THE PIRATE

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Francesco

Mi rivestii velocemente, sentendo ancora il calore del corpo di Mary accanto al mio, il suo respiro affannato che si faceva sempre più regolare. Lei era distesa sul letto, il suo volto nascosto tra le lenzuola di seta, lontana da me in tutto tranne che nella carne. La guardai con distacco, come se fosse un mero strumento. «Questa volta fa sì che succeda,» volevo una figlia a tutti i costi. Non c’era più spazio per il fallimento, non per me. La mia dinastia aveva bisogno di un erede, qualcuno che potesse consolidare il mio potere e portare avanti il mio nome.

Mentre mi sistemavo la giacca e chiudevo i bottoni, la mente viaggiava altrove. Mary non era più che una pedina, un ostacolo che dovevo aggirare fino a quando il mio piano non fosse stato completo. Ora che mia madre era morta, che non c'era più nessuno a frenare le mie ambizioni, avevo campo libero. Potevo fare tutto quello che prima mi era stato negato. Il destino era nelle mie mani, e l'unica donna che desideravo davvero, l'unica che mi faceva battere il cuore, era lei: Hanna.

I miei pensieri si ancorarono su di lei, sulla sua innocenza, sulla sua bellezza. Ogni istante che trascorrevo lontano da lei mi faceva bramare di più il suo tocco, il suo profumo. Hanna era diversa da tutte le altre, diversa da Mary, da Alyssa, persino dalle donne che avevo posseduto in gioventù. Era pura, non ancora contaminata dal veleno del potere e della politica. E proprio per questo doveva essere mia. Solo mia.

Tra mezz'ora avrei incontrato il pirata. Per donare ad Hanna un regalo degno della sua bellezza, qualcosa che nessun’altra avrebbe mai potuto avere: un medaglione unico, un gioiello che rappresentasse ciò che lei era per me. Un segno tangibile del mio amore, ma anche del mio potere. Perché chiunque avrebbe visto quel medaglione avrebbe capito che lei apparteneva a me, e a nessun altro.

Uscii dalla stanza di Mary senza dire una parola. Lei non mi serviva più se non per un unico scopo: darmi un figlio. Il mio cuore, la mia mente, erano già lontani da quella donna. Avevo bisogno di un erede, sì, ma era con Hanna che avrei costruito il mio vero futuro. Con lei al mio fianco, sarei stato inarrestabile.

Mentre camminavo lungo i corridoi del palazzo, le guardie mi salutavano con riverenza, ma io non le vedevo. Ero immerso nei miei pensieri, concentrato solo sui miei piani. Tutto doveva andare secondo i miei calcoli. Ogni mossa era stata pianificata con precisione. E l’ultimo tassello era la morte di Mary.

Prima, però, c'era un altro passo da compiere. Hanna non poteva sapere tutto, non ancora. Doveva continuare a vedermi come il suo salvatore, l'uomo che l'avrebbe liberata dal suo passato e le avrebbe dato un futuro splendido. Ma presto avrebbe capito che per me era molto di più di un’amante segreta. Presto le avrei rivelato i miei piani, e insieme avremmo governato su Lemuria.

Scesi le scale del palazzo, i miei passi sicuri, decisi. Il sole stava già tramontando, tingendo il cielo di un rosso fuoco, quasi a riflettere l’intensità dei miei pensieri. Una leggera brezza mi colpì il viso mentre attraversavo il cortile per dirigermi al porto, dove il pirata mi aspettava. Non era solo un uomo di mare, era il mio alleato più fidato, colui che mi aveva aiutato a tessere le trame del potere. Con lui al mio fianco, non c’era nulla che non potessi ottenere.

I miei consiglieri erano già lì, fermi e impazienti, con i loro cavalli che scalpitavano, ansiosi di partire. Il sole stava calando, dipingendo il cielo di un rosso intenso che sembrava presagire tempeste future. Salii in sella, sentendo il cuoio caldo della sella contro la mia pelle, e impugnai le redini con determinazione. «Andiamo!» urlai, la mia voce risuonava nel silenzio della sera, mentre i cavalli iniziarono a muoversi con vigore.

Il gruppo si mise a galoppi dei cavalli che riempivano l’aria con il loro ritmo cadenzato. Mi guardai attorno: le ombre si allungavano, e il palazzo si allontanava rapidamente, diventando un punto lontano all’orizzonte. Ogni battito del cuore sembrava accordato con il suono dei trottatori, mentre ci dirigevamo verso il porto, dove il pirata mi aspettava.

Francy- la maledizione dell'imperatrice Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora