ch.15 1° appuntamento p.2

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Mentre elax era col suo paziente io ho preso i due borsoni e li ho messi in macchina.
Preparai la colazione ad Orion e i suoi ragazzi, per finire con la mia.
Mi preparai un buon caffè forte.
Chiusi gli occhi e feci dei grandi respiri profondi.
Ero agitato.
Avevo le farfalle nello stomaco.
o-allora sei pronto per la grande fuga?
sussultai sbattendo la testa sull'armadietto.
-porca vacca Orion!!!!!
Mi misi la mano sul cuore sperando non fosse scappato via!!!
Orion rise di gusto mentre io iniziai a massaggiare la testa dove si stava già formando un bernoccolo.
Misi il broncio.
o-o smettila... potevi rompere l'anta...
-ehi e la mia testa?
o-è dura...
-si ma fa male!! dovrò comprarti un campanello... cazzo... ho perso dieci anni di vita...
o-quanto sei esagerato... vuoi un bacino sulla bua?
-no grazie aspetto elax per quello...
Orion ridacchiò.
o-ancora non mi dirai nulla?
-no?
o-bene allora non ti dirò nulla neanche io...
mi girai a guardarlo confuso.
-su cosa?
o-lo scoprirai quando torni... e non so molto anche io...
-e????
ero ancora più confuso.
Odiavo gli indovinelli.
o-non dovresti partire? o vuoi arrivare in ritardo? poi elax pensa che lo abbandoni...
Sbuffai.
-dopo tutti questo tempo? forse neanche la morte può portarmi via da lui...
Orion mi diede una spallata.
o-divertiti e fai molto di più di quello che farei...
Risi per poi uscire dalla cucina e intercettare lio e Gemini in mutande con capelli che sparavano ovunque, andare verso la cucina mentre si grattavano le palle.
ridacchiai.
-i cani sono svegli...
urlai a Orion.
g-bau bau bau...
Lio gli diede una spallata.
l-è  troppo presto per questa merda...
-c'è il caffè poi se vuoi fare il lupo puoi... ma non distruggere tutto.
con questo uscii portandomi dietro il caffè.
salii in macchina e partii.
feci una smorfia al traffico ma fortunatamente presi tutti verdi e arrivai in tempo.
Un miracolo che solo nelle storie.
Appena arrivato, elax salì subito in macchina mi diede il mio bacio del buongiorno e partii.
e-è il mio caffè?
Sbuffai.
-no è il mio, ora ci fermiamo per fare colazione... aspetta un attimo...
Venti minuti dopo eravamo seduti in un piccolo baretto a prendere caffè, spremuta e brioches.
e-allora... dove stiamo andando?
Alzai gli occhi al cielo.
-come è andato il tuo paziente?
elax ridacchiò al mio diversivo.
e-sta bene... fino a quando vedo progressi non sono preoccupato...
feci un cenno.
-un altro futuro sub?
elax ridacchiò.
e-non mi occupo solo di persone che fanno parte dello stile...
scrollai le spalle.
-non ne hai la maggior parte?
e-non proprio no... ho molte persone che escono da traumi che non c'entrano nulla con il BDSM e alcuni li inserisco perché credo che possano aiutarli e poi certo ci sono alcuni che ne fanno parte...
-hai mai raccontato la tua storia ad uno psicologo?
elax sospirò.
e-ci ho provato molte volte... lo sai...
Lo sapevo ma era passato così tanto tempo da allora.
-lo so... ma dopo... quando non c'ero... ne hai mai parlato a Gerard?
elax mi guardò addolcendo il suo sguardo.
e-cosa mi stai chiedendo veramente?
-se hai avuto un aiuto professionale...
e-non proprio... no... e no... Gerard... Gerard non sapeva nulla del mio passato...
-ma eravate  così uniti...
Elax sbuffò.
e-eravamo conoscenti al massimo...
sbattei le palpebre a questa informazione.
-e nessuno ha mai messo in dubbio la vostra relazione?
e-a nessuno è mai importato abbastanza...
-ma abbiamo sempre avuto un rapporto unito, se con Gerard eravate a mala pena vicini come?
elax mi prese la mano che allacciai subito.
e-le persone fanno spesso supposizioni...
-credevano che per sei mesi litigavamo?
elax rise.
e-probabilmente...
scossi la testa.
-non ha senso...
guardai l'orologio e sussultai eravamo in ritardo se volevamo arrivare ad un orario decente.
Questo argomento poteva essere accantonato per il momento.
Mi alzai e dopo che elax pagò la colazione ripartimmo.
Non ci volle molto prima che un paesino di montagna si avvicinò insieme alla neve.
e-cosa?
con la coda dell' occhio lo guardai.
-sorpresa...
il sorriso di elax diventò ancora più grande.
dopo altri dieci minuti ci fermano in una cascina.
scesi dalla macchina e elax prese le nostre borse e mi seguì.
Quando arrivai davanti una porta, tirai fuori le chiavi e aprii la nostra stanza.
-benvenuto nella nostra bolla... orsetto...
per la prima volta dopo dieci anni vidi il suo vero sorriso.
vidi la felicità nei suoi occhi.
quando entrò non feci in tempo a chiudere la porta che elax era su di me baciandomi contro la porta.
dio che figata.
se gli salto addosso lui mi prenderà?
bè troppo tardi.
Mentre le nostre lingue si rincorrevano ed entrambi lottavamo per dominare il bacio, io gli saltai addosso.
lui mi mise entrambe le mani sul culo strizzandomelo.
gemetti e mi distrassi.
elax prese il sopravvento nel bacio, ma mi strinse ancora di più a se come se ci fosse ancora spazio tra di noi.
quando ci staccammo entrambi avevamo il fiatone.
elax mise la fronte sulla mia respirandomi.
gli baciai il naso.
-cosa vuoi fare?
e-cosa c'è da fare?
-possiamo andare a sciare... possiamo camminare o se hai fame possiamo andare a mangiare o possiamo mangiare qui...
e-ma dove siamo?
scrollai le spalle
-importa?
e-nasconderai il mio cadavere?
-na... mi piaci troppo per farti del male...
e-ma...
-basta con le domande...  rilassati, siamo insieme da soli... quindi?
Elax mi guardò come se fossi io il pasto.
Arrossii.
e-voglio esplorare... te...
alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
-dopo, ora andiamo fuori... sei abbastanza caldo o devi metterti qualcosa in più?
Elax aveva un visino così confuso.
Con tutti questi cambi.
e-no, va bene...
-bene...
gli diedi ancora qualche bacio e poi finalmente mi districai dalle sue mani.
eravamo finiti seduti sul letto.
come non me ne fossi accorto non lo sapevo.
ripresi le chiavi e la sua mano per poi uscire.
questa volta non avevamo bisogno della macchina quindi la superammo per poi prendere un sentiero.
e-sei sicuro che non mi stai portando...
mi girai, presi il suo viso tra le mani e lo baciai.
interrompendo le sue idiozie.
poi ritornai a camminare.
e-se lo ridico mi ribaci? no perché posso continuare tutto il giorno...
sbuffai.
-puoi sempre baciarmi sai? senza dire cavolate...
e-dove stiamo andando?
-a fare un picnic...
e-in montagna?
scrollai le spalle.
-se volevi andare da un altra parte potevi organizzarlo tu il nostro primo appuntamento....
elax mi sorrise come un gatto che ha mangiato il topo.
e-quindi è il nostro primo appuntamento... e durerà due giorni... sono l'uomo più fortunato del mondo... perché ho l'uomo più dolce, bello del mondo...
arrossii fino alle punta delle dita dei piedi.
meno male che ero coperto o mi avrebbe preso per il culo a vita.
-smettila...
e-ti ho reso timido?
-io? timido? naaaaah...
e-allora cos'è tutto quel rosso sul tuo viso?
-calore... forse mi sono vestito troppo...
elax rise per poi tirarmi a se e darmi un altro bacio da mozzare il fiato.
gemetti sulle sue labbra.
-dobbiamo andare o non arriveremo mai...
e-vuoi fare un picnic in montagna senza cibo ne una coperta... dove stiamo andando davvero? e perché tutta questa fretta? non ci corre dietro nessuno...
lo baciai di nuovo senza rispondere a nulla e una volta soddisfatto delle sue belle labbra rosse e gonfie grazie a me, gli presi la mano e lo trascinai letteralmente con me in salita.
ci fermammo un paio di volte a guardare il panorama o a raccogliere un po' di castagne.
tirai fuori una borsa dalla tasca e gle la passai.
e-adoro un uomo preparato...
alzai gli occhi al cielo per poi riprendere la camminata seguendo il sentiero.
quando eravamo quasi in cima gli presi la mano facendolo uscire dal sentiero e andando per la salita da un altra parte.
e-sei già stato qui?
-cosa te lo fa dire?
e-il fatto che sai dove andare... eri preparato con le borse... e non sei preoccupato quando abbiamo lasciato il sentiero...
mi morsi il labro girando la testa pensando.
e-se non vuoi dirmelo va bene...
-venivo qui quando era troppo in città...
continuammo a camminare.
e-quindi ci sei già stato? di chi è quella casa?
-mia...
elax si fermò.
continuai a camminare ma quando non lo sentii seguirmi mi fermai e mi girai a guardarlo.
e-è tua?
feci un cenno affermativo.
-non partivo sempre per l'America...
e-ma hai detto...
-so cosa ho detto ma a diciotto anni nessuno ti può obbligare ad andare dove non vuoi... sapevo che non potevo restare... sarebbe stato troppo e come sai i nostri genitori avevano Orion sotto scacco... ma non per questo...
e-eri qui... per tutto questo tempo... perché non me l'hai detto... avrei potuto stare con te...
-sarebbe stato strano sai... già facevate così tante domande quando avete iniziato a capire... cosa sarebbe successo se te ne fossi andato?
e-tu... io... perché?
sorrisi quando finalmente eravamo arrivati.
mi girai a guardarlo.
-non volevo mettere in pericolo nessuno... sorpresa...
elax prima mi guardò per poi guardarsi intorno.
c'era una piccola cascata con un laghetto di fronte a noi.
erba appena tagliata e un tavolino per due persone lì vicino.
sorrisi dal suo stupore.
-ti piace?
e-dove... cosa... cos'è questo posto?
-è una sorgente... l'acqua qui è potabile... molte persone sono sempre venute qui a prendere l'acqua...
e-come?
mi avvicinai ad una specie di lavandino e aprii il rubinetto mettendo la bottiglietta che avevamo bevuto durante il tragitto sotto.
-vuoi provare?
non se lo fece ripetere due volte.
e-è fresca!
feci un cenno.
-non mi chiedere da dove arriva perché credo che ci sia una fonte, un ghiacciaio da qualche parte...
e-è bellissimo..
gli presi la mano e lo portai davanti al tavolo.
gli tolsi la sedia.
e-non dovrei essere io il cavaliere?
-quando pianificherai l'appuntamento potrai fare quello che vuoi, questo è il mio rodeo...
elax alzò la mano come se fosse in classe.
e-cosa c'è di buono?
Ridacchiai.
spostai la sedia e presi il cestino aprendolo.
-uomo di malafede che non credeva ci fosse un cestino...
e-da quanto tempo è qui?
-forse un ora... credevo arrivassimo prima ma mi hai distratto.
meno male che non sono ancora arrivate le formiche.... allora abbiamo panini... panini... o e altri panini... vuoi un panino?
elax rise e io sorrisi a mia volta.
mi piaceva il suo viso sorridente.
in quasi quarant'anni di vita l'ho visto ridere troppo poco.
ed era così bello felice.
ancora più bello se sono io a mettergli quel sorriso sulle labbra.
e-ste?
scossi la testa e mi concentrai di nuovo.
-si?
elax ridacchiò.
e-un acqua per i tuoi pensieri...
-un acqua?
e-hai un penny?
ridacchiai e scossi la testa.
-che panino vuoi?
elax scrollò le spalle.
e-quello che vuoi va bene...
gle ne passai uno per poi tirare fuori le patatine con maionese keciup e senape.
-stavo pensando che sei molto bello quando sorridi...
elax arrossì nascondendosi dietro i panini.
questa volta fui io a ridacchiare.
e-sono brutto normalmente?
-no, ma la felicità ti sta bene...
e-tu mi stai bene...
di nuovo fui io ad arrossire.
-vuoi del caffè? cioccolata calda o te?
e-quanta roba hai lì? come hai fatto tutto questo?
non riusciva a non guardarsi intorno affascinato.
ero contento che gli piacesse.
e-se non sei pronto va bene...
scossi la testa.
-non è questione di essere pronti è che ho paura che sarai sconvolto...
e-piu sconvolto che sapere che eri vicino ma così lontano?
aprii la bocca ma lui mi bloccò.
e-ho capito quello che hai detto... ma nessuno di noi avrebbe potuto aiutarti? neanche facendoti compagnia? sarei stato così in pericolo se fossi venuto qui con te? ma aspetta anche Gerard...
scossi la testa e lo guardai triste.
-gerard non ha mai saputo di questo posto... ne aveva un altro tutto suo che alla sua morte è stato venduto per le spese e tutto...
e-perchè?
-non siamo mai stati così uniti...
e-si è mai innamorato?
alzai le spalle.
-non lo so... se Orion dice no... mi fiderei... anche se credo che fosse innamorato proprio di Orion...
e-anche tu?
scossi la testa.
-gli voglio bene e abbiamo un legame molto forte... ma non abbiamo l'attrazione... credo che quella ci fosse solo con Gerard e credo che sia quello che abbia piantato i dubbi a lui... sei mesi ne era attratto e sei mesi no? strano... e per quanto il nostro legame fosse simile a quello con Gerard era anche molto diverso...
e-anime gemelle platoniche?
ridacchiai ed elax mise il broncio.
e-gle l'ho sentito dire qualche volta...
feci un cenno affermativo e lo guardai.
si era sporcato il labbro superiore con la maionese.
una persona normale gle lo avrebbe fatto sapere.
ma io non ero normale.
mi alzai.
elax mi seguì con lo sguardo.
presi il suo viso tra le mani per poi leccargli la maionese dal labbro per poi seguire le sue labbra.
elax aveva messo le sue mani sui miei fianchi.
quando mi tirai indietro elax si alzò seguendo il mio viso e mi baciò.
fu un bacio con molta lingua al gusto di panino e patatine.
quando  si tirò indietro il sole stava colpendo la cascata e stava creando un bellissimo arcobaleno dietro di lui.
-fai l'amore con me...

Angolo autrice
Siiii un bel appuntamento nella giornata dell' horror ahahah!!!
Come continuerà il loro appuntamento?
Buon halloween a tutti quanti!!!
A domani per un altro capitolo
Stellinate
Ciaooooo

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