Le prove generali erano appena finite, Maria aveva fermato più volte la base durante il mio pezzo vedendo le mie difficoltà. Dopo un lungo discorso avvento davanti a tutti i miei compagni mi fece riprovare un'ultima volta dove ero riuscita almeno a terminare il pezzo senza interruzioni. Non ero affatto soddisfatta di me stessa, la frustrazione in me era tanta e la voglia di isolarmi ancor di più; sbattei la porta del bagno dove mi rinchiusi non volendo ascoltare nessuno.
Erano momenti difficili per me, e non avere il sostegno di una persona fidata era ancora più straziante. Sentivo le voci degli altri in lontananza, c'era chi commentava le prove e chi parlottava di cose di cui poco mi interessava; volevo solo silenzio intorno a me. In quel contesto avere i propri spazi era praticamente impossibile e ciò gravava ancor di più sul mio stato d'animo.
<< Oi Luna sei qui? >> dall'altro lato della porta la voce di Cristiana mi richiamò, << si, un minuto e ci sono >> risposi frettolosamente, la mia bolla era stata scoppiata. Dovevamo tornare in casetta per poter pranzare presto che da lì a qualche ora ci sarebbe stata la registrazione. Quando uscì dal bagno presi la mia roba uscendo per prima dalla sala relax senza guardare nessuno, non avevo voglia di spiegare come mi sentissi o ricevere domande.
Durante il pranzo mi sentì gli occhi di Nicolò puntati addosso, aveva capito perfettamente che non mi sentivo tranquilla per quella registrazione; vedevo che mi voleva chiedere qualcosa ma aveva paura a fare domande. Quando finimmo tutti mi alzai dal mio posto e lo guardai, lo stavo invitando a seguirmi; avevo bisogno di sfogarmi e sentivo che lui era la persona più indicata in quel momento, mi trasmetteva calma.
Il cantante quando capì la mia richiesta mi seguì fino al giardino, eravamo soli e questa cosa non po'tè che farmi piacere. << Mi puoi dare un abbraccio? >> chiesi solamente << vieni qua ciccia >>, Nicolò mi avvolse nelle sue braccia trasmettendomi sicurezza. << Ho paura per oggi, se dovessi andare in sfida non so come potrei reagire >> iniziai a parlare ancora avvolta nell'abbraccio, << è normale avere paura, però devi dare il tuo meglio per far si che il tuo nome non si trovi nell'ultimo posto >>. Mi morsi il labro inferiore, quello che diceva era pura verità ed io mi dovevo obbligare a fare bene << io non ci posso andare in sfida >> blaterai ancora << e tu non ci andrai, capito? Quando sarai lì sul palco pensa a qualcosa di bello, che ti trasmette calma e vedrai che tutto il resto finirà in secondo piano >>.
*
Le urla del pubblico diventarono sempre più forti quando Maria entrò in studio, ormai ci stavo facendo l'abitudine a quell'atmosfera. Quando eravamo entrati mi trovai a salutare qualche persona del pubblico che mi aveva richiamato alla sua attenzione, mi faceva dolcezza vedere che qualcuno era lì in attesa di salutarci.
Maria non perse tempo e chiamò subito Alena per affrontare la sua sfida che non portò a nulla di buono. Nel giro di qualche minuto ci trovammo ad abbracciare la nostra compagna che, purtroppo, non era riuscita superare la sfida; al suo posto era entrata una ragazza che si faceva chiamare Chiamatemifaro. Quando la situazione si fu ristabilizzata Maria fece entrare le maglie per chi, questa puntata, sarebbe arrivato ultimo; con l'occasione la conduttrice mandò un video riguardante Rebecca che faceva apprezzamenti su Sebastian. Risi vedendo quelle clip consapevole che la mia compagna di stanza erano sere che parlava interrottamente del professionista.
Maria ci presentò, poi, i giudici di quella giornata; per noi ballerini era venuto uno dei più bravi ballerini, a mio parere, che ci possa essere: Kledi. Ai cantati questa settimana toccò il giudizio di Fiorella Mannoia, anche lei una delle colonne portanti della musica italiana. Eravamo tutti emozionati e si poteva percepire nell'aria; il mio stomaco si stava contorcendo per l'ansia, non vedevo l'ora di togliermi il dente di quell'esibizione così che non se ne sarebbe parlato più.
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Posso e lo farò// Nicolò Filippucci
FanfictionQuello studio era più piccolo di quanto avessi potuto immaginare, l'avevo sempre visto da una tv e sembrava immenso così da potersi confondere meglio tra la gente e passare inosservata. Le persone scalpitavano alla visione di noi ragazzi entrare ed...