THE UNWANTED MARRIAGE

14 7 4
                                    

Francesco

Oggi era il giorno del mio
matrimonio. Una data segnata sul calendario che avrei dovuto festeggiare, ma che sentivo come una condanna. Mi stavo per unire in matrimonio con una donna che neanche conoscevo a fondo. La prima e unica volta che l'avevo vista era stata a una festa organizzata da mio padre. Lei era la principessa di Lemuria, Mary di Hesperia.


Ricordo il suo viso, i lunghi capelli biondi e gli occhi blu come il mare, che mi scrutavano con curiosità e timidezza. Era senza dubbio una donna affascinante, ma in quel momento, la mia mente era altrove, ancorata al ricordo di Alyssa, la mia favorita.

Alyssa era diversa. Era il mio amore proibito, una passione che ardeva dentro di me come un fuoco indomabile. La sua bellezza era disarmante; non era solo l'aspetto esteriore, ma la sua forza, la sua determinazione, il suo spirito libero che mi avevano catturato. Ma il nostro amore era impossibile, ostacolato da leggi e convenzioni. Mia madre, la regina madre, non avrebbe mai accettato un matrimonio con la figlia di un pirata. La sua visione del mondo era rigida, e io ero prigioniero di questa realtà.

I miei consiglieri si muovevano avanti e indietro nella stanza, il loro chiacchiericcio assordante mentre uno di loro cercava di aiutarmi a indossare l'armatura. Ma il mio cuore era altrove, distante da tutto quel trambusto.

Poi, la porta si aprì e Alyssa entrò. A quel punto, non sopportai più la pressione. «Basta! Lasciatemi da solo!» esclamai, allontanando i miei consiglieri. Si inchinarono e uscirono in fretta, lasciandomi finalmente solo con lei.

Alyssa si avvicinò, indossando un abito di quel tempo, elegante e fluido, di un bianco puro che sembrava quasi brillare nella penombra della stanza. «Vostra Maestà,» disse, la sua voce un misto di dolcezza e rispetto. Ma io sapevo che c'era molto di più nei suoi occhi.

«Sei perfetta,» le dissi, toccandole delicatamente il viso. I suoi occhi neri brillavano come due stelle nel cielo notturno, e il mio cuore si riempì di un desiderio che non potevo ignorare. «Non dovresti essere qui,» aggiunsi, anche se il suo semplice contatto mi faceva sentire vivo.

«Non posso stare lontana da te, Francesco,» rispose, avvicinandosi ulteriormente. In un attimo, le sue labbra si posavano sulle mie, calde e invitanti. Fu un bacio carico di passione, un momento rubato che parlava di ciò che non avremmo mai potuto avere. Mentre il mondo intorno a noi svaniva, tutto ciò che contava era la sua presenza.

Ma la realtà tornò a galla come un'onda travolgente, e il pensiero del matrimonio imminente mi schiacciò. «Andrai a letto con lei?» mi interrogó, il suo tono brusco tradiva la gelosia che provavo per Mary. Il mio cuore non era solo in conflitto; era in guerra.

La guardai, sorridendo, mentre sentivo una rinnovata determinazione crescere dentro di me. «Mary sarà la mia sposa,» dissi con un tono deciso, «ma Alyssa, non ci andrò a letto oggi o domani. La scopero solo quando avrò bisogno di un erede.» Le parole uscivano da me come un giuramento, ma il mio cuore apparteneva a un'altra.

«Alyssa,» continuai, avvicinandomi di un passo, «io sono innamorato di te.»

Le parole fluirono come un fiume in piena, e per un attimo, il mondo intorno a noi svanì. La reazione di Alyssa fu immediata: un sorriso si aprì sul suo volto, un'espressione che illuminò il suo sguardo come un'alba. Era come se avessi sciolto un incantesimo, e ogni timore, ogni dubbio, si dissolse nell'aria.

Alyssa appoggiò delicatamente la mano sul mio petto e mi guardò negli occhi, un'espressione di incredulità sul suo viso. «Lo farai davvero?» chiese, quasi come se stesse cercando di convincersi che non fosse solo un sogno.

Francy- la maledizione dell'imperatrice Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora