D'un tratto sentii la maniglia della sala scricchiolare, faceva sempre rumore quando qualcuno la stava aprendo, e vidi mia mamma che mi raggiunse. "Cosa stai facendo qui sola? Perché non vieni dentro non senti freddo amore?" Mi disse, con voce dolce e rassicurante, avvolgendomi in un abbraccio. lei è sempre stata la mia migliore amica, gli raccontavo sempre tutto, mi confidavo sempre con lei era l'unica di cui mi potevo fidare, ma non capivo perché mi aveva nascosto una cosa così importante perché lei sapeva sicuramente di questa ragazza. "Perché non mi hai detto nulla?" Le domandai guardando a terra, mentre le sue braccia erano ancora avvolte su di me. Lei mi guardò perplessa, sicuramente non sapeva a cosa mi stessi riferendo. "Perché nessuno mi ha detto che mio fratello sta con una ragazza? Perché devo essere sempre l'ultima a sapere le cose?" Le chiesi con diffidenza guardando il cielo fuori dalla grande finestra che avevo davanti. "Tesoro perché Mattia aveva chiesto di non dirlo, e quando sarebbe stato pronto lo avrebbe detto lui" confesso in fine, con un estrema calma, che mi diede ancora più fastidio. Possibile che nessuno capisse che mi sentivo esclusa? Anche se ho solo 11 anni, questo non significa che non sia in grado di tenere la bocca chiusa quando è opportuno pensai. Feci un respiro profondo per calmarmi cercando di mantenere i nervi ben saldi. "Dai vieni dentro, che tuo zio ti stava cercando" disse accompagnandomi dentro. La serata continuò tranquillamente, ma il mio umore era ormai fuori onda e decisi di andare a nella mia stanza. Dai miei nonni avevo una piccola stanza dove dormire e c'erano tutte le mie cose, c'era anche una piccola finestra con delle tende lunghe bianche merlettate dove poter guardare tutto il paesaggio dall'alto. Amavo particolarmente questo posto perché era come scappare un po' dalla realtà che mi circondava dalla scuola, dalla mia casa, da tutto e tutti. Sentii qualcuno che stava salendo le scale, quando bussarono alla porta "chi è?" Dissi ancora appoggiata allo stipite della finestra osservando fuori. "Mattia, posso entrare?" Domando incerto, con una voce al quanto cauta. "Si" risposi, secco senza muovermi dalla veduta del paesaggio. "Che c'è?" Continuai innervosita per quello che era successo. "Mamma mi ha detto perché sei un po' giù" avanzando piano piano dalla porta alla panca, che c'era a capo del letto mettendosi poi seduto. Distolsi lo sguardo dal cielo, e lo posai su di lui. "Qui tutto dicono tutto a tutti, ed io non so mai niente, sono sempre l'ultima a sapere le cose, quindi sai che ti dico? Non mi interessa sapere che ti sei fidanzato, per me l'importante è che sei felice" non riuscivo più a trattenere quello che in realtà per me era un peso. "So benissimo che non siamo proprio fratello e sorella, che non abbiamo lo stesso papà, ma fa male sapere che devo essere sempre l'ultima ruota del carro, sempre in qualsiasi circostanza" sbottai, non rendendomi conto di quello che in realtà potevo evitare di dire, ma era proprio così che mi sentivo un estranea. Non mi accorsi che le lacrime erano già sul mio volto, mi girai cercando di coprirmi e non farmi vedere in quello stato. Quando si alzo dalla panca e si mise davanti a me piegandosi sulle ginocchia "ascolta una cosa, e sia ben chiaro, io te e Edoardo siamo fratelli e sorella, come ti viene in mente una cosa del genere? Come puoi pensare che non lo siamo?"Rimasi in silenzio, le lacrime non riuscivano a smettere di scendere. "Se non ti ho detto, di Clara, è solo perché, per la prima volta dopo molto tempo sto veramente bene con una ragazza, e prima di farvela conoscere volevo vedere come andava" confessò in fine riprendendo fiato. Rimase a guardarmi, il suo sguardo era al quanto sincero, molto probabilmente aveva ragione pensai. Continuai a non parlare, ma lo abbracciai fortissimo, ricambiò molto velocemente il mio abbraccio " Sono felice, che hai trovato qualcuno da amare" gli confessai sussurrando nel suo orecchio. Lui sorrise semplicemente, e si alzò. "Non pensare mai più quelle cose" mi disse a mo di rimprovero, mentre stava uscendo dalla stanza. Annuì semplicemente e chiuse la porta. Ero più sollevata? Forse, ma adesso ero curiosa di sapere come fosse questa ragazza, sicuramente bella come lui, chi sa se ci andrò d'accordo, e sopratutto chi sa se mi faranno un piccolo nipotino, da poter crescere insieme a lui, e insegnargli un sacco di cose, giocare a pallone. Questi dolci pensieri mi cullarono fino ad addormentarmi in un sonno profondo.
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Quindici inverni sotto lo stesso cielo ( quel legame che ci unisce)
ChickLit-TRATTO DA UNA STORIA VERA- In un tranquillo paesino, l'arrivo dell'inverno porta con sé una gioia inaspettata: la nascita di Nicolò, il primo nipote di Azzurra, una ragazzina di soli 13 anni. Per Azzurra, che ha sempre sognato di diventare zia, l'a...