"Per stamattina va bene, puoi andare a casa" afferma sorridente Elena mentre recupera le sue cose e saluta cordialmente Cecilia.
Oggi più che mai la ballerina accusa uno strano dolore nella parte bassa della schiena.
Appoggia il viso sulle mani e sfrega gli occhi struccati sperando che sia solo tutta un'allucinazione.
Non mi posso permettere di stare male e bloccarmi proprio adesso che siamo agli inizi. Pensa tra sé e sé.
Cecilia si conosce bene e sa che se ne farebbe una colpa a vita.
Lei più degli altri sente la necessità di lavorare il più possibile anche quando non sarebbe necessario, rimanendo magari sveglia la sera per provare e svegliandosi la mattina mezz'ora prima degli altri per fare stretching.
Non vuole e non può smettere di fare questo perché, anche se la sua coscienza non lo ammeterà mai, perdere l'occasione di stare qui dentro la farebbe soffrire parecchio.Così, tra un pensiero e l'altro, passa una decina di minuti a rimuginare su sé stessa e sulle sue paure nascoste.
A malapena riesce a portare in spalla il suo borsone colmo di cose, ma facendosi forza comincia ad incamminarsi lungo il corridoio.
Nel frattempo gli occhi le si riempiono mano mano di lacrime, senza che scendano giù. É più forte di lei, piangere non le piace. Non le é mai piaciuto.
"Ceci, tutto apposto?" le si affianca Gabriel, il cosiddetto Vybes, affacciandosi col viso per scrutare meglio la ballerina.
"Sì, tutto bene" afferma lei sforzando un piccolo sorriso. La sua voce rotta, però, la tradisce.
"Si come no, dai su dimmi" le consiglia lui aggrottando le sopracciglia confuso dallo stato della ballerina. Gabriel é sempre così disponibile e gentile con tutti, peccato che in queste situazioni Cecilia ha il vizio di rifiutare qualsiasi attenzione.
E sa anche che sbaglia, ma nessuno é mai riuscito a starle accanto quando la tua testa le dice così.
"Scusa Gabriel, non mi va di parlare" asserisce diretta, senza peli sulla lingua. Speriamo che non ci sia rimasto male.
"Va bene, ti capisco. Io ho lezione ora, ci vediamo a casa" la congeda così, con lo sguardo rassicurante ma con in viso un'espressione delusa.
Ecco cosa intende Cecilia quando dice che tutti le si allontanano in un modo o nell'altro.
Quando mette piede in casa tutto le sembra troppo opprimente e sbagliato. Tra Alessia che inizia a farle mille domande non appena la vede in quello stato, Chiara che le si avvicina e gli altri presenti che la guardano come se fosse un fantasma, si sente schiacciata. Schiacciata dalle sue stesse emozioni.
"Che é successo" domanda preoccupata Alessia per la terza volta di fila.
"Dai veramente, qualcosa di brutto?" continua Chiara con un velo di curiosità in volto.
"Basta vi prego. Non voglio parlare" alza di poco il tono di voce, stufa di tutto e di tutti.
Perché li sto trattando così? Loro non se lo meritano.
Poi con un passo svelto si dirige verso la sua stanza, sempre con quel fastidio alla schiena che non la lascia in pace.
Lancia il borsone con un gesto violento e si mette sul letto a rimuginarsi addosso.
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Malpensandoti - Trigno
أدب الهواةBisogna sempre dare una seconda chance all'amore, no?