Joselyn
Joselyn Yanéz esaminò il suo profilo nello specchio più scrupolosamente del solito, ravvisando i familiari serpenti che si intersecavano nei solchi del legno. Erano in perfetto orario – constatò mentre si allacciava con cura la cravatta al collo, assicurandosi per l'ennesima volta che fosse del colore giusto. Si stirò il maglioncino grigio con le mani e si pettinò i capelli scuri con un colpo di bacchetta – forse avrebbe dovuto tagliarli, stavano diventando troppo lunghi e ingestibili. L'umidità invernale, tra l'altro, non era molto d'aiuto, attenta com'era a farglieli gonfiare in maniera spropositata. Forse avrebbe dovuto legarli...
Scrollò le spalle incurante mentre si concentrava sulla figura di Christian tramite il riflesso dello specchio. Dietro di lei, vicino al suo letto, era intento a indossare il suo pesante mantello. Joselyn si accinse a fare lo stesso, afferrando anche la sciarpa rosso-oro: avrebbero dovuto allontanarsi dalle calde mura del castello per la lezione nelle serre di Erbologia.
<Sei pronta?> le domandò squadrandola dalla testa ai piedi.
La Grifondoro annuì e lo precedette per sgusciare fuori dalla stanza. Una volta che il ragazzo si chiuse la porta alle spalle, raggiunsero rapidamente il corridoio che divideva le camere maschili da quelle femminili.
Ad un certo punto, però, una voce rimbombò nell'oscurità.
Sarebbe stato abbastanza ragionevole sentire delle voci a quell'ora del giorno, considerando il via vai di studenti che uscivano o rientravano dalle lezioni. Se non fosse che quella voce in particolare risuonava fin troppo familiare alle sue orecchie: le ricordava la stessa fastidiosa sensazione della Fattura dei Foruncoli che si era beccata in un lontano giorno del secondo anno.
<Ma guarda chi si vede. Il traditore e la mezzosangue, che quadretto romantico>
La figura si fece più avanti, stagliandosi alla luce delle candele. I suoi occhi si scontrarono con la sagoma urtante di Eileen Watson, il mento inclinato verso l'alto in tutta la sua strafottenza, l'espressione acida e la cravatta verde-argento stretta al collo al minimo insopportabile millimetro.
Joselyn avanzò inevitabilmente verso di lei: ad ogni modo erano a metà dell'imbocco dei dormitori, riusciva a vedere il resto della Sala Comune attraverso il varco che si apriva a pochi centimetri di distanza da loro. Sebbene la sua sola presenza fosse sufficiente a farle svoltare la giornata nel modo sbagliato, la situazione era fin troppo equivoca ed esilarante per non scherzarci su. La sua bocca si arricciò in un sorriso beffardo più facilmente del previsto.
<Hola, Watson. Come mai da queste parti?> la salutò con finto entusiasmo, come se una Grifondoro nei dormitori maschili di Serpeverde fosse all'ordine del giorno – beh, a dirla tutta, stava davvero diventando all'ordine del giorno, dato che ultimamente passava più tempo in camera di Christian che nella sua. Era diventata una cosa così abitudinaria che le sembrò addirittura inspiegabile il fatto di non aver mai incrociato la Watson prima di allora.
La Serpeverde non apprezzò molto il suo sarcasmo – magnifico: non voleva che lo apprezzasse, comunque. Il suo cipiglio aggrottato rimase statico, quasi affetto da un Pietrificus Totalus ben mirato.
<"Come mai da queste parti?" Tu che diavolo ci fai qui, Yanéz?>
<Non è ovvio?> continuò a ironizzare con una scrollata di spalle <Christian mi stava mostrando il dormitorio di Serpeverde>
Si era aspettata – o quantomeno aveva sperato – che il ragazzo avesse apprezzato la battuta, o che almeno avesse sogghignato come suo solito. Dovette tuttavia ricredersi nel voltarsi verso di lui: era rigido come una delle statue di pietra che sorvegliavano il castello, nessun'espressione sarcastica o maliziosa sul viso, gli occhi fissi in quelli di Eileen. Ora che ci faceva caso, anche la bionda faceva scorrere lo sguardo parecchie volte su di lui, come se Joselyn fosse un fantasma di un quadro incantato. Per un attimo pensò che stesse parlando con lei proprio perché Christian non stava aprendo bocca, continuando a rispondere ai suoi colpi quasi di riflesso. C'era una tacita battaglia in atto. Ma lei non avrebbe evitato di farne parte in quanto combattente.
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Bloodbound - A Wizarding World Fanfiction
FanficHogwarts, 1989. Fino a quella notte di settembre Eileen, Maryl e Joselyn avevano creduto che diventare Prefetti della scuola avrebbe garantito loro un anno tranquillo e privo di sorprese. Eppure, nessuna delle tre avrebbe potuto immaginare che un co...