Proposte.

15 2 8
                                        

<<Abbiamo davvero fatto entrare la leader dei Blunt a casa nostra?> sussurrò Aden incredulo, lanciando occhiate nervose a Natasha che dormiva profondamente sul loro divano.

<<Sì>> rispose Lexa con una calma disarmante.

Aden aggrottò la fronte <<E ora sta dormendo sul nostro divano>> continuò quasi parlando a se stesso girando per la sala.

<<Avrei preferito nel mio letto>> mormorò Lexa piano mentre si concentrava a medicare le ferite sul viso di Natasha.

Aden si voltò di scatto<<Scusa, cosa hai detto?>> pensando di aver frainteso.

<<Ho detto che potrebbe tornarci utile>> mentì Lexa senza scomporsi.

<<E se fosse tutta una trappola? Se ci attaccassero proprio ora, mentre siamo distratti da lei che magari sta solo fingendo di essere il loro capo?>>

Lexa rimase in silenzio. Aveva considerato quella possibilità: forse quel bacio era stato solo un inganno per colpirla dove faceva più male e prendersi ciò che voleva. Eppure, nel profondo, qualcosa le diceva che non poteva essere così.

<<Chi credi sia in grado di guidare un intero popolo di ribelli, Tu Aden? >> La voce di Natasha risuonò decisa per niente sarcastica mentre si tirava su a sedere, passandosi una mano tra i capelli arruffati.

<<Potrei>> rispose Aden senza esitazioni.

<<Allora fallo>> replicarono Natasha e Lexa all'unisono.

Aden rimase in silenzio. Lexa si concentrò su Natasha, il suo sguardo fissato sul volto della ragazza.

<<Perché sei qui?>>Non era una domanda curiosa ma una richiesta di spiegazioni e non accettava risposte vaghe.

Natasha la guardò a lungo, ma non disse nulla. I suoi occhi cercavano di dirle qualcosa, ma le parole le mancavano, come se avesse paura di rivelare troppo.

Lexa percepì il suo conflitto e senza distogliere lo sguardo da Natasha, fece un cenno verso Aden. <<Aden, vai a fare un giro>> ordinò, con la calma di chi sa che la situazione aveva bisogno di privacy per essere compresa.

Aden esitò, ma il tono di Lexa non ammetteva obiezioni poi si diresse verso l'uscita senza dire una parola lasciandole da sole. 

Lexa non distolse lo sguardo da Natasha <<Ora dimmi cosa sta succedendo. Perché sei qui, davvero>>

Natasha abbassò lo sguardo, quasi come se stesse cercando di trovare le parole giuste <<Non so se posso fidarmi di te>>

Lexa alzò un sopracciglio, quasi divertita da quella risposta <<Strano, è ciò che penso pure io>> 

<<Ho bisogno di un'alleanza>> continuò Natasha, come se quella fosse la risposta finale bastasse per tutte le domande.

Lexa inclinò leggermente la testa, guardandola con attenzione<<Perché?>>

Natasha si alzò lentamente dal divano, i suoi occhi fissi sui quadri appesi alle pareti. Van Gogh, Picasso, Kandinskij...<<La mia mente è come un'opera di Pollock>> Non era una vera risposta, ma era tutto ciò che le veniva da dire in quel momento. 

Lexa la fissò per un attimo, leggendo tra le righe <<Un'opera di Pollock...>> ripeté come a cercare di capire il significato <<Un caos che può diventare ordine. Credi che un alleanza possa sistemare la situazione?>>

Natasha non rispose ma il suo silenzio fu sufficiente per confermare il pensiero.

<<Perché non allearti con i Midori?>> chiese Lexa cercando di comprendere.

War Of HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora