L'indomani, mi svegliai, non come al solito presto, ma con un po' di ritardo, perché comunque doveva accompagnarmi Edoardo a scuola. Insieme a Mattia gli abbiamo raccontato brevemente come era la situazione, così fu d'accordo anche lui con noi a vedere la situazione come si evolveva. "Appena arriviamo a scuola, dimmi quali sono quelle che ti danno fastidio" mi disse rigido aveva in aria frustrata. Speriamo che non faccia una delle sue scenate, perché potrebbe solo alimentare il tutto, pensai cercando di convincermi tra me e me. Una volta preparati, nostra madre ci vede uscire insieme; "dove state andando insieme?" Disse mia madre confusa ancora insonnolita. "Accompagno io Azzurra a scuola, che mi devo fermare da un mio amico in zona quindi, la porto e vado da lui" disse, mentendo era davvero convincente quando doveva dire le cavolate. Io restai in silenzio, la salutai alzando la mano, senza neanche guardarla, ci dirigemmo verso le scale, quando si accostò alla porta mia madre per chiuderla. "Azzurra? Tutto bene amore?" Alzai lo sguardo e rimasi paralizzata per qualche secondo, quando mi voltai verso di lei, facendo un finto sorriso "sì mamma, tutto bene" non so se ci aveva creduto, ma appena risposi, scesi giù con un passo più veloce per evitare altre domande, quando sentii la porta chiudersi. Entrai in macchina di mio fratello, c'era un casino dentro, tra i suoi vestiti i mille foglietti bottiglie di acqua mi guardai in torno schifata "ma ogni tanto la pulisci questa macchina?" Dissi, aggrottando le sopracciglia. "Ma cosa ti frega a te?" Disse alzando gli occhi mettendo in moto la macchina. Sentimmo le nostre canzoni preferite, almeno su quello andavamo d'accordo, ma restavo sempre sulle mie ero troppo preoccupata della situazione che tra poco si potesse creare.
Arrivammo sul viale della scuola, e parcheggiammo proprio davanti l'entrata "ma perché parcheggi qui davanti ci sono i parcheggi apposta!" Mi misi una mano sul viso, perché mio fratello deve essere sempre cosi spavaldo? Mi domandai avrei voluto avere io il suo carattere ma non ci riuscivo era più forte di me. "Non ti preoccupare, dai scendiamo" mi ordinò. Così obbedii senza dire una parola e mi misi affianco a lui. Camminammo quando c'erano tutte le ragazze e i ragazzi proprio lì, davanti l'entrata. C'era chi fumava chi parlava con i propri amici. E poi c'erano quelle due, sempre insieme, che ridevano e scherzavano con le altre della mia classe, mi chiedevo perché, di quelle ragazze proprio me avevano preso di mira? "Chi sono quelle che ti danno fastidio!?" Domando Edoardo con aria seria e decisa. "quelle due con i capelli lunghi, bionda e mora, che hanno dei Pircing sul viso" cercai di indicarglielo con lo sguardo, capii subito che erano proprio loro a rompermi. Così le passai accanto insieme a mio fratello e loro mi guardavano senza dire una parola, rimasero lì sentivo il loro sguardo su di me ed era davvero pesante. Mi accompagnò fino all'entrata della mia classe, dove ancora non c'era nessuno. Posai lo zaino sulla sedia, quando mi affacciai dalla porta della mia classe e, vidi mio fratello entrare in presidenza, Cazzo!! Esclamai dentro di me. Mi misi seduta dove era posizionato il mio banco, e pensai a quello che sarebbe successo oggi, se Edoardo aveva parlato con la preside, per me era la fine.
Suono la campanella di entrata. Ero già posizionata al mio posto, mentre prendevano posizione nel loro banco anche gli altri. Entro subito anche la professoressa che fece un annuncio inaspettato.
"Ora verrà la preside, deve comunicarvi dei comportamenti assolutamente inappropriati accaduti in questa scuola". sul suo viso c'era una espressione di preoccupazione, il silenzio era calato ed era spaventoso. Si guardarono tutti tra di loro, come se non riuscissero a capire quello che era successo, quando in realtà a tutti sapevano, e nessuno aveva detto nulla. Così entro la preside, il suo volto era carico di preoccupazione, e allo stesso tempo di rammarico. "È importante che ascoltiate tutti con attenzione. Quello che è successo in questi giorni, dentro la scuola, sopratutto dentro questa classe è inaccettabile! Non vi dirò cosa è successo perché credo che sia una cosa gravissima, e ogni uno di voi sa cosa è successo. Ma se si ripeteranno, di nuovo questi eventi, dovrò prendere seri provvedimenti, ad arrivare all'espulsione dalla scuola". La preside, con voce ferma, mantenendo un aria rigida che sottolineava la gravità della situazione. Gli studenti ascoltavano in silenzio, non distogliendo neanche per un secondo lo sguardo dalla preside. "È fondamentale, che vi rendiate conto delle conseguenze delle vostre azioni" continuo scrutando i volti preoccupati." Non tollereremo comportamenti, che minacciano questo ambiente, per soggetti privi di contenuti, sopratutto se si permetto di denigrare, offendere, o fare i bulli. È chiaro!!?" Fu chiara in tutto quello che aveva detto, mi dovevo sentire più sollevata? Forse, ma non era affatto cosi.
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Quindici inverni sotto lo stesso cielo ( quel legame che ci unisce)
ChickLit-TRATTO DA UNA STORIA VERA- In un tranquillo paesino, l'arrivo dell'inverno porta con sé una gioia inaspettata: la nascita di Nicolò, il primo nipote di Azzurra, una ragazzina di soli 13 anni. Per Azzurra, che ha sempre sognato di diventare zia, l'a...