13 [PENULTIMA PARTE]

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Bocarter ritornò all'allevamento, poi vide Hamza che dava da mangiare ai maiali
"Ragazzo, hai ucciso Sigfrid?"
"Sì signore"
"Sei sicuro?"
"Assolutamente sì"
"Molto bene. Adesso, visto che il tuo Hotel è esploso, stanotte dormirai a casa mia".

La macchina attraversava la foresta verso la villa di Bocarter.
Hamza si trovava nei sedili posteriori,
contro la sua volontà.
Arrivati nella villa, Entrambi fecero lo
stesso percorso che prima aveva fatto
Bocarter insieme a Viggo, ovvero il
corridoio sfarzoso che finiva con la porta della sala da pranzo.
Una volta aperta, Hamza vide un enorme tavolo in marmo, pieno di piatti di vetro contenenti bistecche, spiedini e patatine fritte per contorno. Sulle sedie intorno al tavolo c'erano sedute 6 persone di mezza età, che parlavano tra di loro. Uno di loro era Viggo Tarasly
Bocarter attirò l'attenzione degli ospiti e
disse
"Miei cari, sono lieto di presentarvi un mio impiegato dell'azienda'
Uno di loro chiese
"Come si chiama il ragazzo?'
"Hamza"
"Ah, fallo sedere a capo tavola"
Tutti si misero a ridere.
A quel punto Bocarter invitò Hamza a
sedersi infondo al tavolo, nel mentre
anche lui iniziò a mettersi comodo.
Uno degli uomini alzò un bicchiere di vino e disse
"Alla morte di tutti i fottuti Moofeevič!"
Gli altri risposero alzando il proprio
bicchiere, poi iniziarono a mangiare il primo piatto.
Siccome non ingeriva cibo dignitoso da
molti giorni, anche Hamza incominciò
a mangiare la bistecca, però appena
addentata la carne, sente qualcosa di duro tra i denti.
Dopo aver sputato, nota che all'interno
della bistecca c'era un anello matrimoniale.
Ebbe una sensazione terribile, di conseguenza smise di mangiare la carne.
Hamza si accorse del suo rifiuto, quindi gli disse
"Ragazzo, hai smesso di avere fame?"
"Da dove proviene questa bistecca?"
"Ma ovviamente dai maiali
dell'allevamento, ragazzo"
Rispose Bocarter, nel mentre posava le
forchette e alzava le braccia lateralmente, in modo teatrale
"Sicuro?"
"Sicurissimo.... ragazzo"
"Giura, su tutto quello che hai, che questa carne proviene da un animale,e non da qualcos'altro"
Bocarter fece un enorme sorriso,
"Lo giuro....."
Gli ospiti rimasero a guardare la scena,
aspettandosi una reazione da uno di loro, ma non accade niente.

Finita la cena, gli ospiti andarono via,
lasciando Bocarter e Hamza da soli, con
solamente le guardie armate fuori la porta dingresso.
Hamza era ancora seduto nel suo
tavolo. Dopo aver intuito che tutti erano usciti, mise il dito sulla lingua e vomitò la carne direttamente sul pavimento. Bocarter nel frattempo stava
pulendo i piatti con uno asciugatoio, vicino a un'altro tavolo della stanza.
"Non sapevo che avessi problemi con il cibo, ragazzo...."
Disse Bocarter, nel mentre continuava a fare quello che stava facendo, senza guardarlo in faccia.....
Dopo un profondo respiro, Hamza rispose
"Perché sei Cannibale?"
"Non ti fidi di me? Ragazzo...."
Hamza prese l'anello che aveva trovato e rispose
"Allora da dove viene questo?"
"Magari uno dei maiali era in procinto di sposarsi"
Capisce che con lui non si poteva avere un discorso articolato (anche dagli atti schizzoidi e perversi che aveva fatto in precedenza) ma nonostante ciò decise di fare un'altra domanda.
"Prima che lavoro facevi?"
"II chirurgo, ragazzo, ma di nascosto
sempre il trafficante di Organi"
"II lavoro di chirurgo quanto è durato?"
"Dal 2003 al 2010"
"Aspetta, tu quanti anni hai?"
"Perché lo chiedi?"
"Nei siti in cui ho navigato, dicevano che la tua data di nascita era tra 1987 e 90"
"e quindi?"
"Significa che all'epoca, avevi 16 anni,
minimo"
"Tutte le risposte che chiedi riceveranno
una risposta. Per adesso, non posso dire
la mia età"
Rispose Bocarter, poi continuò a lavare I piatti dallo sporco.
Hamza decise di alzarsi dalla sedia, per vedere più nel dettaglio la sala da pranzo.
Ad un certo punto, vide una foto in bianco e nero, datata 1856.
L'immagine mostrava Bocarter con
un vestito ottocentesco, e una benda
sull'occhio sinistro.
Stava dando la mano ad Abraham Lincoln.
Sotto la foto c'era scritto "L'ambasciata
di Regno Unito di Svezia e Norvegia
riconosce ufficialmente Gli Stati Uniti
D'America"
Guardandola, Hamza chiese
"Ti piace farti ritrarre insieme a personaggi famosi?"
"Sì, abbastanza"
"La foto è uno Photoshop?"
Bocarter si mise qualche secondo a
rispondere
"Stai dicendo che la foto è finta?"
"Vorrei la conferma di ciò"
"Bah, forse, magari sarebbe vera. Stringere la mano ad Abraham Lincoln sarebbe fantastico"
Rispose in modo vago.
A quel punto Hamza decise di essere più diretto
"Allora, la foto è vera? Sì o No"
"Sai Ragazzo, il cielo è buio, dovresti
andare a dormire"
"Perché hai cambiato argomento
all'improvviso?"
"Adesso rispondi tu alla mia domanda, in questo momento hai sonno?"
Hamza rispose mentendo
"Sì, sono stanchissimo"
"Ok, allora ti mostro la stanza dove dormirai'
Bocarter accompagnò Hamza nella sua
camera da letto.
La stanza era lussuosa, con muri decorati e un letto gigante composto da legno massiccio. Gli angoli erano decorati con rilievi in stile rinascimentale. Nel muro
vicino al letto, c'era una finestra quadrata semi aperta. L'esterno era completamente buio, dando l'idea che oltre il muro si trovava direttamente la foresta che circondava la villa.
Dopo aver dato la buona notte, Bocarter
mise la porta della stanza semi aperta,
senza chiuderla del tutto (senza un motivo apparente).
Dopo essersi ritrovato completamente solo, Hamza decide di scappare
attraverso la finestra del muro (a costo di rimanere ucciso nel tentativo)
Prima di mettere il piano di fuga nei
fatti, Hamza esamina la stanza dove si
trovava, cercando un oggetto abbastanza appuntito da utilizzare come arma. Dopo aver cercato per mezz'ora, si siede sopra il letto per riposarsi, ma sente il rumore di qualcosa di metallico.
Alza il lenzuolo e vede un paio di chiavi,
completamente a caso.
Decidendo che quelle sarebbero state i
suoi coltelli, Hamza prende il mazzo di chiavi e va oltre la finestra, utilizzando un mobile come supporto da innalzamento

Dopo essere uscito dalla finestra, si
accorge subito che non si trovava nella
foresta. Tutto era troppo buio, non si
vedeva neanche la luna. Dopo qualche
passo, delle luci sopra il soffitto si
accendono, rivelando un lungo corridoio
pieno di tubature.
Mentre attraversava il passaggio, vide
una porta aperta per metà. All'interno
c'era una stanza di colore grigio, dove si
trovavano corpi umani imbalsamati. Al
centro della camera c'era un corpo umano in decomposizione appeso con dei ganci impiantati nelle ascelle. aveva la faccia tagliata, sostituita con la testa di una pecora (decapitata a partire dalla tempia, fissata tramite spillatrice). Sul petto, c'era una scritta con i graffi "sono uno stupido con il cazzo piccolo"
Comprendosi il naso a causa dell'odore
terribile, Hamza ricominciò a percorrere il corridoio, per poi raggiungere una porta di metallo che si trovava nel lato destro del muro.
Una volta aperta, vide un'altra stanza,
molto più grande di quella grigio. Il suo
stile era molto simile a quello delle
macellerie. Al centro c'erano 4 persone
rinchiuse in una gabbia fatta a posta
per loro. Erano completamente nudi,
composti da 3 uomini e una donna, tutti
pieni di ferite e lividi. Dopo essersi accorti della presenza di Hamza, uno di loro chiese aiuto a bassa voce
"Ti prego, liberaci, prima che ritorni"
"Mi dispiace, non posso fare niente"
"No, la chiave che hai in mano, l'ha usata lui per rinchiuderci qui dentro"
"Ok, va bene, ma non fate rumore"
Hamza decise di liberare le 4 persone, una alla volta. Incominciò al primo che aveva davanti, poi riuscì a liberarlo dalla cella.
Una volta usciti, l'uomo disse
"Grazie, ti ringrazio"
"Ascolta, nasconditi dietro quel muro, io
nel fratt....
All'improvviso, si sentono dei rumori.
Dopo un minuto (nel mentre Hamza e
la persona libera si nascosero dietro il
muretto citato prima) Bocarter sfondò la
porta con un calcio, notando che una delle celle era vuota.
Si sistemò la giacca nera, poi chiese con
tranquillità
"Che fine ha fatto?"
Tutti rimasero zitti
"Allora? Rispondetemi'
La donna conquistò il coraggio e rispose
"È scappato tramite la finestra"
"Nessuno può uscire, senza la chiave"
Bocarter si girò di spalle, per poi entrare
nella porta da dove era uscito, poi dopo
qualche minuto, ritornò con un fucile a pompa tra le mani.
Senza nemmeno dire una parola, uccide la donna sparandole in testa a distanza
"Allora, dove Cazzo Si Trova La Chiave?!"
Urlò Bocarter, con la lingua che
accarezzava i denti
"Non l'ho sappiamo!"
Bocarter sparò alla gamba di una delle 2
persone rimanenti
"Sì Invece, Sarò Disposto a Uccidervi
Tutti!!"
Ad un certo punto, si sentono dei rumori
da dietro il muretto Dopo aver controllato, Bocarter si accorse
della finestra bassa che si trovava dietro il tramezzo, da cui si vedevano impronte di sangue

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