Non sa che mi hai detto ti amo su un booster

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Il 13 giugno fu una giornata molto tranquilla, Annalisa la passò insieme a Francesco in giro per Roma mentre Sara e Alberto si erano già spostati in Campania. Quel giorno nessuno dei due scrisse all'altro tanto si sarebbero rivisti il giorno dopo e sentivano la necessità di dedicarsi interamente interamente alla persona con cui stavano, di capire a che punto erano nelle loro vite e anche qualcosa in più sul loro rapporto. 

Annalisa era stanchissima, non era riuscita a chiudere occhio quella notte, passò la giornata in totale serenità insieme a Francesco, non doveva lavorare e si persero in chiacchiere e sciocchezze, fecero una passeggiata tra i vicoli del centro, sentiva di averlo ritrovato, anche se per poco, di essersi riavvicinata all'uomo che tanto amava e che non riusciva mai a vedere. Anche se erano distanti, se litigavano, era sempre lui, che la sera si fermava per indicarle le stelle in cielo, che le faceva le foto di nascosto mentre mangiava il gelato e che chiamava i genitori tutti i giorni per chiedere di Blu e Amaro. Era quella la persona che aveva scelto di avere accanto e che per un po' credeva di aver perso nel vortice di cose da fare nella vita. E invece era sempre lì e sapeva che avrebbe potuto trovarlo accanto a lei se ne avesse avuto bisogno. Questa sensazione di familiarità era qualcosa che l'aveva sempre affascinata nel rapporto con Francesco e che la faceva sentire a casa. Poi pensava ad Alberto e a quel senso di eccitazione, adrenalina, calore che non riusciva neanche lei a spiegare e che era così diverso ma simile a quello che provava per Francesco e si ritrovava nello stesso loop di confusione da cui non riusciva ad uscire da mesi.

Alberto si era spostato a Napoli con Sara per quel giorno, poi sarebbero andati insieme a Caserta e il giorno dopo lei sarebbe  ripartita perchè doveva lavorare. I due erano fidanzati da ormai sei anni ed erano andati a convivere solo di recente, Alberto sapeva che fosse la mossa giusta da fare, amare Sara era facile anche se litigavano spesso. Lo sorprendeva sempre ed era una persona che gli faceva bene al cuore, sapeva come prenderlo e aiutarlo nei momenti no.

Oltre ad andare in giro si era dedicato molto alla scittura, entro metà luglio avrebbe dovuto inviare le ultime canzoni finite e invece di dedicarsi a completare quelle aveva cominciato a scrivere qualcos'altro dettato dalla necessità di levarsi un peso di dosso. Ogni volta che provava a scrivere immagini e momenti più disparati si riproponevano davanti a lui alternando Sara e Annalisa in un vortice continuo che gli faceva girare la testa. Non vedeva l'ora che si vedessero di nuovo, aveva tante cose da dirle e voleva farle leggere il testo di ragni, era una canzone che lo aveva aiutato a visualizzare il caos che aveva in testa, che tra Sara e Annalisa non riusciva a creare un pensiero coerente ma in ragni tutto si alternava perfettamente in modo armonioso e voleva l'opinione della sua amica per capire se quel caos diventava più chiaro anche per lei.

***

14 giugno 17.30

'Anna a che ora arrivi a Caserta?' scrisse Alberto su whatsapp mentre salutava Sara, stava ripartendo per Milano ed era rimasto in stazione a guardare i treni in arrivo da Roma, se non mancava molto avrebbe aspettato Annalisa lì per stare insieme. 

"eccomi" disse lei abbracciandolo da dietro, l'aveva visto aspettare che il treno di Sara partisse ed era rimasto lì in piedi a guardare chi scendeva dai treni in arrivo, quando poi ricevette il messaggio si avvicinò per farsi vedere. 

Alberto le prese le mani che lo cingevano per la vita e le portò alle labbra dandole un bacio sulle nocche. Si voltò a guardarla in viso sorridendo, sembrava molto stanca, aveva le occhiaie e un viso sbattuto. "cercavo una testolina rossa tra la folla" disse accarezzandole il viso dolcemente "tutti gli altri?" chiese guardandosi in torno. 

"sono andati a lasciare le cose in hotel" Alberto alzò le sopracciglia sorpreso ed evidentemente felice dalla cosa, aveva Annalisa tutta per lui per la serata. La tirò a sè abbracciandola e avviandosi verso l'uscita. "ma Francesco?" le chiese poi mentre tirava fuori le chiavi dalla tasca.

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