Francesca
Presi la spada e mi preparai. Era un’arma affilata e pesante, ma mi ero abituata a maneggiarla con destrezza. I muscoli delle mie braccia erano tesi, pronti per il combattimento imminente. La nave ondeggiava leggermente, il vento soffiava con forza, e l'odore salmastro del mare riempiva l'aria. Mio padre era al suo posto, impassibile e concentrato, mentre mia madre ci osservava dalla prua, con un’espressione che tradiva preoccupazione e orgoglio.
«Pronta?» chiese mio padre, il suo sguardo fisso sull’orizzonte.
Sorrisi, stringendo la spada con determinazione. «Sempre pronta,» risposi, con la convinzione che solo un cuore coraggioso può avere.
Con un movimento fluido e deciso, mi avvicinai a mio padre e, con un rapido gesto, gli tolsi la spada dalle mani. Il suo sguardo si fece sorpreso, ma poi, vedendo la mia sicurezza, il suo volto si distese in un sorriso compiaciuto.
«Visto padre, sto diventando brava,» dissi, mentre con fermezza brandivo la spada.
Gliela restituìi, i nostri sguardi si incontrarono per un istante. «Hai imparato dal migliore,» disse, la sua voce intrisa di orgoglio e stima.
L’acciaio della spada brillava alla luce del sole mentre me la rimettevo in mano, preparandomi per l'imminente confronto. La mia mente era chiara e concentrata. Non era solo una battaglia per il dominio, ma un’occasione per dimostrare a me stessa e agli altri che ero degna del mio posto al comando.
Sentii dei passi leggeri dietro di me, un rumore appena percettibile sopra il frastuono della battaglia in lontananza. La presenza era inconfondibile e, come sempre, mi provocava una sensazione di disagio. Una mano si posò sulla mia spalla, il tocco gentile e quasi affettuoso, che mi fece storcere il naso. Mi girai bruscamente e, come temevo, trovai Alyssa lì, con il suo sorriso impeccabile e l’aria di chi non si scompone mai.
"Odiavo essere toccata," pensai tra me e me, mentre il mio sguardo si appuntava su di lei.
Alyssa era la mia sorellastra, di tre anni più grande di me, e portava con sé l’inevitabile confronto con la sua madre, un ricordo che io cercavo di tenere ben lontano dal mio cuore. Era elegante e raffinata, ma in quel momento, la sua presenza era fuori posto, come un intruso in un luogo che non le apparteneva.
«Francesca,» disse, il tono gentile ma con un’inflessione di superiorità che mi infastidiva. La sua voce era melodiosa, ma per me suonava come una nota stonata.
«Che ci fai qui?» chiesi, cercando di mantenere la calma mentre le mie mani stringevano la spada con più forza. Non era il momento per discussioni familiari, e la sua apparizione era una distrazione indesiderata.
Alyssa mi guardò con uno sguardo misto di stanchezza e malizia. «Papà mi ha portata ieri sera,» cominciò, la sua voce riflettendo la sua consueta eleganza. «Sono andata a dormire subito dopo l’arrivo e mi sono svegliata poco fa.»
La sua espressione rifletteva il disagio di qualcuno non abituato ai ritmi frenetici della vita su una nave da pirata. Era evidente che lei non era abituata a svegliarsi all’alba o a condividere la nostra routine di combattimenti e preparazioni. Non vive su una nave da pirata come me e papà, ma nel palazzo imperiale. Sono era una dama, non un’avventuriera.
Mio padre, il pirata dell’imperatore, aveva il compito di recuperare tesori per il sovrano, una posizione che lo metteva in costante movimento e lo teneva lontano dalle comodità della corte. Non era mai stato un uomo di palazzo, ma un uomo di mare, e per questo motivo la vita di Alyssa era così distante dalla nostra.
«Francesco mi ha lasciata con papà,» disse Alyssa, con un tono che tradiva una certa soddisfazione. «Ora posso passare del tempo con lui, anche se non è molto.»
Sorrisi, felice di vederla, nonostante la sua apparizione poco opportuna. Era un segno che, nonostante le differenze tra di noi, la nostra famiglia aveva ancora dei legami. Il fatto che Alyssa fosse tornata era una piccola gioia.
«Mi fa piacere che tu sia tornata,» dissi sinceramente. «È sempre bello passare del tempo con la famiglia, anche se il momento non è il più tranquillo.»
Alyssa, consapevole della tensione della situazione, sembrava prendere a cuore il mio commento. «Spero che tu possa concentrarti sul tuo compito senza preoccupazioni aggiuntive,» disse, cercando di dare un tono più leggero alla conversazione.
La mia mente tornò immediatamente al nostro padre e alla situazione complessa con Francesco, l’imperatore. Era noto che Francesco si era innamorato di Alyssa, ma le loro circostanze erano complicate: lei non era nobile e la loro relazione era limitata dal fatto che lui non poteva sposarla ufficialmente. La loro storia d’amore era rimasta segreta, relegata ai corridoi del palazzo imperiale e alle ombre del passato.
Mi tornò in mente il pensiero che, nonostante le complicazioni, il legame con Alyssa rappresentava una connessione importante e confortante in un momento di grande tumulto.
«Grazie,» dissi infine. «Spero solo di poter dare il mio meglio. Questo è il nostro mondo, e non possiamo permetterci distrazioni.»
Alyssa annuì e, sebbene fosse chiaro che il suo posto non fosse su una nave da pirata, c’era una comprensione reciproca tra di noi. Con un ultimo sorriso, si allontanò per tornare al suo angolo della nave, mentre io mi preparavo a fronteggiare la battaglia che ci aspettava.
La tensione tornava a essere palpabile, e con un ultimo sguardo verso l’orizzonte, mi concentrai sul compito che avevo davanti. L’era dei pirati e degli imperatori non concedeva pause, e io ero pronta a lanciarmi nella tempesta che si avvicinava.
***
Erano passati sei anni da quella battaglia, sei anni in cui il tempo aveva scolpito nel mio cuore cicatrici profonde e durevoli. Ora mi trovavo seduta sopra la tomba di mio padre, la pietra fredda e umida sotto di me mentre la pioggia battente cadde incessante. La sua tomba era semplice, un monumento umile per un uomo che aveva vissuto una vita di avventure e lealtà. Mio padre era stato ucciso dall’imperatore, un destino che non avrebbe mai dovuto colpirlo, dato il suo eterno rispetto e fedeltà. Non aveva mai sbagliato, non aveva mai tradito nessuno, eppure era finito schiacciato dalle ambizioni e dalla crudeltà di Francesco.
La pioggia scorreva lungo il mio viso, mescolandosi con le lacrime che non avevo mai voluto mostrare. Mia madre era morta anni prima, vittima della febbre gialla che aveva devastato la nostra famiglia. E ora, in questo luogo solitario, il dolore sembrava amplificarsi, come se il mondo stesso piangesse insieme a me.
Alyssa era rimasta accanto all’assassino di nostro padre. La sua scelta di rimanere al fianco di Francesco, di vivere nella corte imperiale e accettare la sua posizione come amante, era stata una pugnalata al cuore. Non riuscivo a perdonarla, nonostante il tempo passato. La sua decisione di rimanere legata a Francesco, mentre lui aveva distrutto la nostra famiglia, aveva straziato ogni residuo di affetto che potessi avere per lei. Non era solo una questione di lealtà familiare, ma di giustizia e onore che erano stati violati.
Il silenzio era rotto solo dal rumore della pioggia e dal lontano lamento del vento, che sembrava portare con sé i ricordi di giorni migliori e di promesse non mantenute. Mi alzai lentamente, il cuore pesante come la pietra su cui ero seduta. Ogni angolo di questa tomba mi ricordava la grandezza e la nobiltà di mio padre, e ogni passo lontano da qui era un passo verso la vendetta che avevo giurato a me stessa.
Il pensiero di Alyssa, ancora al fianco di Francesco, alimentava un fuoco dentro di me, un desiderio di giustizia e di riscatto. La mia vita non poteva rimanere legata al passato; avevo bisogno di affrontare il presente e il futuro, con una determinazione che non era mai stata così forte.
Con un ultimo sguardo alla tomba di mio padre, mi voltai e cominciai a camminare verso l'uscita del cimitero. Il tempo della vendetta si avvicinava, e non avrei trovato pace finché Francesco e tutto ciò che rappresentava non avessero pagato per ciò che aveva fatto. Con il cuore pesante ma il passo deciso, mi avviai verso il mio destino, consapevole che il cammino sarebbe stato lungo e impervio, ma che il mio onore e la memoria di mio padre mi guidavano.
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Francy- la maledizione dell'imperatrice
FantasyFrancesca, temuta piratessa dei mari, cerca vendetta contro l'Imperatore Francesco, l'uomo responsabile della morte di suo padre, capitano di una nave incaricata di recuperare un prezioso diamante. Spinta dall'odio, Francesca guida un'impietosa camp...