Un giorno, dopo un noioso servizio senza fine, Harry arrivò a pensare di cercare un professionista a pagamento. In questo modo, avrebbe risolto i suoi problemi senza cercare alcun legame. Ma era pur sempre un rischio, come poteva fidarsi di uno sconosciuto? Soprattutto, di qualcuno che si faceva pagare per fare sesso? Mentre tornava a casa sa lavoro si diede dello stupido per averci pensato.
Quel giorno, aveva finito di lavorare presto, così passò a casa per dare una sistemata prima di andare a riprendere Sam. Mentre puliva, vide il bigliettino con il numero di Louis al solito posto, le parole dell'uomo gli riecheggiarono nella testa. Gli aveva detto di chiamarlo per qualsiasi cosa, ripensò sentendo una sensazione di calore improvviso diffondersi ovunque. Il suo membro sussultò, al pensiero del corpo tonico e compatto del padre naturale di Sam. Harry spalancò gli occhi e scosse la testa, cosa stava pensando? Non poteva certo chiamare Louis e dirgli che era frustrato sessualmente, sarebbe stato ridicolo! Eppure, una volta formulato il pensiero si annidò dentro di lui, senza lasciargli scampo.
Due giorni dopo, di domenica, Sam faceva il suo riposino pomeridiano e Harry sedeva sul divano, mordendosi le unghie nervosamente. Una vocina continuava a ripetergli che non ci sarebbe stato nulla di male a chiedere aiuto, nella sua situazione. Ma era assurdo, troppo imbarazzante. D'altro canto che alternativa aveva? Darsi piacere da solo non gli bastava più e non poteva fidarsi di nessuno, soprattutto per via di Sam. Senza rendersene conto, si ritrovò a fissare il proprio cellulare, un dito tremante sul contatto di Louis. "No, no" sussurrò disperato, stringendo le gambe mentre il suo corpo come sempre reagiva al pensiero dell'altro uomo. Si morse un labbro, immaginando l'uomo affascinante prenderlo da dietro, proprio sul quel divano. "Devo essere malato" si disse: "Probabilmente, dovrei andare da un medico". Poi, fece partire la chiamata e sospirò, rassegnato a rendersi completamente ridicolo. Dopo diversi squilli, Louis rispose con voce calma e controllata: "Harry, che succede?". Subito, il giovane modello andò nel panico, rimproverandosi per aver disturbato l'uomo senza una vera ragione. "Stupido, sono uno stupido" mormorò, mentre Louis insisteva: "Harry, dimmi cosa succede". "S-scusa" balbettò il più giovane, senza sapere cosa dire. Louis sospirò, comprendendo che qualcosa lo turbava ma che non riusciva a parlargliene. "Vuoi, che venga da te?" si offrì in tono gentile, la voce pacata e calda che fece irrigidire Harry proprio al punto giusto. "Oddio" si lasciò sfuggire il modello, il desiderio che lo infiammava. "Ascolta" proseguì l'altro: "Al momento sono impegnato, ma posso essere da te domani sera, va bene? Se non riesci a parlarmi al telefono, me lo dirai quando sarò da te, ok?".
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MIO FIGLIO - LARRY FANFICTION
FanfictionQuando la sua migliore amica rimane incinta, Harry si offre subito di starle vicino e crescere con lei il bambino. Rimasto solo con quello che considera suo figlio, il giovane si troverà in una situazione di pericolo che lo costringerà a contattare...