11. Come ho potuto?

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Cecilia é sempre stata orgogliosa di quello che é riuscita a raggiungere nella sua giovane vita.

Ha sempre amato il modo in cui riuscisse a persistere e ad ottenere qualunque cosa lei volesse; E se non ci arrivava lei continuava e continuava fino allo sfinimento. É più forte della sua volontà.

A volte vuole troppo, ha sempre preteso troppo. Anche molto più delle sue possibilità.

Allo stesso tempo sono iniziate le prime paure, le prime delusioni e i primi fallimenti, e la ballerina non é mai riuscita ad accettarli fino in fondo.

Dentro lei c'é sempre e solo stata una grande pesantezza che le impediva e le impedisce tutt'ora di accogliere cambiamenti.
Non lo ammette, ma vorrebbe riuscire a dare il giusto peso a tutto quello che fa casino nella sua testa.

Vive momenti in cui é veramente al massimo ed altri in cui vorrebbe solo sprofondare senza uscirne mai. O é troppo o é troppo poco, e a Cecilia pesa.

Ma ad un certo punto arriva un momento nella vita in cui si deve smettere di infliggersi con le proprie mani e di accettare che sì, siamo fatti di carne ed ossa, ma anche di molto altro. Ed é il caso di rendersene conto.

La chiacchierata con Deborah si é incentrata soprattutto su questo aspetto. É chiaro che l'insegnante debba sempre ricoprire il ruolo rigido di un professionista che si rispetti ma, davanti agli occhi annebbiati di Cecilia, Deborah non ha potuto che far vincere la sua parte più umana.

"Chi mi aiuta a cucinare?" domanda la ballerina in modo da farsi sentire per tutta la casa, urlando forse un pò troppo. Ecco, questo é un altro dei grandi difetti di Cecilia.

"Se la smetti di urlare ti aiuto io" arriva Alessia in soccorso col suo solito charme da latinista.

Dal suo canto Cecilia alza le spalle e le rivolge un ampio sorriso. Incredibile come entrambe avessero trovato questa forte chimica in poco tempo. Magari é perché sono simili, o forse sono semplicemente due caratteri complementari.

"Amò come ho ballato con Umberto?" le domanda entusiasta la più grande mentre inizia a tagliuzzare delle zucchine e qualche altra verdura.

"Ma tu pensi solo a Umberto durante la giornata?" ribatte l'altra cominciando a prendere della carne nel congelatore.

"Molto sinceramente, sì" le risponde ridacchiando sotto i baffi.

"Scontata" la punzecchia Cecilia con il suo solito tono di quando vuole far innervosire qualcuno. Nel frattempo versa un filo d'olio in pentola ed accende la fiamma.

"E tu noiosa" battibecca Alessia spintonandola con una fiancata.

"Io? Noiosa?" esclama Cecilia sfidandola.

Alla fine per divertirsi non serve molto, soprattutto se si ha la consapevolezza di poter scherzare quanto si vuole con una persona. E con Alessia si può veramente permettere di farlo.

"Si, tu. Non mi hai mai parlato di nessun ragazzo. Sei l'anti-uomo fatto a persona" scherza poi la latinista esternando, in realtà, un pensiero che le frulla in testa da ormai qualche giorno.

Cecilia in un batter d'occhio di morde la lingua ma non può non sorridere allo stesso tempo. Sotto questo punto di vista Alessia é così inconsapevole da farle quasi tenerezza. Se solo sapesse dell'avventura della mora con un ragazzo che condivide il suo stesso tetto, probabilmente impazzirebbe.

In punta di piedi arriva anche Teodora che, col suo solito animo tranquillo, si immette nella conversazione.

"Guarda che mi so divertire eh. Solo che fino ad adesso non c'é stato nessuno che mi abbia fatto mettere le mani nei capelli" risponde Cecilia sincera, ma fino ad un certo punto.

Malpensandoti - TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora