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Viggo Tarasly si trovava in aeroporto, con lo scopo di andare in Russia per partecipare ai funerali Vanya Golubev.
Era seduto nell'enorme atrio di vetro, dove si poteva vedere tutta la pista di volo dove partivano e venivano gli aerei.
Mentre leggeva un giornale, Bocarter si sidede di fronte a lui
"Scusi, lei è il signor Tarasly?"
"Sì, cosa volete?"
"Deve venire con me"
Notando il suo vestito elegante, Viggo confonde Bocarter con un agente sotto copertura. Con la paura di essere arrestato, dice "scusa, ora devo andare"
Cercò di allontanarsi in modo goffo e frettoloso, ma Bocarter lo prese per il braccio, poi mostra la sua pistola sotto la cintura
"Dobbiamo parlare, se non ti dispiace" disse con uno sguardo inquetante.
Dopo essersi seduto di nuovo, Viggo chiese
"Tu chi cazzo sei?"
Al posto di rispondere, Bocarter fece le condoglianze (utilizzando un tono di voce palesemente falso)
"Mi dispiace tanto per il suo conoscente, è stata una vera tragedia!"
"Cosa vuoi da me?!"
"Ho sentito che siete in procinto di fare guerra al clan Moofeevič, per la morte del vostro succube "
"Senti, sarò io a decidere le mie mosse. Perché tu vuoi ficcare il naso?"
"Perché la fottuta città di Hürbin appartiene a me. In quel schifoso, putrido e sporco paese di merda comando io, capito?
Nessun criminale dei miei calzini può uccidere senza leccarmi il cazzo, capito?"
"Tu chi sei per dettare legge? Tutti i posti dove metto piede si trasformano autonomamente nella mia piazza di spaccio. Ora devo prendere l'aereo"
"Io non credo"
Bocarter tirò fuori una scatoletta di metallo con un pulsante al centro. Dopo aver premuto il bottone, dalla pista di volo si vede un aereo che esplode, lasciando al suo posto i resti infuocati del veicolo.
Viggo guarda quello che era successo, completamente scioccato.
Bocarter invece aveva un'espressione felice (come suo solito) poi dice
"Ora volete seguirmi?"
Viggo non rispose, rimanendo bloccato a guardare la scena, tanto da costringe Bocarter a prenderlo per il braccio e portarlo via.
Dopo aver raggiunto la macchina, Bocarter guidò verso la sua dimora (con Viggo seduto nel sedile a fianco).
Entrambi raggiunsero una strada a nord di Hürbin, che portava in una zona boschiva. La dimora di Bocarter era una villa circondata da un cancello. L'entrata era sorvegliata da 2 guardie armate, che dovevano stare lì 24 ore su 24.
Nonostante fosse milionario, la villa era di piccole/medie dimensioni, con 2 stanze da letto, un bagno, una cucina e un salone per gli ospiti.
La grandezza esigua dell'edificio serviva probabilmente per non dare troppo nell'occhio. supposizione aumentata anche dal fatto di costruirla in una zona estremamente periferica, che a sua volta si trovava in un comune poco considerato.
Parcheggiata la macchina vicino all'entrata, Bocarter accompagnò Viggo dentro l'arteria principale della  casa, ovvero un lungo e lussuoso corridoio dove ai lati c'erano le porte delle stanze.
In fondo si trovava la sala da pranzo, che aveva una superficie di mq 46,80.
La stanza era decorata in stile neoclassico (con colonne finte impiantate nel muro scolpite in modo ionico e corinzio).
Al centro si trovava un grande tavolo di marmo, circondato da sedie trasparenti.
"Prego, puoi metterti comodo"
Disse Bocarter, prima di sedersi in modo elegante in una delle sedie, poi prende una campanella e incominciò a suonarla.
Dalla porta esce una donna vestita di stracci, zoppicante e piena di ferite (in particolare, un grosso taglio sul petto). Non poteva parlare, perché aveva la bocca cucita. Tra le mani aveva un vassoio con del vino.
Dopo averlo appoggiato sul tavolo, la donna fece per andarsene, ma venne richiamata da Bocarter
"Dove sono le buone maniere?".
Non potendo comunicare, la donna estrae dalla ferita un foglietto nero con la scritta "servitevi".
Il taglio al petto veniva letteralmente utilizzato come se fosse una tasca.
Dopo essersi allontanata, Bocarter prese il bicchiere e lo avvicinò a Viggo, ma quest'ultimo rifiuta disgustato
"No, meglio di no"
"Comunque, come già detto prima, la città di Hürbin è l'estensione della mia camera da letto, capisci?
Nessuno può spargere sangue, o perlomeno non senza il mio permesso"
"Ho capito che vuoi fare" ripose intimorito il boss mafioso
"No, ti giuro che non ci saranno faide..."
"Molto bene. Ho sottomesso il tuo clan, ma ora ci sono Moofeevič che vogliono fare i pistoleri in giro"
"Quindi che vorresti fare?"
"Sottometterli con la forza, visto che sono stati loro ad attaccare il mio carico di organi"
"Presumo che vogliano fare un attacco preventivo contro di me. Danno per scontato che io voglia vendicarmi"
"Fai bene a preoccuparti, ma ora ci sono io.
Adesso, puoi darmi informazioni su di loro? Dove vivono, i luoghi che frequentano"
"Tra pochi giorni ci sarà un matrimonio, di cui gran parte dei Moofeevič parteciperanno"
"Benissimo, così potrò prendere 2 piccioni con una fava. Adesso, ora che ci siamo accordati, devi lasciare la mia casa"
"Ok, c, c, come vuoi....."
Entrambi si diressero nel corridoio, camminando verso l'uscita della villa.
Arrivati di fronte al cancello, Vanya chiese
"Mi accompagni a casa?"
"Mmmm, no, vai da solo"
Rispose Bocarter, poi prese una pistola dalla tasca di uno degli scagnozzi che sorvegliavano l'entrata.
"Ora, Allontanati"
Terrorizzato, Viggo si allontanò dal cancello, poi si girò e disse
"Mi sparerai?"
"No no, va con comodo" Rispose sorridendo.
A quel punto, Viggo scappò via dalla villa, immergendosi nella foresta. Sorprendentemente, Bocarter mantiene la parola e non spara all'uomo che scappa.

📆 24 Ore Dopo

Bocarter entro nell'ospedale dove era ricoverato Daniel.
Aveva una fascia bianca vicino al mento, dove era stato operato per aggiustare una frattura alla mascella. Nonostante ciò, lui comunque riusciva a parlare.
"Salve ragazzi, come stai?"
"Bene signore...."
"Ho sentito che ieri la tua famiglia è venuta a trovarti"
"Sì, c'era anche la mia fidanzata'
"Ah, ok, come si chiama?"
"Jane"
"Bel gesto andarti a trovare. A proposito, che riflessioni hai fatto dal giorno dell'incidente?"
Daniel fece un respiro
"Da ubriaco tendo a dire quello che penso. È un difetto di merda"
"Non fa niente, hai messo fine a una storia squallida, anche se molte persone hanno rischiato la vita per colpa tua. Questa è la cosa grave"
"Lo so, signore"
"Comunque, ho parlato con i tuoi genitori ieri. Ho deciso di donare 30mila euro come risarcimento, nonostante tu fossi appena maggiorenne e fuori da lavoro quella sera"
"Non volevo portare a disagio nessuno"
"Un consiglio per distrarti, pensa che adesso la tua famiglia da un botto di soldi. Puoi usarli per fare un viaggio in Giappone, per esempio"
"Sarebbe bello signore.
Per curiosità, perché hai i guanti?"
Bocarter sorrise, e invece di rispondere disse un'altra cosa
"I tuoi genitori, oltre a parlarmi, mi hanno raccomandato di non farti vedere questa notizia mentre eri ricoverato"
Bocarter accesse la Televisione, mostrando il telegiornale. Dallo schermo si vede giornalista nei pressi di un magazzino, che dice
"Ieri sono stati trovati i resti del corpo di una ragazzina, di appena 17 anni. Si chiamava Jane, il suo corpo è stato sventrato e fatto a pezzi. La testa era nascosta nell'erbaccia alta, mentre il resto del...."
Bocarter chiuse la Televisione, poi prese un coltello dalla tasca
"Cosa dirà la prossima pagina del giornale? Ragazzo si suicida in ospedale dopo aver scoperto della morte della sua fidanzatina"
Poi tagliò la gola di Daniel, nel mentre era paralizzato.
Mise il coltello nelle mani del ragazzo morente (per mettere le impronte digitali nell'impugnatura) poi mise una una lettera d'addio vicina al corpo dissanguato. L'interno della lettera copiava perfettamente lo stile di scrittura di Daniel

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