In fondo perchè no, potrebbe farci male un tot

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Allora dal prossimo capitolo (non questo ovviamente) la storia potrebbe farsi più spinta (era già stata segnalata come una storia per "adulti" comunque) quindi questo è un piccolo headsup se non volete leggere cose esplicite sui protagonisti sappiate che ci saranno dei capitoli da skippare ;) 

Poi, in questo capitolo ci sono delle frasi in corsivo o con l'asterisco perchè sono frasi che hanno detto Annalisa e Alberto nelle interviste e mi sono limitata a riportarle tali e quali inserendole nel testo. 

Speriamo vi piaccia, ci vediamo martedi, buona lettura!

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Alberto era partito verso l'una per andare in Arena e raggiungere Annalisa. Avrebbero provato intorno alle due di pomeriggio e poi sarebbero rimasti a pranzo insieme al suo team in un ristorante lì vicino perchè Annalisa era in ansia e non voleva allontanarsi troppo, fosse stato per lei avrebbe provato tutto il giorno fino all'inizio del concerto senza mai fermarsi, tutto doveva essere perfetto e provare la tranquillizzava, seppur temporaneamente. Francesco, il suo assistente, aveva chiesto ad Alberto di venire un po' prima così avrebbe potuo tenerle compagnia e soprattutto distrarla. Quando Alberto aveva ricevuto il messaggio quasi non poteva crederci, sapeva che gli stava andando simpatico e che apprezzava le sue doti da buffone ma addirittura chiedergli di andare prima per stare tutti insieme gli sembrava quasi surreale e lo rendeva molto felice.

Appena arrivato gli dissero che Annalisa era già sul palco e stava finendo di provare un pezzo. Prese un microfono ed entrò da dietro intonando "su con le bollicine". Annalisa si girò di scatto per capire da dove venisse la voce e dopo averlo visto fece un paio di saltelli di gioia e gli corse incontro abbracciandolo. Alberto la strinse a sè e le lasciò un bacio sulla guancia. "l'hai già fatta sola sola ohhhhh sembra sole ma è la luna pienaaaaaaa" disse gridando nel microfono. Annalisa tolse velocemente l'in-ear ridendo "mi spacchi un timpanoooo! comunque si, mancano solo le nostre, poi stasera provo con gli altri ospiti" Alberto annuì e fece un cenno alla band perchè partisse la base di tango, prima finivano di provare prima sarebbero andati a pranzo.

Lasciò che iniziasse lei e rimase lì a guardarla mentre chiudeva gli occhi e intonava le prime frasi della canzone. La osservò mentre si lasciava trasportare dalle parole e ondeggiava da una gamba all'altra cullandosi a tempo con la musica. Aveva una maglietta nera lunga fino a metà coscia, le calze a rete, un paio di stivali in finta pelle e un cappellino. Sembrava sempre così serena e rilassata mentre cantava. 

"Albi toccava a te" Alberto si riscosse sentendo la sua voce in cuffia e accennò una risata. "tutto bene?" chiese lei avviciandosi e toccandogli il braccio. Alberto fu attraversato da una scossa al contatto, non se l'aspettava.

"si bene scusa, mi hai distratto in realtà - rise- sentirti cantare in cuffia è una cosa pazzesca, hai una voce che viene da un altro pianeta* e mi sono distratto, scusa" Annalisa sorrise e  gli diede una botta con il braccio "ma dai concentrati e non fare lo scemo" rispose ridendo imbarazzata. Alberto le passò un braccio attorno alle spalle tirandola a sè e le lasciò un bacio in testa, poi fece un cenno alla band di ripartire.

Dopo aver finito di cantare Alberto andò ad abbracciarla di nuovo e le lasciò l'ennesimo bacio in testa. "oggi siamo in vena di baci e abbracci" lo punzecchiò lei. "ma scherzi? prima e dopo aver cantato è d'obbligo abbracciare qualcuno" rispose ridendo come se fosse la cosa più ovvia del mondo "poi Francesco ha detto che quando scendi dal palco devi necessariamente ricevere un abbraccio e sapere com'è andata, quindi anticipo e faccio tutto io già sul palco" Annalisa annuì come per dire 'ah però furbo' e gli tolse il microfono di mano per rimetterlo a posto. "quindi sei andato in giro a chiedere di me?" chiese lei guardandolo di sbieco con una faccia compiaciuta. Alberto scosse la testa "nono, ho chiesto solo cose utili ai fini dell'esibizione tranquilla, le cose personali me le dici tu" e così dicendo le fece la linguaccia.

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