Bocarter entrò all'interno del ristorante, dove ad aspettarlo c'erano altri 2 uomini vestiti in modo simile a lui (giacca nera e cravatta)
Dopo essersi seduto, chiese
"Avete già ordinato?"
Uno dei 2 disse
"No, ti abbiamo aspettato"
"Ah, ma che gentili...."
Disse mentre prendeva la bottiglia di vino che c'era sul tavolo
"Eh ditemi, quando è pronto il carico?"
"Ti riferisci ai polmoni nel frigo?"
"No, ma alle piccole labra prodotte in Cina tramite le cellule staminali. Ho ordinato contenitori interi"
"In realtà, quelle vanno in secondo piano...."
"Ti rendi conto della quantità di persone Etiope che fanno richiesta di labra dopo le mutilazioni? È un business da non sottovalutare"
"Allora tu non hai capito, di recente siamo stati chiamati da 20 milionari americani con una diagnosi di cancro ai polmoni. Loro sono disposti a dare cifre più consistenti per il trapianto"
"Però gli Etiopi che hanno fatto richiesta di labra sono centinaia di migliaia"
"Ma chi se n'è frega degli Etiopi!"
"Ahah! Sei così carino quando ti incazzi" Disse divertito Bocarter, mentre si autoserviva con il vino una seconda volta
"Ma allora non capisci! È una cosa seria. Stai rischiando una perdita economica. Poi non lamentarti che nessuno vuole fare collaborazioni"
Bocarter ignorò le sue parole, preferendo dare attenzione alla cameriera che si era avvicinata per illustrare il menù. Dopo aver ordinato uno stufato di Alce (e fatto apprezzamenti sconci alla cameriera) riprese a guardare il suo interlocutore e rispose
"Lo sò che vuoi leccare i glutei dei milionari, però ti chiedo di pensare alla strategia. Aprire nuovi traffici in paesi sottosviluppati può dare dei vantaggi. Secondo te, quando gli ospedali abusivi fanno richiesta di labra per una manciata di n3gre mutilate all'orifizo, chiedono aiuto a me? No, ma ai tizzi corrotti che lavorano nei valichi di frontiera, dove arrivano tutti i culi di chiunque, compresi i trafficanti"
"Io veramente non riesco a capire"
All'improvviso, Bocarter tira fuori una pistola e spara alla mano dell'uomo con cui stava parlando.
Il secondo (preso dall'istinto di difesa) fece per prendere la sua pistola dalla giacca, ma Bocarter lo freddò con 4 colpi al petto.
Le poche persone che si trovava nel ristorante fuggirono via, nel mentre si sentivano urlare di dolore scaturite dall'uomo con la mano bucata.
"Mi hai veramente deluso, Karin. Credevo che fossi più intelligente"
"Sei Pazzo!!"
"Non L'hai Capito! Questo Pianeta è il Mio Parco Giochi. Io Sono il Bambino, e gli Esseri Umani sono i Miei Giocattoli. Il Bambini con i Suoi Giochi ci fa il Cazzo Che Vuole!!"
Disse urlando Bocarter, poi gli sparò di nuovo, puntando alle parti intime.
Le urla di dolore si fecero più intense di prima.Hamza, che nel frattempo era rimasto dentro la macchina rossa, vide una decina di persone che uscivano correndo dal ristorante. Subito dopo, dei tizzi armati con fucili K47 spararono contro le persone che fuggivano, uccidendole tutte, poi entrarono dentro un grosso furgone che nel frattempo era arrivato nei pressi del ristorante.
Bocarter entrò in macchina in fretta e furia, poi mise l'acceleratore al massimo.
"Hai messo le cinture, ragazzo?"
"Che cazzo sta succedendo?"
"Accordi di lavoro, ragazzo..."
"Cos'era quella sparatoria?"
"Ho dato l'ordine di accopparli tutti, affinché non dicano alle autorità quello che hanno visto"
Dopo aver accelerato, Bocarter guidò nella parte opposta, poi raggiunse un magazzino abbandonato poco fuori città (seguito dal furgone).
Dopo essersi fermato, esce dalla macchina e si dirige verso il furgone. Dopo aver parlato con gli scagnozzi armati, prese di peso un uomo in tunica bianca svenuto, tirandolo fuori dal furgone, poi entrò dentro il magazzino abbandonato.
Hamza non aveva prestato molta attenzione a quello che succedeva, perché una scena simile l'aveva già vista 2 giorno prima.
All'improvviso, dalla struttura sente delle urla strazianti, che si protraggono per un quarto d'ora. Dopo che le urla si fecero più flebili, un tizio armato esce dal magazzino e si dirige verso la macchina rossa.
"Il tuo capo ti vuole" Disse rivolgendosi a lui. Controvoglia, Hamza esce dall'auto, intuendo che qualcosa di terribile stava per sufficiente.
Dopo essere entrato nel magazzino, Hamza vede un uomo senza vestiti, con lividi e ferito su tutto il corpo. Era legato in una sedia di plastica, che a sua volta era bloccata sopra un blocco di cemento.
Dalla bocca dell'uomo usciva una lunga corda di seta, sporca di saliva. L'espressione era di totale sofferenza. L'uomo cercava di urlare, ma non ci riusciva.
A canto a lui, c'era Bocarter, completamente nudo. In mano aveva una frusta chiodata sporca di sangue.
"Hai mai giocato a tira la corda?" Disse guardando Hamza
Quest'ultimo annuisce, senza dire una parola.
"Ora giocherai, con il nostro ospite. Prendi la corda...."
Non avendo altra scelta, Hamza afferò la corda, poi tirò con forza.
L'uomo emette una raglia di dolore, nel mentre si sentiva il filo di seta che si trascinava nell'intestino. Dopo aver tirato amcora, si sentirono altri versi di sofferenza (che non divennero mai urla acute).
Contemporaneamente, si sente anche il suono di un tessuto che si strappa.
Più tirava, più la saliva sulla corda veniva sostituita dal sangue.
Ad un certo punto, Hamza non c'è l'ha fa più e dice
"Non voglio andare avanti, signore...."
Bocarter lo guardò in modo Inespressivo per qualche secondo, poi lo spintona via in malomodo. Prende la corda, e dopo un breve respiro la trascina fuori dalla giugulare dell'uomo, tirandola con tutte le sue forze.
La corda esce fuori dalla bocca (rivelando un chiodo di ferro attaccato alla fine del filo) seguito da uno schizzo di sangue.
L'uomo vomita altri decilitri, poi sviene.
All'improvviso, completamente a caso, Bocarter affera una catana da samurai che prima non c'era (senza alcuna spiegazione su dove l'abbia presa, visto che nel magazzino non c'era niente che poteva nasconderla) poi utilizzò l'arma per tagliare il basso ventre dell'uomo, trasformando la sedia in una cascato di sangue e budella. Il sangue era talmente tanto che intorno a loro si era formato un piccolo laghetto.
Dopo verlo sventrato, Bocarter dice "io sono tutto...." poi con destrezza alzò il braccio e decapitò l'uomo.
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lungs
HorrorIn Svezia, dei ragazzi appartenenti a famiglie disagiate decidono di andare a lavorare in un allevamento di Maiali, di proprietà di un ricco imprenditore, in una piccola città isolata vicino a Stoccolma. Il nuovo lavoro nasconde una realtà terribil...