Sono destinato ad avere l'anima
perpetuamente in tempesta.
- Ugo Foscolo
Avrebbe potuto avere qualsiasi ruolo avesse voluto, nella mia vita. E aveva scelto di essermi nemica. O forse lo avevo scelto io. Sapevamo entrambi con certezza qual era stato l'esatto momento in cui ci eravamo dichiarati guerra. E questa era diventata una partita a scacchi.
Una mossa per volta.
Quale sarebbe stata la mossa giusta? Ma soprattutto, sarebbe riuscita a coincidere con quella vincente?
Erano già quattro giorni che lavoravamo al mio caso. Avrei dovuto supervisionare il lavoro per una settimana, giusto per capire come se la cavasse e se fosse all'altezza dell'incarico. E, anche se mi costava caro ammetterlo – anche se solo a me stesso –, lo era. Certo, era chiaro che le mancasse un po' di esperienza sul campo, ma su quello avremmo potuto lavorarci. La sua mente, d'altro canto, era puro talento. Svelta, intuitiva. Avevo provato in un sacco di occasioni a smontare le sue tesi, ma trovava sempre una falla nei miei ragionamenti. Forte, agguerrita. Come se da questo caso dipendesse la sua stessa vita. Come chi, in balia del mare in tempesta, nuota con tutte le sue forze per salvarsi. Come chi lotta fino allo stremo piuttosto che arrendersi.
Nonostante il suo talento e il tempo passato insieme, i nostri rapporti erano più freddi che mai. La guardavo scarabocchiare appunti al margine di fotocopie di documenti, stampate apposta per divenire brutte copie su cui lavorare. Stringeva la penna tra le dita, mentre analizzava con attenzione ogni parola. Meticolosa. Stavo addirittura imparando i significati intrinseci dei suoi tic. Faceva dei leggeri cenni con la testa dall'alto verso il basso quando l'argomentazione la convinceva. Picchiettava il tavolo con le unghie laccate quando rifletteva. Quando un passaggio era complicato spostava una ciocca di capelli dietro l'orecchio, come se le permettesse di concentrarsi meglio. Quando non riusciva a risolvere il problema che le tagliava la strada, invece, dondolava a ritmo serrato le gambe.
Io, d'altro canto, mi limitavo a parlarle solo se strettamente necessario. Le nostre conversazioni erano costellate di cenni di saluto al mattino e qualche pungente scambio di opinioni riguardanti alcune sfumature del caso.
«Scusate il disturbo.» La voce di Reese ci interruppe. «Devo parlarti un attimo.»
Non fiatai, mi limitai a uscire dalla porta, seguendo i passi del mio amico. «Qualcosa non va?»
«La tensione in quella stanza potrebbe essere tagliata con il coltello.» Asserì, mentre si stravaccava sulla sedia del suo studio.
Chiusi la porta alle mie spalle e imitai il suo movimento. «Sei davvero perspicace, Sherlock.» Borbottai piccato. «Dimmi qual è il problema, così posso tornare al mio lavoro.»
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In between - Would you fight for love?
RomanceCarrie Heaven è un giovane avvocato. Hunter Maddox è il CEO di un'azienda multimilionaria. Così diversi, eppure così simili. Proveranno a sfuggirsi, ma riusciranno solo ad attrarsi di più. Come calamite, non faranno che attrarsi, senza mai smettere...