Capitolo 15

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Eileen

Eileen Watson detestava il Quidditch. Sebbene avesse provato a capire il senso di tale occupazione svariate volte, continuava a chiedersi per quale assurdo motivo degli esseri viventi con un quoziente intellettivo teoricamente sviluppato dovessero inseguire delle palle che svolazzavano nel cielo.

Ma ciò che Eileen detestava maggiormente erano i festini post-partita, specialmente quando si svolgevano nella sua Sala Comune. Sapeva che le buone maniere implicassero il patriottismo nei confronti della squadra della propria casa, e che sarebbe stato appropriato congratularsi con i giocatori per la vittoria, eppure il tutto le sembrava decisamente stupido.

Non fu difficile individuare Christian alla festa dei Serpeverde, che al suo arrivo era al culmine. Inneggiato da applausi e grida, era già circondato da una folla di gente che si congratulava con lui. Non sembrava volersi liberare di coloro che volevano un'analisi della partita azione per azione, né tantomeno del vasto branco di ragazze che rideva a ogni sciocchezza e sbatteva ripetutamente le ciglia. Un moto di irritazione pervase il corpo di Eileen, che, dopo aver scrutato, valutato e criticato mentalmente ogni ragazzina attorno al suo migliore amico, fu costretta a distogliere lo sguardo da quella scenetta stomachevole.

Si tuffò verso il tavolo delle bibite, dove incontrò Samuel e Keegan, intenti a parlottare con il Capitano della squadra. Fu estremamente sollevata di non ricevere attenzioni e conseguentemente di non ricevere domande a proposito della sua opinione sulla partita: per quanto le riguardava, lei non ci aveva mai capito granché delle tattiche di gioco, ma non poté negare di aver discretamente esultato nel vedere Christian catturare il Boccino.

E proprio in quel momento, il nome del suo amico venne lodato a gran voce da quasi tutti i presenti, il che lo incitò a salire su un tavolo per essere visto da tutti. Dal canto suo, Christian sembrava trovarsi nel suo habitat naturale, con tutte quelle persone ai suoi piedi che osannavano il suo trionfo. Tuttavia, già su di giri a causa del bicchiere di alcool che reggeva in una mano, non riuscì minimamente ad apparire umile. Dopo aver fatto un inchino plateale, disse qualcosa che non riuscì a sentire a causa di tutto quel baccano, ma le parve di capire che avesse citato un potenziale vantaggio rispetto alle successive partite e che avesse ringraziato tutti.

I suoi occhi vagarono sui presenti nella Sala Comune, ma quando si soffermarono su Eileen le sorrise. Inaspettatamente, balzò giù dal tavolo e si diresse verso di lei.

<Perché non stai festeggiando?> le disse non appena fu abbastanza vicino.

<Sto festeggiando> si voltò a riempire un bicchiere con del rum <mentalmente>

Alcuni ragazzi lo richiamarono più volte, ma Christian non sembrò intenzionato ad ascoltarli.

<Idioti, ma non vedete che sono nel bel mezzo di una conversazione?> urlò di rimando, prima di fissare nuovamente lo sguardo su di lei <Ti sta piacendo la festa?>

Eileen inarcò un sopracciglio <A te sta piacendo?>

<Non mi lamento>

<È sufficiente> rispose lei <È la tua serata, Chris, hai vinto la partita. Te lo meriti>

Il ragazzo accennò un ghigno, avanzando di un passo <Sai cosa meriterei davvero? Un premio>

<Non hai già vinto la Coppa del Quidditch o qualcosa del genere?>

<La Coppa viene vinta a fine anno, dopo tutte le partite> spiegò, divertito dal fatto che Eileen non se ne intendesse minimamente.

<Che vuoi, allora?>

Bloodbound - A Wizarding World FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora