𝙎𝙀𝙏𝙏𝙀

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ᴍʏ ʙᴏᴅʏ ɪs ᴀ ᴄᴀɢᴇ - ᴀʀᴄᴀᴅᴇ ғɪʀᴇ
2:39 ─────ㅇ─── 4:49

«my body is a cage
we take what we're given
just because you've forgotten
that don't mean you're forgiven»








«my body is a cagewe take what we're givenjust because you've forgottenthat don't mean you're forgiven»

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⚠️ 𝐖𝐀𝐑𝐍𝐈𝐍𝐆
violence, abuse






⚠️ 𝐖𝐀𝐑𝐍𝐈𝐍𝐆violence, abuse

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𝕮𝗔𝗣𝗜𝗧𝗢𝗟𝗢 𝕾𝗘𝗧𝗧𝗘







Era di nuovo venerdì. E questo significava che Namjoon aveva di nuovo il turno di notte. Lavorava al distributore di benzina in fondo alla strada e se ne stava lì, accanto alla stazione di rifornimento, finché non arrivava un'altra auto. Mentre la maggior parte dei suoi compagni di classe amava il venerdì, per Jeongguk era il giorno più brutto.

Era quasi estate ormai, la primavera cominciava a chiudere il suo sipario. All'esterno la brezza era confortante, e scompigliava dolcemente i capelli che ricadevano sulla fronte di Jeongguk. Faceva anche caldo e il cielo iniziava a brillare di una tonalità arancione. L'unico suono che si udiva, oltre al vento e al ruscello che scorreva indisturbato, era quello della matita che teneva tra le mani.

Jeongguk era seduto sull'erba soffice accanto al ruscello e stava disegnando il paesaggio di fronte a sé, lentamente. Si prendeva tutto il tempo necessario per immortalare ogni dettaglio, le rocce frastagliate che spuntavano dall'acqua, le foglie verdi che galleggiavano e volteggiavano leggere in piccoli cerchi e gli innumerevoli alberi che circondavano la zona.

Avrebbe voluto aver portato con sé delle matite colorate invece della sola grafite. Aveva l'impressione che il disegno in bianco e nero non riuscisse a cogliere appieno la bellezza del paesaggio. Abbassò lo sguardo sullo zaino. Se avesse pianificato di andare lì fin dall'inizio, le avrebbe portate. Quella mattina era partito per andare a scuola, ma dopo aver guardato il proprio riflesso in una finestra aveva deciso diversamente.

𝐋𝐎𝐒𝐓 𝐈𝐍 𝐓𝐑𝐀𝐍𝐒𝐋𝐀𝐓𝐈𝐎𝐍 ⁺ ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora