EPISODIO 3
Link all'episodio 2: https://www.facebook.com/photo/?fbid=511839548493600&set=a.447581091586113¬if_id=1730188488161166¬if_t=feedback_reaction_generic&ref=notif
Elena si sveglia all'alba, i primi raggi del sole filtrano dalla finestra della sua camera d'albergo, disegnando ombre irregolari sulle pareti. Ancora assonnata, scosta le lenzuola di lino e si alza, il corpo in allerta. Ha dormito poco, le immagini della festa ancora impresse nella mente. Il pensiero di Alì Ibn Rashid, del suo sorriso ambiguo, della sua stretta che l'ha trattenuta un istante più del dovuto, la fa rabbrividire.
Recupera il tablet che ha lasciato sul tavolino accanto al letto e rivede le informazioni raccolte fino a quel momento. Studia nuovamente ogni suo movimento, ogni traccia della sua presenza. La serata di ieri le ha confermato quello che sospettava: Rashid è un uomo potente e abituato a muoversi nell'ombra. Ma qualcosa nella sua calma, nel modo in cui l'ha fissata, le fa pensare che lui sospetti della sua copertura. La freddezza apparente è minata da una strana sensazione di pericolo latente. Ma non può permettersi esitazioni.
Elena si veste con cura, indossando un completo elegante e discreto che la fa sembrare un'attiva professionista in una città cosmopolita. La giornata la attende con il suo ritmo serrato: incontri preparatori, visite a luoghi che potrebbero far parte del puzzle, brevi contatti con le sue fonti locali. Ogni passo la porta più vicina alla verità e, probabilmente, più vicina al Principe.
Verso sera, il suo contatto la conduce in un lussuoso bar nel centro della città. Una sala sofisticata, ricca di tende di velluto e illuminazione soffusa. È qui che deve incontrare un uomo che le darà più informazioni su Alì. La musica è appena udibile e l'atmosfera è avvolta in un silenzio denso, carico di tensione. Sente addosso sguardi attenti, forse già informati della sua presenza.
Mentre aspetta, ripercorre con la mente ogni dettaglio della sera precedente, della conversazione che ha avuto con Alì. I suoi occhi, neri e profondi, la fissavano come se volesse entrare nella sua anima, come se potesse scrutare oltre la maschera che si è costruita con tanta cura. Ha percepito quel suo sorriso come una minaccia silenziosa, come un'avvertenza. Si domanda se l'attrazione che ha provato non sia altro che un campanello d'allarme, un istinto di difesa travestito da fascino.
Il suo contatto - in incognito in città con la copertura di un lavoro come lavapiatti - arriva puntuale, si siede al tavolo e le scivola un piccolo dossier. Elena prende il fascicolo con noncuranza, lo sfoglia come se stesse leggendo un semplice documento di lavoro, anche se ogni parola le risuona con il peso di una verità inconfessabile.
"Attenzione," le dice il suo contatto con un sussurro. "Rashid è già sulle tue tracce. Da quello che sappiamo, ha un'incredibile rete di informatori. Sa come muoverti, cosa cercare."
Elena annuisce, senza tradire l'inquietudine che prova. Le sue dita tamburellano leggere sul tavolo mentre ascolta ogni parola. La sua copertura è solida, pensa, ma le parole del suo informatore mettono in discussione ogni sicurezza. Si rende conto che ogni sua mossa è stata prevista. Non è più solo una cacciatrice, ma anche una preda.
Si alza dal tavolo, ringraziando con un cenno il contatto, e si avvia verso l'uscita. Ma quando si trova alla porta, una figura familiare cattura la sua attenzione. Alì. È appena entrato, lo sguardo scuro e indagatore che scorre sulla folla finché i suoi occhi non incontrano i suoi. Sorride, quel sorriso enigmatico che sembra sapere più di quanto voglia mostrare. Elena trattiene il fiato. L'istinto le suggerisce di scappare, ma la razionalità la trattiene.
"Miss Forbes," le dice con una calma glaciale, avvicinandosi con passo sicuro. "Un altro incontro fortuito? Comincio a pensare che il destino ci stia giocando qualche scherzo."
Elena risponde con una risata leggera, cercando di nascondere la tensione. "Sembra proprio così, Sua Altezza. Forse il mondo è più piccolo di quanto pensiamo."
Alì si avvicina, e per un momento sembra quasi che voglia stringerle la mano come la sera prima, ma invece le posa una mano sulla spalla, con un gesto che è insieme possessivo e minaccioso. "Sai," mormora piano, la voce così bassa da essere udibile solo per lei, "ci sono luoghi che ti attirano per distrarti e luoghi che ti inghiottono senza lasciarti uscita. Sta' attenta a dove ti conducono i tuoi passi."
Elena sente il brivido che le percorre la schiena e, senza poter evitare un lieve tremore, alza il mento in segno di sfida. "Mi piace pensare di avere sempre una via d'uscita, principe," risponde con tono fermo, anche se sa che ogni parola suona come una scommessa contro di lui.
Lui sorride di nuovo, un sorriso ambiguo che sembra darle una nuova conferma: è già entrata nel suo gioco, e lui ha tutte le intenzioni di condurla fino alla fine.
Alì la guarda con un sorriso sottilmente affilato, la sua presenza colma di una tranquillità raffinata e inesorabile. L'aria intorno a loro è satura di tensione, e l'eleganza del luogo sembra amplificare ogni sguardo e ogni parola che seguono.
"Miss Forbes," dice con voce morbida, il tono lievemente canzonatorio che ne accentua il fascino. "Dato che il destino sembra divertirsi a farci incontrare, perché non sfruttare questa coincidenza? Avrei piacere di averti come mia ospite a cena, questa sera."
Le sue parole sono un invito che suona più come una decisione. Non ha bisogno di alzare il tono per far percepire la gravità della sua offerta, né di rendere il desiderio di presenza evidente. Le sue mani, che rimangono composte e rilassate lungo i fianchi, lasciano intendere un'autocontrollo inossidabile, una cortesia elegante, ma Elena sente che il controllo su quella situazione gli appartiene pienamente.
Lui continua, gli occhi scuri che non si staccano dai suoi. "Sarei onorato di conoscerti meglio, di ascoltare la tua visione del mondo... e scoprire cosa ti ha condotta fino a queste terre." Un'ombra di sorriso gioca sul suo volto, una traccia di ironia appena percettibile che non intacca la serietà dell'invito, anzi, la amplifica.
Elena avverte la portata dell'invito e i rischi di accettarlo, ma non vuole mostrarsi intimidita. Con un lieve cenno del capo, gli restituisce un sorriso enigmatico, sfidando il suo sguardo. "Accetto volentieri, Sua Altezza," risponde, il tono deliberatamente neutro.
Alì le tende la mano, un gesto raffinato e antiquato, ma al contempo straordinariamente potente, come per suggellare un patto che solo loro comprendono. Lei la stringe, avvertendo la forza calma e sicura che lui cela dietro ogni parola e movimento.
"Bene," conclude lui, un tocco di trionfo sfumato nel tono. "Ti attenderò al tramonto. Un mio autista verrà a prenderti".

STAI LEGGENDO
Dark Baghdad
Genç Kız EdebiyatıUna spy story erotica, in cui seduzione, mistero e passione si fondono in un mix esplosivo! Contiene scene esplicite e violente. Non adatto ai minori.