Dicono che è impossibile odiare ogni essere umano.
Evidentemente, non mi conoscono.
Svegliarsi con il mal di testa è una tortura, ma portarselo fino a scuola è anche peggio. Ogni raggio di luce, ogni rumore, sembrava amplificato all'infinito.
Lexa si passò una mano tra i capelli, cercando di ignorare la nausea che l'accompagnava.
<<Sicura che vuoi andare?>> domandò Aden con il suo solito tono premuroso.
Lexa lo fulminò con lo sguardo. <<Occupati di ciò che ti ho chiesto,>> rispose secca. Odiava quando qualcuno osava parlarle mentre stava male. Aveva già abbastanza fastidio da gestire, senza dover sopportare le preoccupazioni di Aden.
Lui sollevò le mani in segno di resa, conosceva bene Lexa e sapeva quando era vicino al limite
Lexa non lo ringraziò. Ringraziare non era nella sua natura, e Aden lo sapeva bene.
Eppure, vedendo che si era fermato appositamente lontano dall'ingresso della scuola, dove il chiasso e il caos degli studenti non la avrebbero infastidita, non riuscì a nascondere un piccolo sorriso. Anche se non lo avrebbe mai ammesso, Aden sapeva come renderle le cose un po' più sopportabili.
Si incamminò verso la scuola, decidendo di fermarsi a fumare prima di entrare. Era il modo migliore per osservare chi arrivava e chi mancava. Il fumo della sigaretta si mescolava con l'aria fresca del mattino, creando un attimo di tranquillità prima di immergersi nel caos quotidiano.
<<Hai detto che non fumavi, Alexa>> la voce di Adam alle sue spalle non la spaventò affatto.
Lexa si voltò lentamente <<Hanno detto che nel corpo umano abbiamo 206 ossa>>, rispose, mantenendo un tono indifferente mentre si portava la sigaretta alle labbra.
<<Sì, è vero>> confermò lui
<<Se continui a chiamarli 'Alexa', te ne faccio rimanere solo 6, Adamo>>
Adam alzò le mani in segno di resa <<Non pensavo di trovarti così affettuosa. Forse dovrei preoccuparmi?>>
Lexa si limitò a scrollare le spalle, il suo sguardo tornò a vagare verso l'ingresso della scuola.
<<Chi cerchi?>> la domanda la sorprese. Neanche lei si era resa conto che tra coloro che entravano, stava cercando qualcuno. Il suo sguardo si era perso tra la folla senza un vero obiettivo, ma ora Adam l'aveva beccata.
<<Martin, così ti può mandare via a calci in culo>>,rispose rapidamente, cercando di mascherare il vero motivo della sua osservazione. Mentendo, ovviamente.
<<Bugia.>> Adam le tolse la sigaretta di bocca con un movimento veloce e fece un tiro divertito, il fumo che avvolgeva il suo viso mentre sorridendo la guardava. <<Sai che non ci credo.>>
Lexa lo fissò. <<La prossima volta ci metto del veleno.>>
<<Romantico>>rispose lui, alzando un sopracciglio con un tono sarcastico. Il suo sorriso era più largo, e mentre la guardava, sembrava che il gioco stesse diventando sempre più interessante.
Lexa si limitò a scuotere la testa, ma dentro di sé sapeva che non sarebbe riuscita a liberarsi facilmente di lui.
Mentre Adam si divertiva a istigarla, il mal di testa di Lexa, che ancora non si era placato, svanì all'istante quando i suoi occhi incrociarono quelli azzurri della ragazza che, a quanto pare, stava aspettando di vedere.

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War Of Hearts
ActionLexa ha sempre vissuto in un mondo dove la vendetta è l'unica legge, l'odio è una costante e le armi sono il suo linguaggio. Ha imparato a guadagnarsi il rispetto attraverso la forza, piegando chiunque osi mettersi sulla sua strada. La sua corazza...