Clarke guardò per l'ennesima volta il display del cellulare e sbuffò passando una mano tra i capelli biondi. Perché Lexa non rispondeva al suo messaggio? Lo aveva visualizzato da ore, eppure continuava a tacere.Appoggiò entrambe le mani al bancone di acciaio e lasciò cadere la testa in avanti, sospirando avvilita. Quando qualcuno bussò alla porta del suo studio, neanche si mosse.
«Sì?» disse semplicemente.
«Clarke, c'è una paziente fuori programma, chiede se puoi vederla?»
«Se non ci sono altri appuntamenti falla pure entrare» rispose con tono depresso.
Poco dopo sentì la segretaria introdurre la nuova arrivata e richiudere la porta.
Clarke sbirciò ancora il cellulare, poi drizzò la testa e inspirò profondamente, pronta a fare il proprio lavoro; ma non fece in tempo a voltarsi, perché venne schiacciata contro il bancone da un corpo tonico e una mano le coprì la bocca, impedendole di emettere un qualsiasi suono. Il cuore le balzò in gola e afferrò il polso della sconosciuta. Dopo i primi secondi di smarrimento, inspirò profondamente ed un odore a lei famigliare le riempì le narici, scacciando all'istante la paura per lasciare il posto all'eccitazione.
Sentì il rumore di una lampo che veniva abbassata, poi i suoi pantaloni e il perizoma vennero calati fino a scoprire il sedere e subito dopo tre dita si insinuarono dentro di lei facendola gemere.
«Indovina chi vuole salutarti» mormorò Lexa al suo orecchio, un secondo prima di penetrarla con un affondo deciso.
Clarke serrò gli occhi e un grido le morì in gola. Ogni fibra del suo corpo si contrasse, protestando a quell'intrusione avvenuta senza delicatezza. Per un momento l'altra non si mosse, dandole la possibilità di abituarsi. Dopo qualche secondo Clarke riprese a respirare e mugolò rilassandosi, così Lexa si ritrasse di poco, per poi affondare di nuovo dentro di lei. L'amplesso si fece immediatamente irruento e passionale, spezzando il respiro di entrambe e portandole velocemente all'apice del piacere.
Lexa spinse con forza il suo corpo contro quello di Clarke, sbattendola contro il bancone di acciaio, sul quale tintinnarono alcuni strumenti di lavoro. Le mordicchiò il lobo dell'orecchio, e il suo respiro caldo contro la pelle la fece rabbrividire di piacere; portò una mano su una sua natica conficcandovi le unghie e accompagnandola nelle spinte animalesche.
«Sei mia!» ringhiò Lexa, un secondo prima di raggiungere l'apice bagnando con la sua eccitazione il sedere dell'altra.
Quasi subito anche Clarke raggiunse l'orgasmo, allagando le dita di Lexa e uno sportello del bancone.
Piano piano Lexa rallentò il ritmo, fino a fermarsi dentro la compagna. Le tolse la mano dalla bocca e se ne impossessò con la propria, baciandola con passione.
«Mi stavo giusto chiedendo perché non rispondessi al mio messaggio» mormorò Clarke contro le sue labbra.
«Volevo tenerti un po' sulle spine per rendere ancora più eccitante ciò che avevo in mente» sorrise Lexa.
«Ci sei riuscita perfettamente» rispose, prima di baciarla ancora.
Lexa si sfilò dalla compagna e si infilò le dita in bocca per assaporare l'essenza di Clarke. Si pulì le dita sotto lo sguardo dell'altra stuzzicandola con un gesto quanto mai erotico.
«Hai un ottimo sapore!» esclamò la mora prima di sorridere.
«Tu mi vuoi uccidere» ammise Clarke ancora su di giri per il gesto.
«Mi passeresti un fazzoletto di carta?» aggiunse poi Lexa.
Clarke allungò una mano verso la scatola di Kleenex e ne passò qualcuno alla compagna, per poi pulirsi le dite, mentre l'altra sistemava pantaloni e intimo, voltandosi a guardarla.
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MISS Love
FanfictionClarke è energica, ironica e irriverente. Non ha peli sulla lingua e se una cosa le piace... se la prende! E caso vuole che Lexa le piaccia molto. La bellissima e sexy allenatrice di calcio la colpisce al primo sguardo, e da lì a desiderarla con tut...