Capitolo 15

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PROGRAMMI ALL'ORIZZONTE

"Riconoscere le nostre emozioni senza giudicarle o respingerle, abbracciandole con consapevolezza, è un atto di ritorno a casa".
~Thich Nhat Hanh.

Rose.

Arrivata al mio palazzo, salii al terzo piano, dirigendomi alla porta del mio appartamento.

Avevo trascorso una bellissima serata insieme a Cole, e prima ancora, insieme anche ad Andrey.

I due avevano una strana complicità, ma questo non mi dispiaceva affatto.

L'appartamento di Cole era magnifico. Si meritava tutto quello che stava ricevendo. Era il frutto di anni e anni di sacrifici, per cui, non potevo essere più felice di così per il mio amore.

Una volta entrata nel mio appartamento, girovagai per le stanze in cerca di Andrey, senza però trovarlo in nessuna di esse.

L'unica cosa che trovai fu un bigliettino sul tavolo da pranzo.

"Sono andato a fare una commissione, ci vediamo stasera. Ti voglio bene, sorellina".

Queste parole furono un po' sospette, ma cercai di non pensarci troppo, Andrey era sempre stato un tipo misterioso.

Fui distratta dalla suoneria del mio telefono.

"Mamma".

Avevo dimenticato di averle mandato la foto...

Risposi alla sua chiamata.

«Mamma!»

«Avrei voluto chiamarti prima, ma mi sono ricordata che da te fosse ancora notte... Dove sei?»

«A casa. Tu?»

«Sono tornata adesso dal supermercato,» fece un sospiro di sfinimento. Immaginai che si stesse sedendo da qualche parte. «Come mai Andrey è a New York?»

«Ehm, è venuto a farmi visita.»

«È strano, perché lui non torna mai se non c'è qualcosa di importante di cui deve occuparsi. Io non lo vedo da mesi...»

Cercai di pensare a qualcosa che potesse camuffare il vero motivo per cui fosse venuto qui; ovvero la preoccupazione che mi fosse successo qualcosa di brutto, dato che non rispondevo da una settimana...

«Be', è venuto perché ha saputo della proposta... Voleva congratularsi con me e Cole.»

«Ah, già. Sì, è una motivazione valida.»

Scampata per un pelo.

Rimase in silenzio per qualche secondo.

«Rose,» disse all'improvviso, con un tono quasi ammaliante.

«Sì, mamma?»

«Quando vieni in Italia? La casa è vuota senza di te...»

Questa domanda non me l'aspettavo.

«Mamma, al momento sono molto impegnata con il lavoro, mancano pochi mesi al lancio della nuova collezione...»

Sbuffò drammaticamente. «È che voglio godere degli ultimi momenti con la mia bambina prima che non avrà più bisogno di me...» La sua voce diventò triste.

«Mamma, ma che dici! Io avrò sempre bisogno di te.»

«È che... ti ho pensata tanto in questi giorni. Mi sono resa conto di aver esagerato con te quando ho scoperto di Parigi e del matrimonio, e per questo ti chiedo scusa.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: 3 hours ago ⏰

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Nel mio cuore 2. Profeta dell'amore. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora