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Quando mi sveglio sento la testa che mi scoppia. Mi metto seduta e mi guardo intorno: non sono nella mia stanza. L'ultima cosa che ricordo di ieri sera sono io che ballo e qualcuno che mi porta via, però qui non vedo nessuno. Avrò sognato tutto e sono tornata a casa con Andie? Proprio mentre mi pongo i miei quesiti esistenziali mi rendo conto che il mio vestito è a piedi a letto. E io cosa ho addosso? Mi tolgo le coperte e vedo dei pantaloni non miei e una felpa non mia. Prendo un elastico e mi faccio uno chignon che assomiglia a tutto, tranne che ha uno chignon. Sono confusa, in post sbornia e ho fame. Cerco il mio telefono a tastoni. Sono le 8.30 di mattina. Alle 15.00 devo stare in aeroporto per andare in Cina. Sono troppo stanca per pensare. Mi ributto sul letto. Mentre cerco di riprendere sonno sento la porta che si apre. <<Già sei in piedi?>> chiede una voce che non riesco a collegare al proprietario per via del mal di testa. Mi tiro un'altra volta su a fatica e mi rimetto seduta. Osservo meglio la mia felpa: è rossa e porta un grande numero 44 su di essa. Ci metto un secondo e poi collego tutto: ho addosso la felpa della scuderia di Lewis e la voce che ho sentito è quella di Lewis. <<Che succede?>> chiedo stordita. <<Allora, vediamo. Ieri sera, anzi stanotte, ti sono venuta a prendere. Erano circa le 4.30 del mattino, e mi stupisce che tu sia già sveglia>> mi dice. <<Fammi capire: ieri mi hai urlato contro e tirato uno schiaffo e stanotte mi sei venuta a prendere e portato in camera tua?!>>. Sono scioccata. <<Senti io... mi dispiace. Non volevo. Ero furioso.>> si scusa lui <<Ma come... senti io sono troppo stanca e mi scoppia troppo la testa per litigare ancora.>>. <<Come mi hai trovata?>> gli chiedo poi. <<Le storie Instagram degli altri piloti>> dice lui. <<Ti ho portato delle ciambelle, aiutano per la sbronza>> mi dice. Dopo aver mangiato una ciambella e aver bevuto un cappuccino prendo le mie cose, mi alzo e torno nella mia stanza.

Arrivata in stanza Andie dorme ancora. Entro sotto la doccia e ci rimango per un po', cercando di metabolizzare ciò che è successo. Dopo aver sciugato i capelli mi metto una tuta e riporto i vestiti a Lewis. Mi metto sul letto affianco ad Andie, però non prendo sonno.

Quando arrivo sull'aereo Armando mi porta Nicholas, quindi passo tutto il mio tempo in aereo ad abbracciarlo forte, perché mi è mancato.

<<Allora per questo fine settima ci dobbiamo impegnare il doppio. C'è la prima Sprint race dell'anno e dobbiamo cercare di ottenere più punti possibili.>> dice Fred nella riunione del mercoledì prima di passare la parola a meccanici e strateghi. Finita la riunione torno in hotel e passo tutta la mia giornata e serata con Nicholas. In questo inizio settimana sono stata con Andie e Nicholas in giro per la Cina.

Il giovedì sto passeggiando con Lando per la corsia box dopo la conferenza stampa, quando all'improvviso una voce attrare la nostra attenzione. <<Ehi, stupido ragazzino inglese!>> io e Lando ci giriamo di scatto. Lewis sta camminando verso di noi con un'espressione piuttosto arrabbiata. <<Ehi, amico, che succede?>> chiede Lando un po' sulla difesa. Una volta che Lewis ci ha spintona Lando. <<Ma che cazzo, amico>> urla Lando. Lewis allora tira un pugno a Lando, oggettivamente un bel gancio destro, ma mai migliore dei miei. <<Lewis ma che cazzo combini?>> gli urlo. <<Vai via>> aggiungo con tutto il fiato che ho in corpo e lui va via. <<Ti senti bene? Dove ti sei fatto male?>> chiedo a Lando <<Fatti vedere, stai sanguinando>> osservo. Dopo aver disinfettato la ferita di Lando torniamo in hotel. <<Rimani con me? Guardiamo un film>> mi chiede Lando una volta che lo accompagno in stanza. <<Vado a prendere Nicholas dalle babysitter e veniamo>> gli dico ed entrambi sorridiamo.

E poi la vita miglioraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora