Capitolo 8 | Il Macabro Ritrovamento

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Lily ed Ethan rientrarono in ufficio, il clima di tensione palpabile. L'intera squadra si muoveva come su un campo minato, consapevole della crescente pressione, ma ignara del vero motivo.

Ogni passo verso l'ascensore sembrava rallentare il tempo, amplificando il suono dei loro passi sul pavimento di marmo. Appena le porte si aprirono, furono accolti da una scena di caos controllato: gli agenti si muovevano freneticamente, e il rumore delle voci sovrapposte riempiva l'aria.

Lily, con il telefono ancora stretto nella mano, avvertiva il peso delle parole dell'assassino, come se stesse scivolando verso un abisso oscuro.

Il capitano Morrison era in piedi accanto al tavolo di comando, con un'espressione tesa e le braccia incrociate. Quando Lily e Ethan si avvicinarono, il capitano sollevò lo sguardo, e per un attimo il suo volto rifletté un'ombra di preoccupazione che Lily non aveva mai visto prima.

"Capitano, cosa sta succedendo?" chiese Lily, il cuore che le martellava nel petto.

"Abbiamo trovato un altro corpo," rispose Morrison, la sua voce grave. "Stavolta è diverso. L'assassino ha cambiato il suo modus operandi."

Un brivido attraversò Lily. "Diverso come?"

Marcus, già presente nella stanza, fece un passo avanti, porgendo un rapporto a Lily. "La vittima è stata trovata in un magazzino abbandonato nella zona ovest. Non ci sono stati segnali precedenti di attività, nessuna delle sue solite firme. Ma c'è qualcosa che... che devi vedere con i tuoi occhi."

Lily prese il rapporto, ma prima che potesse aprirlo, Marcus aggiunse, il tono insolitamente serio, quasi protettivo: "Credo che dovremmo andare sul posto. Il capitano ha già disposto una squadra, ma penso che tu debba essere lì."

Ethan, al suo fianco, lanciò un'occhiata preoccupata a Lily. "Non deve occuparsene da sola, Marcus."

Morrison annuì, guardando entrambi. "Andrete insieme. Questo caso è troppo importante, e voglio i migliori sul campo."

Senza ulteriori parole, Lily si diresse verso l'uscita, seguita da Ethan. Una sensazione di paura mista a determinazione la spingeva avanti, mentre il pensiero di cosa potesse aspettarla al magazzino la teneva in bilico tra il desiderio di scoprire la verità e il terrore di ciò che avrebbe potuto trovare.

***

Il magazzino era una struttura fatiscente, incorniciata da un cielo grigio e minaccioso che sembrava riflettere il peso della situazione. Le luci delle pattuglie illuminavano la scena in modo spettrale, mentre gli agenti camminavano con passi misurati, consapevoli della gravità di ciò che li attendeva all'interno.

Lily ed Ethan entrarono nel magazzino, l'odore acre di muffa e ruggine li accolse immediatamente. Il caposquadra forense li guidò attraverso un dedalo di corridoi bui fino a una stanza sul retro. Lì, al centro della stanza, giaceva il corpo.

Lily si avvicinò lentamente, il cuore che martellava nel petto. La vittima era una giovane donna, con i capelli scuri sparsi intorno al viso pallido. Ma ciò che colpì Lily fu il modo in cui era stata disposta: le mani legate davanti a sé, come in una preghiera macabra. Sul petto, incisa con precisione chirurgica, c'era una scritta.

"'Figlia dell'Uomo delle Ombre'," lesse ad alta voce Ethan, incredulo. "Sta parlando di te, Lily."

Lily rimase immobile, gli occhi fissi sul corpo della vittima. Le parole incise erano un messaggio diretto, un collegamento personale che il Nuovo Mietitore non aveva mai fatto prima. Non c'era dubbio: l'assassino stava intensificando il suo gioco, rendendo la caccia una questione personale.

Ethan le si avvicinò, mettendole una mano sulla spalla, il suo tocco caldo che contrastava con il gelo che sentiva dentro. "Non permetteremo che vinca, Lily. Troveremo questo bastardo, e lo fermeremo."

OMBRE DI SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora