⛓ 𝗍𝖺𝖾𝗄𝗈𝗈𝗄 ، ごあ
Jeon Jeongguk e suo fratello maggiore governano Seoul, sono il male latente che affonda le sue radici nella città da molti anni ormai. In qualità di re della loro banda, il Geom-Eun Dogsa, controllare quel mondo fatto di bug...
«cross my heart, hope to die to my lover, I'd never lie he said, "Be true", I swear I'll try in the end, it's him and I»
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𝕮𝗔𝗣𝗜𝗧𝗢𝗟𝗢 𝕯𝗜𝗖𝗜𝗔𝗦𝗦𝗘𝗧𝗧𝗘
Uno strano senso di sicurezza avvolgeva Taehyung. Il che era strano, considerando tutti gli eventi che erano accaduti quel giorno. Sentiva ancora dolore, in ogni parte del corpo. Tuttavia, si sentiva a suo agio.
Jeongguk lo stava portando dolcemente in camera da letto, con una mano sotto le sue ginocchia e l'altra sulla sua schiena. Era bello essere presi in braccio in quel modo. D'altro canto, le sue gambe non volevano saperne di camminare. E Jeongguk lo stringeva così dolcemente che Taehyung sapeva di essere al sicuro fra le sue braccia. Che affermazione paradossale.
Fu adagiato sul letto e Jeongguk gli rimboccò le lenzuola. Si sedette sul bordo del letto e passò le dita tra i capelli castani di Taehyung. Fu addolorato nel constatare l'attuale stato di salute del minore. Il naso livido e gonfio, la mano accuratamente fasciata e il corpo certamente indolenzito dal giorno prima. Nel profondo di lui ardeva ancora il desiderio di disintegrare completamente l'uomo che aveva osato toccare Taehyung, dai muscoli alle ossa. Ma ora la sua attenzione era rivolta a Taehyung che giaceva di fronte a lui, con gli occhi già socchiusi.
«Domattina puliremo la tua mano e sostituiremo le bende. Se ti svegli e senti dolore o ricominci a sanguinare, voglio che mi chiami. Non esitare.»
Taehyung annuì e cercò di mettersi più comodo. «Posso comunque andare a lavoro domani?»
Jeongguk lo guardò con occhi contrariati. Quella era sicuramente una cosa che non gli andava giù. Perché avrebbe dovuto mandare di nuovo Taehyung nel luogo in cui era stato quasi rapito? Ma Taehyung ricambiò lo sguardo con occhi imploranti e colmi di aspettative.
