In Principio

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"Una guerra finisce quando si fa un passo indietro,

 in silenzio,

 piuttosto che avanzarci a gran voce, 

gridando a vuoto."


In principio:

L'America era in pace da anni, ma sotto la superficie di questa apparente tranquillità si nascondeva una divisione profonda, un confine che separava il territorio dei Midori da quello dei Krov. 

Era una frattura che nessuno si era mai azzardato a oltrepassare, un confine segnato non solo sulle mappe, ma anche da secoli di conflitti e rivalità dai tempi della Prima Guerra Mondiale.

I Midori, il cui nome in giapponese significava "Verde", rappresentano un mondo in armonia con la natura. Per loro, ogni albero, ogni fiume e ogni foglia erano sacri. Il loro territorio era una vasta distesa di foreste , colline ondulate e prati fioriti. Le loro tradizioni erano radicate nel rispetto per l'ambiente e nella protezione della terra, che consideravano un dono da preservare. Ogni cerimonia, ogni rituale, celebrava l'equilibrio tra l'uomo e la natura, e i loro leader venivano scelti non solo per la loro forza, ma anche per la loro saggezza e sensibilità verso l'ambiente.

Dall'altra parte si trovavano i Krov, il cui nome in russo significava "Sangue".  Per loro, il sangue era il simbolo della verità e della sacralità. Solo attraverso il sacrificio e la lotta si guadagnava il diritto di esistere. I Krov vivevano in un territorio aspro e indomito, dove la violenza e la forza erano celebrate come una forma d'onore. Le loro tradizioni erano fondate sulla prova di coraggio e sull'abilità di combattere, e chi desiderava essere accettato doveva dimostrare il proprio valore attraverso battaglie e sacrifici.

I due territori, così diversi eppure così vicini, si guardavano da lontano, ciascuno con la propria cultura e le proprie leggi, ma entrambi consapevoli che l'equilibrio precario che avevano mantenuto per anni era sempre a rischio. Ogni tanto, piccoli scontri avvenivano lungo il confine, scatenando la paura e il risentimento.

Con il passare del tempo, molti iniziarono a sperare in un cambiamento, un segno che potesse unire i due territori in un modo diverso. Ma l'unico cambiamento visibile fu la costruzione di palazzi e case che svettavano nel cielo, segni di modernità in un mondo intrappolato nelle sue antiche rivalità. I grattacieli di vetro e acciaio si ergevano come monumenti a una pace superficiale, mentre la tensione tra Midori e Krov continuava a crescere, alimentata da rancori storici e differenze culturali.

Le scuole rappresentavano l'unico punto di incontro tra i due mondi. Qui, ragazzi provenienti da entrambi i territori si mescolavano, costretti a condividere gli stessi spazi e a confrontarsi ogni giorno. Era un esperimento sociale audace, eppure molti si schieravano contro. Alcuni genitori protestavano, temendo che l'influenza dell'altro territorio potesse corrompere i propri figli, mentre altri ignoravano semplicemente la situazione, ritenendo che l'istruzione fosse più importante delle rivalità.

C'era, tuttavia, un codice non scritto che tutti seguivano. I minori non si toccano. Questa regola sacra era condivisa da entrambi i lati. Gli anziani e le donne incinte erano venerati, simboli di vita e futuro, e nessuno avrebbe mai osato attaccarli. Era l'unico principio che garantiva una fragile pace; la vita dei giovani doveva rimanere al di fuori delle ostilità. Le guerre tra Midori e Krov avevano già portato troppi lutti e sofferenze, e nessuno desiderava che il sangue dei più giovani si unisse a quello dei combattenti.


<<Quindi hai colpito qualcuno senza sapere chi fosse?>>

<<Sì>> rispose Lexa, con un tono infastidito. Non era la prima volta che le capitava di trovarsi in situazioni del genere, ma in quel momento sembrava particolarmente grave.

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