carne, piante da frutto tutte differenti fornivano cibo nutriente in abbondanza, il forte non aveva mai sottomesso il debole, il pianeta aveva dato a tutte le sue forme di vita un'esistenza in pace, dove cibo acqua e riparo non erano mai stati un problema, Aura sapeva che non correvano alcun pericolo nell'addentrarsi così a fondo e normalmente lei e Sahafa non si sarebbero mai guardate attorno in cerca di una possibile minaccia, ma ora era diverso, un predatore c'era eccome, mai avevano sobbalzato nel sentire un animale in un cespuglio di more, ma ora ogni suono le faceva voltare si scatto, sapevano che non sarebbero state lasciate in pace e qualcuno sarebbe stato mandato a cercarle, non sapevano se i legionari fossero già sulle loro tracce, per loro fortuna se la stavano prendendo comoda e le squadre di cacciatori non erano ancora state mandate, la foresta si faceva sempre più fitta, e il loro cammino si faceva più difficoltoso, ma almeno sarebbe stato complicato avvistarle e anche per i loro inseguitori sarebbe stato molto difficile muoversi rapidi in quel groviglio di piante in fiore, volevano mettere una bella distanza fra loro e il campo dei legionari, erano ormai giunte alle Cascate d'Ebano alte cascate di ossidiana che partivano dal fianco del vulcano Arkana, uno vulcano mite dalle colate inoffensive, che spargeva di tanto in tanto le sue ceneri sul terreno rendendolo fertile e ricco, la vegetazione intorno alle Cascate d'Ebano era verde e rigogliosa, un grosso lago tiepido e cristallino si parò in fronte a loro mosso solo dalle impetuose cascate, tonde rocce e sassi neri coperti di muschio e fiori facevano da sponde,
- "Mi ha sempre affascinato questo posto" disse Aura nuda e perfetta sulla sponda, appena dietro di lei sbucò Sahafa, il vestito verde lo aveva lasciato fra i due alberi prima di partire con Aura nella foresta e pensò fosse stato meglio così dato che con un ramo aveva strappato addirittura le mutandine, non immaginava come lo avrebbe ridotto in quelle ore di fuga fra le piante, ora tutte e due portavano solo i bracciali e le cavigliere d'oro, splendide illuminate dal sole e dal riflesso del lago
-" È sempre uno spettacolo anche dopo mille anni" Aura guardò il riflesso della sorella nel lago e disse
-" Beh anche tu..." si voltò e le diede un piccolo bacio sulla bocca
-" Questo mi sembra perfetto come accampamento per questa notte, abbiamo ampi alberi cavi tutto intorno acqua da bere e bei cespugli di bacche rosse da mangiare, ci sono anche belle fogliolone per vestirsi mia pudica sorella" e saltellò a nascondersi dietro un'ampia foglia mettendosela davanti come uno splendido vestito che ne lasciava scoperta la spalla destra e la gamba sinistra cercando di far ridere la sorella, ci riuscí, dopo la fuga anche Sahafa voleva godersi un momento allegro
- "Ahahah, Non sei mai stata cosí ben vestita sorellina o così tanto vestita! Troviamoci un albero dove dormire e cerchiamo di chiudere questa giornata" Aura allora si guardò intorno e trovò un grosso e alto albero con due belle cavità di cui una in alto facilmente raggiungibile con le liane, salirono e vi si stesero dentro l'una accanto all'altra, si strinsero vicine e si abbracciarono, la testa Sahafa appoggiata al seno di Aura, la notte era finalmente giunta, il dolce rumore dell'acqua e il vento leggero fra le fronde degli alberi le cullò in un sonno profondo.

Zarco aveva finito di sistemare le segrete del castello, con i suoi legionari aveva distribuito le veneri fuggiasche nelle celle e le aveva legate al muro, il pozzo era stato riempito anche con la piccola bugiarda nera mandatagli da Linx, dalle celle si sentivano piccoli lamenti e tentativi di conversazione fra una prigioniera imbavagliata e l'altra per capire cosa fosse successo, nessuna sapeva darsi una spiegazione, nessuna aveva ancora visto dove si trovassero e cosa stesse succedendo, alcune pensavano di essere ancora svenute e che quello fosse solo un brutto sogno, nessuna di loro aveva più visto niente dopo esser state colpite, da dopo la marcia sentivano solo il ruvido e freddo muro sulla schiena gli arti bloccati e le piccole scariche continue della cintura, tiravano più forte che potevano senza riuscire a liberarsi, Elise era stata spedita giù solo per sfortuna, solo perché quella troia di Hama si era venduta e l'aveva lasciata al suo destino, la odiava con tutto il suo cuore, da innocente fu spedita fra le fuggitive, imbavagliata bendata e legata ad un freddo muro in una fredda piccola cella, accanto a lei a condividere lo stesso fato stava Etka, la venere curvy che aveva fallito la prova sulle scale, senza potersi vedere stavano una in fronte all'altra, mugugnado solo quando ricevevano la piccola scarica temporizzata, la porta della cella era stata aggiunta dai legionari mentre le alcove scavate nella pietra servivano per conservare botti di vino e altri alimenti deperibili, i legionari le avevano svuotate aggiungendo i cippi nel muro, le stanzette di  quattro metri per tre alte sempre tre, avevano tutte un gancio centrale dove era appesa una lampadina nel portalampada di ferro incatenato al soffitto, la porta di metallo si aprí, Zarco entrò per consegnare almeno la piccola razione di cibo
-"È ora di mangiare signorine, vi voglio forti per domani, possiamo farlo con le buone o con le cattive" e fece partire il teaser che riempí l'aria con il suo terribile suono, le due ragazze si agitarono Etka implorava da sotto al gag mentre la ragazza magra aveva solo fatto un piccolo saltello poi più nulla, Zarco seguito da un legionario con un carrello varcò la soglia della cella, sul carrello c'era un pentolone pieno di una poltiglia grigia, la razione K, questo intruglio inodore e insapore aveva la consistenza di un puré, veniva usato dai legionari in situazioni di guerra o carestia, si aggiungeva dell'acqua alla miscela leofilizzata ed era pronta, garantivano un apporto calorico elevatissimo ma avevano anche un secondo e utile effetto, eliminava i bisogni solidi, un legionario impegnato in una guerra non poteva perdere tempo per togliersi l'armatura e fare la numero due, mentre mostri alieni o un altro esercito minacciavano la sua vita, per questo dal momento dell'ingerimento a pochi giorni dopo dalla fine dell'assunzione, la razione K eliminava i rifiuti solidi trasformandoli in liquidi consentendo di dover solamente urinare per espletare tutte le funzioni corporee, questa comodità come si può immaginare era utilissima quando si avevano migliaia di schiave legate, abbassava il morale con il suo gusto assente e l'aspetto molto poco invitante mentre risolveva un difficile problema di igiene, "l'alimento dello schiavo" cosí veniva chiamato fra i legionari che lo apprezzavano ben poco e lo utilizzavano solo se molto affamati e in pericolo di vita, Zarco slacciò il gag della ragazza prosperosa che implorava senza sosta
-" Ti prego ti prego quello no, non la scossa ti prego, no no AAAAH NOOO!" Zarco le aveva appena appena sfiorato un capezzolo con il cucchiaio ma la ragazza terrorizzata era saltata subito come una molla
-"E sta zitta non ti ho fatto nulla, lo saprai quando incominceremo, ora taci e mangia o inizieremo subito!" tremava e batteva i denti per paura del teaser, ma muta aprí la bocca, Zarco le infilò due cucchiaiate in bocca
-" Questo basterà per te"
-" G-g-grazie per non avermi punito, p-p-osso andare in bagno? Questa cintura mi blocca dietro non riesco a resistere ancora ti prego" Zarco le rimise il gag e la ignorò, poi passò a Elise che immobile aveva un'espressione seria, le tolse anche a lei il gag e fece per imboccarla, la magra e piccola venere risputò tutto indietro, addosso a Zarco
-"Ooooh qui qualcuna vuole giocare col cibo, non ti hanno mai detto che non si fa? È incredibile, lei non mi chiama neanche padrone e tu mi sputi addosso, bisognerà educarvi..." Elise non si mosse mentre la sua compagna si dimenava e piangeva invocando perdono da sotto il gag, senza avvisare la colpí sul grosso seno col teaser, si dimenava e sbatteva freneticamente le mani nel panico, senza poter vedere se sarebbe partito un secondo colpo che non arrivò
-" Soldato passami le pinze e le catenelle" non voleva perdere molto tempo con queste due aveva ancora molto da fare, prese le pinzette munite di gancio e le attaccò ai capezzoli di ognuna, prese due catenelle e le tirò parallele a collegare insieme i seni delle due e in mezzo appese un piccolo secchiello di metallo, dal lampadario delle celle piovevano gocce di umidità e di infiltrazione, che venivano drenate in mezzo alla stanza da un piccolo tombino, il secchiello stava esattamente fra il lampadario e il tombino, le gocce si staccavano dal lampadario e con un suono metallico atterravano nel secchio una dopo l'altra aumentandone gradualmente il peso, fatto ciò tornò in fronte a Elise ancora impassibile
-" Ragazza tu comunque devi mangiare" le prese il naso e lo serrò mentre le apriva la bocca con l'altra mano, il legionario le ficcò la grigia poltiglia in bocca sporcandola tutta, non voleva ma venne costretta a mangiare
-" Se avessi mangiato subito ora i tuoi capezzoli sarebbero stati liberi, non era meglio eseguire gli ordini?" Elise taceva
-" Vedi... Ti ho nutrito e ti ho punito ma tu non mi dici nulla? Neanche un piccolo grazie?" nulla, allora prese il teaser e la colpí sulla pancia, nulla, poi colpí più in alto ancora niente allora continuò, Elise saltava e urlava ad ogni colpo, muvendo il secchio e tirando le catenelle, ma nulla non voleva parlare con quella bestia, la folgorò ancora e ancora, colpi di teaser si avventavano su di lei fino a quando non esplose in lacrime fuori controllo
-" AAAAAAAAAH GRAZIE GRAZIE PADRONE PUNISCIMI PER LA MIA INSOLENZA! AAAAAAH MERITO TUTTO QUESTO MERITO QUESTO DOLORE!" Zarco era riuscito a farla cedere, soddisfatto le rimise il gag e lasciò le due veneri tremanti di terrore alla loro fredda solitudine, richiudendo la cella con la pesante porta.
Finito il giro Zarco, assegnò cinque legionari al turno di guardia
-" Occhi aperti questa notte, e cella ventuno, la magrolina sulla destra sapete cosa fare" mentre si puliva la poltiglia dall'armatura, era ormai calata la notte e stava uscendo dai sotterranei, per tornare sulla navetta a consegnare il report della giornata a Uruk, avrebbe dovuto farlo insieme a Linx o almeno l'orario era giusto, in giro non aveva più visto né lui né il generale, non che ci fosse molto da fare una volta chiuso il perimetro e messe al sicuro le schiave, al resto avrebbero pensato poi con calma domani, la piazza era piena di casse e macchinari illuminati da fiaccole e falò, ancora non erano riusciti a far ripartire il generatore che forniva luce alla città, qualcuna lo aveva sabotato ma avrebbero riparato il guasto in pochi giorni, le tende dei legionari erano state erette sul lato destro della navetta e ora nelle ore libere stavano giocando a carte e si rilassavano.
Aveva atteso nella piazza per un poco ma non vendendo arrivare Linx si spazientí e decise di cercarlo nella Casa, l'ampio salone era vuoto e illuminato solo dalle torce dei legionari di guardia, le schiave che si erano subito addomesticate o che comunque non avevano mostrato segni di ribellione stavano li, nelle ampie aule polivalenti, avevano da leggere e godevano di una maggiore libertà nelle stanze, anche se incatenate potevano comunque girare per la stanza e parlare fra di loro, tacevano ogni volta che sentivano avvicinarsi i passi di zarco per poi riprendere lentamente a parlare man mano che si allontanava, una sala non era stata utilizzata, quella di biologia, avendo due accessi uno interno e uno sul lato destro della casa verso le strette vie della città, per questo avevano deciso di utilizzarla come porta secondaria per accedere alla città la mattina dopo, in modo da mandare due gruppi di legionari in due diverse direzioni, Zarco volle controllare la chiusura della porta applicata dai legionari di Linx, tutto era a posto, nel girarsi la torcia puntò il fascio verso una pila di scartoffie appoggiate sulla cattedra intagliata, spulciò i fogli con disinteresse, poi vide una foto in mezzo alle carte che attirò la sua attenzione, due ragazze una dai bei ricci di colore, e una bianchissima dai capelli neri come lo spazio, erano bellissime, e stavano in posa sorridenti sopra ad un piccolo fiore simile ad un tulipano, girando la foto notò che con un elegante calligrafia vi era scritto
-" Anno 8570, Sahafa e Aura scoprono una nuova varietà" e sotto con una faccina stilizzata era stato aggiunto da un'altra calligrafia "L'ho visto prima io prrrr ;) -Aura" rigirò la foto e disse
-"Sahafa e Aura... Due bei visini cosí non me li sarei dimenticati..." e si mise in tasca la foto per il mattino dopo, uscí dalla sala e sbatté contro Linx, lo guardò per dieci secondi immobile poi gli mollò uno scappellotto sul retro della testa -"Dov'eri fininito stronzo?! Voglio andare consegnare i report e andare a letto! Babbeo!" Linx si grattava il capo e ridacchiava
-"Suvvia Zarco, lo sai che quando trovo una gran pompinara faccio sempre tardi" Zarco rincarò la dose
-"Se se se, un paio di coglioni! Tu sei un ritardatario nato e basta! Ora diamoci una mossa, fortuna che Uruk non si é ancora visto, il giocattolino nuovo lo starà distraendo, altrimenti ti avrebbe fatto fare la scalinata con uno storditore nel culo" continuando a prendersi in giro uscendo dalla Casa passata la piazza, salirono sulla navetta dove li accolse la schiava personale blu di Uruk
-"Miei padroni, Padrone Uruk é molto impegnato prego lasciate le cartelline sulla mia schiena, provvederò io a consegnarle"  si voltò e si mise a quattro zampe, i due sergenti appoggiarono i report sulla schiava che partí verso il nero e buio corridoio che portava alla zona privata della nave sparendo nell'oscurità.
"Dove dormirai tu?" chiese Zarco fuori dalla navetta appena si chiusero le porte
-"Mi sono trovato un posticino da re! La torre destra! si lo so serve una vita per arrivare su, ma che vista! E tira una bella brezza costante lassù, ero stufo dell' aria chiusa della navetta, tu invece? hai pensato a dove dormire?" Zarco aveva pensato solo a portare a termine gli ordini e non aveva pensato al suo letto, né aveva dato ordine ai legionari di pensarci e ora non li voleva svegliare erano stati bravi e meritavano di riposare quindi prese la palla al balzo
-" Andrò nella torre sinistra allora, é tardi e dormirei anche sopra ad un cavallo di legno" si salutarono nella navata e Zarco proseguí verso la torre inutilizzata, il complesso era veramente enorme e non lo avevano sfruttato completamente, molte stanze erano rimaste tale e quali dal loro arrivo, quando entrò nella grande sala circolare si rese conto che era un santuario delle veneri, strappò delle tende dai finestroni che circondavano la sala e sbattendo in malo modo in terra tutto quello che stava sull'altare si creò un materasso sopra alla lastra bianca, dall'alto una statua di venere lo fissava con pietà, spense la torcia e mentre silenzio e oscurità lo circondavano chiuse gli occhi e ripensando alle due bellissime veneri in foto si disse
-"Vi troverò..."

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