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Raggiunsi la casetta con molta calma, alcuni erano ancora agli studi ma poco mi importava; avevo solamente voglia di mettermi in pigiama e rilassarmi dopo una settimana focosa. Mi ero finalmente tolta il peso della puntata e volevo godermi quel pomeriggio in totale relax prima di affrontare la nuova settimana che sarebbe potuta essere ancora più pesante della precedente. Iniziai a sentire il vociare degli altri farsi sempre più forte, ciò significava che pian piano tutti stavano tornando. Decisi di andarmi a prendere il mio posto fuori al giardino posteriore, era sempre poco popolato e questa cosa andava a mio favore; passavo lì parecchio del mio tempo quando avevo bisogno di silenzio.

Avevo gli occhi chiusi ed ero completamente avvolta dalla musica, quando il divanetto alla mia destra affondò avvertendomi della presenza di qualcuno. Socchiusi lievemente un occhio per capire di chi si trattasse, la chioma riccioluta di Nicolò si fece spazio nel mio campo visivo. Tolsi una cuffietta così da poter sentire in caso avesse detto qualcosa, lo vidi allungare una mano verso la cuffietta che avevo appoggiato sulla mia coscia e portarsela alle orecchie.

<< Ti ci facevo tipa da Ultimo >> esordì dopo pochi secondi guardando davanti a sé, << sono così tanto scontata? >> domandai curiosa di sentire la sua risposta. Il ragazzo al mio fianco sorrise girandosi verso di me << forse >>, mi finsi offesa portandomi una mano al petto; il gesto fece ridere Nicolò e non potei che seguirlo a ruota. << È questo quello che intendevo prima nel bigliettino >> se ne uscì di punto in bianco facendomi arrossire nuovamente, sul suo viso era ancora presente una traccia di sorriso. << Sei stato carino a scrivere quelle parole >> confessai abbassando lo sguardo dalla vergogna, << ho detto semplicemente la verità ciccia >> usò nuovamente quel soprannome che mi scombussolo ancora una volta lo stomaco.

<< Ci hai preso gusto a chiamarmi così? >> domandai ironicamente alzando di poco lo sguardo, mi piaceva quel soprannome ma non glielo avrei mai detto. << Forse un pochino >> rispose con sicurezza mantenendo sul volto il suo sorriso dolce, << però io non ti ho mai detto che potevi usarlo >> lo presi in giro << perché bisogna chiedere il permesso ciccia? >>. Stetti in silenzio a quella domanda, mi stava tenendo il gioco e questa cosa non po'tè che piacermi ancora di più; era la prima volta in assoluto che mi capitava una cosa del genere.

La porta del giardino venne aperta da Gabriel che aveva un'espressione a dir poco triste, quando ci vide lì da soli si fece scappare un ghigno che portò un barlume di gioia nella sua espressione. << Vuoi stare da solo Gabri? >> domandai al ragazzo vedendolo silenzioso, << magari rega, me fareste n'favore >> mi alzai facendo segno a Nicolò di seguirmi, prima di chiudere la porta mi girai verso il ragazzo facendogli segno che dopo avremmo parlato.

Volevo bene a Gabriel, percepivo tutta la sua bontà e spontaneità. In poco avevamo legato abbastanza ed averlo visto così giù mi era dispiaciuto, volevo assicurarmi che fosse tutto ok. Quando varcai la soglia della cucina mi resi conto che era appena arrivata la ragazza entrata oggi con la sfida, mi avvicinai al gruppo dei ragazzi che l'avevano circondata; << ciao! Piacere Luna >> dissi allungando la mano << Angelica >> si presentò con il suo vero nome. Sembrava una ragazza veramente dolce, prima di poter confermare quel pensiero, però, mi ci sarebbe voluto del tempo.

*

<< Allora Gabri che succede? >> chiesi sedendomi comodamente sul divano del salotto dove in quel momento ci stava solo il cantante. << Ma niente, c'è stato n'piccolo screzio tra me e Pietro. M'ha dato ar cazzo n'commento che aveva fatto, mo tutto risolto >> mi spiegò brevemente cosa era successo per farlo stare con quella faccia. << Tutto risolto quindi si? Non è che devo andare a tirare le orecchie a Pietro? >> mi assicurai nuovamente << tutto risolto >> rise il ragazzo per ciò che avevo appena detto.

<< Senti ma parlando seriamente te e Nicolò che confabulate? Secondo te so scemo che n'ho visto gli occhiolini e le battutine >> se ne uscì di punto in bianco il ragazzo facendomi strabuzzare gli occhi. << Gabriel ma che dici?! >> quasi urlai tirando uno schiaffo sul braccio del cantante che si rannicchiò all'angolo, << dico a verità. Mo stai a fa a finta tonta eh >> continuò il ragazzo convinto. << Non c'è assolutamente nulla, ne da sapere e ne da dire! >> affermai convinta, il suo sguardo però mi scrutava attentamente in cerca di verità che non esistevano; volevo bene a Nicolò, si ma non c'era nulla di più. O così pensavo.

<< Non me la racconti giusta te, però farò finta de credece >> disse guardando alle mie spalle, mi girai per vedere cosa stessa osservando; Nicolò era concentrato a parlare con Diego ed ogni tanto buttava uno sguardo nella nostra direzione. Quando i nostri sguardi si incrociarono girai di scatto la mia testa verso Gabriel che mi guardava con le sopracciglia alzate come ad insinuare qualcosa. << Ho detto no Gabriel, basta >> decisi che era arrivato il momento di alzarsi per scappare da quella situazione imbarazzante, << non me scappi così facilmente eh! >> mi urlò il cantante da dietro quando ero ormai alla porta del giardino anteriore.

*

<< Amo' puoi venire un attimo di là? >> mi richiamò Alessia poco prima di andare a letto, << arrivo Ale >> buttai al secchio il filtro della tisana e seguì la ragazza nella sua stanza. Poco dopo arrivò anche Cristiana che chiuse la porta alle sue spalle, << il bigliettino, quello per Luca, l'ho scritto io >> esordì la ballerina a bassa voce. Strabuzzai gli occhi per lo stupore, << lo sapevo! >> disse, invece, Cristiana << questo non me lo aspettavo io >> confessai.

<< Il problema è che quando l'ho scritto c'avevo l'ansia che lo leggessero; e infatti. Però me lo so sentito come liberazione, capito? Anche se poi effettivamente non è che è mica n'a dichiarazione d'amore; c'è è quello che realmente sento >> continuò la ballerina. << Ma noi l'abbiamo capito subito >> disse Cristiana riferendosi agli altri, << però Ale tranquilla che tu ora ce l'ahi detto e rimane qua >> la tranquillizzai io << eh sisi, brave >>.

Stetti ancora dieci minuti a parlare con le due e poi decisi che si era fatta l'ora di andare a dormire, l'indomani si sarebbe ripartiti con i soliti ritmi e volevo essere riposata. Lavai velocemente la tazza e mi diressi verso la mia stanza; passando per la camera blu trovai Nicolò intento a mettersi il pigiama, era con solo il pezzo sotto del pigiama e vederlo senza maglietta mi fece avvampare. << Buonanotte >> dissi abbassando lo sguardo per tirare dritto << ehi, ehi aspetta! >> mi riprese per la mano quando ormai ero arrivata alla porta; mi lasciò un leggero bacio sulla testa << notte ciccia >>. Il mio stomaco si contorse nuovamente e la mia testa finì alle insinuazioni di Gabriel, scossi la testa per scacciare via quei pensieri e lasciai un sorriso al cantante che ricambiò il gesto. 


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spazio autrice: hola! scusatemi il capito corto ma ho veramente poco tempo questa settimana. cercherò di rifarmi al più presto! In tanto nei daytime iniziano a scannarsi.

Posso e lo farò// Nicolò FilippucciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora