Capitolo 11 | Tra Amore e Ombre

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La pioggia battente creava una melodia ritmica contro i vetri dell'auto, mentre Lily ed Ethan tornavano in ufficio. Nonostante la recente scoperta, Lily non riusciva a scrollarsi di dosso una sensazione di inquietudine. I dettagli che stavano emergendo, le tracce lasciate dall'assassino, cominciavano a dipingere un quadro familiare, un quadro che Lily avrebbe preferito non riconoscere.

Mentre il paesaggio scorreva fuori dal finestrino, la sua mente tornò indietro, a ricordi che aveva cercato di seppellire per anni. James Tunner, suo padre. Un uomo che aveva ingannato tutti, compresa sua figlia, fino al giorno in cui era stato arrestato.

Lily chiuse gli occhi per un istante, cercando di controllare le emozioni che stavano emergendo. Non era il momento di farsi distrarre, ma non poteva negare l'evidenza. C'erano troppe somiglianze tra il modus operandi del loro attuale sospettato e quello di suo padre.

"Qualcosa non va?" chiese Ethan, spezzando il silenzio.

Lily riaprì gli occhi e scosse la testa, ma poi si fermò.

La verità era che qualcosa non andava, e ignorarla non avrebbe aiutato nessuno. "È solo... è difficile," rispose, la voce un po' più fragile del previsto. "Stiamo scavando in un passato che avrei preferito dimenticare."

Ethan la osservò con attenzione, il suo volto serio e comprensivo. "Parliamo di tuo padre?"

Lily emise un sospiro profondo, combattendo tra il desiderio di aprirsi e la paura di rivivere i fantasmi del passato. "Sì. È come se avessimo a che fare con un'eco."

"Deve essere pesante da portare," disse Ethan, cercando di mantenere il tono leggero per evitare di mettere troppa pressione su di lei. "Ma sei tu la detective qui. Tu hai il controllo."

Lily sorrise amaramente. "Controllo? Non mi sento molto in controllo quando il mio passato continua a tornare a perseguitarmi."

"Sei una persona forte," disse Ethan con sincerità. "Come hai fatto a sopportare tutto questo? Cosa ti ha spinto a diventare detective?"

La domanda la colpì come un fulmine, e per un momento si sentì vulnerabile. "Volevo fare la differenza. Volevo proteggere gli altri da esperienze come quella che ho avuto io. Ma a volte, sembra che il passato non si lasci seppellire così facilmente."

"Vorrei poterti dire che ti capisco," rispose Ethan ''ma io non ho mai vissuto qualcosa di simile, posso solo immaginare quanto possa essere difficile. E hai un ottimo motivo per combattere. Hai una missione."

Lily sorrise, sentendo un senso di gratitudine per la sua empatia. "Grazie''

"Se vuoi sfogarti, sono qui per ascoltarti. Anche io ho i miei demoni," disse Ethan, cercando di aprirsi a sua volta.

"Demoni?" chiese Lily, incuriosita.

Ethan esitò, poi decise di condividere. "Ho perso un collega in un'operazione andata male. Da quel giorno, mi sono promesso di non lasciare che qualcun altro soffra a causa di errori che avrei potuto evitare."

"Dev'essere stato terribile," commentò Lily, toccata dalla sua vulnerabilità. "Come hai trovato la forza di andare avanti?"

"Ho dovuto. Ogni giorno è una nuova opportunità per fare le cose giuste, per onorare la sua memoria," spiegò Ethan, gli occhi fissi sulla strada mentre parlava. "E, a proposito, hai parlato di tuo padre. Come si sente a sapere che ora stai cacciando un assassino? Può sembrare una sorta di vendetta, ma anche una sorta di confronto."

Lily si fermò a riflettere su quella domanda. "Penso che in parte sia proprio questo. Ho bisogno di dimostrare a me stessa che non sono come lui. Che posso essere migliore. Ma c'è anche un'altra parte di me che ha paura. Paura che tutto questo possa portarmi a scoprire qualcosa di scomodo."

OMBRE DI SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora