Capitolo 12 | Echi di Vendetta

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Dopo una lunga giornata di lavoro, Ethan e Lily si ritrovarono nella caffetteria di un vicino ristorante, lontano dalla frenesia dell'ufficio. La pioggia continuava a cadere incessantemente, ma dentro il locale l'atmosfera era calda e accogliente, un rifugio perfetto dal turbinio di pensieri che li aveva accompagnati.

"Sei sicura di voler uscire stasera?" chiese Ethan, il suo sguardo attento mentre si sedevano a un tavolo in un angolo, lontano da occhi indiscreti. "Non voglio che tu ti senta obbligata a distrarti. Abbiamo tanto lavoro da fare."

Lily sorrise debolmente, ma l'ansia era ancora presente nel suo sguardo. "Ho bisogno di un po' di normalità," rispose. "È facile perdersi nei pensieri, soprattutto quando il passato torna a bussare alla porta."

Mentre parlavano, l'attenzione di Ethan si spostò per un momento su Marcus, che si era unito al tavolo accanto. Marcus era noto per il suo carisma e il suo modo di essere affascinante, e quel giorno era particolarmente loquace. Stava tentando di attirare l'attenzione di Lily con battute e complimenti, e la sua risata, che di solito era contagiosa, ora sembrava risuonare come un'eco nel cuore di Ethan.

Ethan si sentì un'ondata di gelosia mentre osservava la scena. Marcus si chinava verso di lei, il suo sguardo penetrante, mentre Lily cercava di mantenere un'espressione cortese ma distante. Il suo istinto protettivo si attivò, ma sapeva che non poteva intervenire in quel momento senza sembrare possessivo.

"Non posso credere a quanto lavoro ci aspetta," continuò Lily, distratta dalle parole di Ethan, ma la sua attenzione si spostava verso Marcus, che continuava a tentare di farla ridere. "Dobbiamo trovare una soluzione veloce a questo caso."

"Lily," la interruppe Ethan, cercando di attirare la sua attenzione, ma i suoi occhi erano fissi su Marcus, che si era inclinato ulteriormente verso di lei. "Ti va di parlarne in un altro momento? Questo caso... possiamo gestirlo domani."

"Ethan," rispose lei, notando il cambiamento nel tono della sua voce. "Tutto bene? Sei un po' teso."

"Non è niente," mormorò lui, ma il suo sorriso era forzato. "Solo un po' di stanchezza. È stata una giornata lunga."

"Sei sicuro?" chiese Lily, preoccupata. "Posso dirti che se hai bisogno di parlare di qualcosa, io sono qui per te."

Lily si avvicinò a lui, il suo sguardo dolce. "Ethan, non c'è niente con Marcus. Credo cerchi solo di essere simpatico."

"Simpatia o meno, dovrebbe guardarti di meno," rispose Ethan, cercando di mantenere un tono leggero, ma non riuscendo a nascondere la tensione nella sua voce. "E potrebbe anche respirare un po' più lontano e non appiccicato come una piovra."

Lily scoppiò a ridere, la sua risata era come un balsamo per l'anima di Ethan, ma non riusciva a scrollarsi di dosso il fastidio. "Sei davvero geloso, non è vero?" scherzò lei, sollevando un sopracciglio.

"Geloso? Io? No, non sarebbe il termine giusto," rispose Ethan, cercando di mantenere un'aria di indifferenza. "Sono semplicemente... consapevole. E un po' protettivo, magari."

Ethan si sentì sollevato, ma la sua ansia non svanì del tutto. "Ma non voglio essere solo 'quello che capisce'. Voglio essere più di un amico per te. Voglio essere... qualcosa di più."

Lily si avvicinò ancora di più, il suo sguardo intenso fissato negli occhi di Ethan. "Proteggermi da cosa? Da un collega che cerca solo di fare conversazione? Dai, Ethan, non ci conosciamo così male."

"Credo che tu sia troppo generosa con lui," disse Ethan, cercando di ridere ma senza riuscirci del tutto. "Non è un santo, sai? E io... bene, non posso fare a meno di preoccuparmi. Mi interessa come ti senti e come reagisci alle persone intorno a te."

OMBRE DI SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora