P.O.V Scarlett
"Ehi, oggi mi accompagni a fare shopping?" mi chiede Sasha mentre finisce di prepararsi.
"Certo!" gli dico. Qualsiasi cosa pur di non rimanere qua dentro!
Usciamo e andiamo al centro commerciale con la macchina della mia amica. Io e Sasha ci conosciamo fin da piccole, abbiamo sempre avuto caratteri diversi, lei è dolce, timida con le persone che conosce da poco, sempre solare e guarda sempre il lato positivo delle cose, ecco diciamo che io sono praticamente l'opposto. Io sono molto più scontrosa soprattutto con gli sconosciuti e non mi faccio intimorire da nessuno, non mi devo far intimorire da nessuno, e più che non vedere il bicchiere mezzo pieno io non vedo proprio il bicchiere! Ma comunque gli voglio un mondo di bene, lei c'è sempre stata per me, soprattutto quando sono rimasta da sola e non c'era nessuno a salvarmi a parte lei, ed io ho cercato sempre di stare accanto a lei.
Credo che entrambe siamo forti, ma in modo diverso, io sono forte perché devo e sono coperta da maschere che ricoprono altre cose ancora, lei invece è forte con la sua dolcezza, perché secondo me le persone dolci sono abbastanza forti da potersi permettere di non indossare alcuna maschera. Libere di essere vulnerabili, di provare emozioni, di correre il rischio di essere felici. Forse è per questo che sono diventata dura all'esterno, perché ho una forza totalmente diversa dalla sua.
Dopo un po' di tempo, siccome non ho voluto diventare un peso,mi sono trovata un appartamento per me e basta, anche Sasha diceva che non ero un peso.
Mentre ci incamminiamo rimango praticamente spiaccicata al sedile pregando di non arrivare in ospedale invece che al centro commerciale, diciamo che la guida di Sasha non è molto sicura ecco, è più che altro, come dire, FATTA PER IL SUICIDIO.
Lei guarda la posizione in cui sto e si mette a ridere dicendo di stare calma, si certo come no, gli lancio uno sguardo del tipo "ma che cazzo?", e lei scoppia a ridere... vbb lasciamo stare che è meglio, penso mentre rodo.
Mentre passeggiamo per il centro commerciale, a Sasha squilla il telefono, è Erik, a quanto pare sarà qua anche lui tra poco; Erik è un tipo apposto e va benissimo per Sasha, anche se sono TROPPO sdolcinati.
Quando arriva ci saluta e poi andiamo a prendere un gelato tutti insieme, ci mettiamo seduti a un tavolino e cominciamo a parlare del più e del meno; come se non si vedessero da una vita iniziano a ridere, baciarsi e cazzate varie, adesso vomito.
Mentre Sasha è in bagno Erik mi chiede: "Tu e Steve avete trovato qualcosa riguardo quel suo libro? Quello con i vari posti segnati ecc."
"In realtà non abbiamo trovato molto, credo che sia come un diario di viaggio, non un libro... o forse quello a cui apparteneva l'ha usato come diario. Ma non saprei dire cosa stesse cercando, forse non cercava una cosa precisa..." gli dico mentre continuo a pensare alla persona che ha voluto compiere il viaggio.
Non so cosa l'ha spinto ad andare così lontano ma lo stimo tantissimo, perché lui ha potuto fare come voleva, ha potuto scegliere, non c'era il pensiero di cosa avrebbe lasciato, o forse quello sarà stato il suo punto fisso per tutto il viaggio, ma questo non l'ha fermato, non l'ha spaventato, ha combattuto con i suoi demoni ed ha voluto provare a lasciarsi tutto alle spalle.
Forse l'ultima tappa del suo viaggio sarà stata la tappa del suo ultimo spostamento, forse là ha trovato quello che cercava, ha trovato pace ed una nuova vita da vivere, ha trovato anche nuove paure con cui combattere, perché iniziare un nuovo cammino spaventa sempre , ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di quanto era pericoloso restare fermi.
Forse stava cercando una persona, o forse stava cercando di vivere la sua vita attimo dopo attimo senza pensare troppo al futuro, ed il destino l'ha portato casualmente in quella città, forse era già tutto programmato e quella era la sua meta.
Oppure era solo un'altra tappa ma in quel posto, dopo tutto quel tempo, si è accorto che l'unica soluzione era tornare indietro, l'unica vera cosa che lo facesse sentire bene. Forse ha solo voluto provare, come quando inizi delle cose che sai come andranno a finire ma le cominci lo stesso, con un briciolo di speranza dentro di te.
Perché è nel momento in cui l'essere umano decide di non credere più nella speranza che il mondo muore.
Vorrei tanto aiutare Steve, ma nessuno può sapere quelle che ha cercato quell'uomo... forse si voleva godere solo il viaggio, e se noi no... Aspetta!
"Erik ho avuto una idea!"
Gli rivelo la mia idea e lui accetta subito, lo diciamo anche a Sasha, spiegandogli un po' la faccenda e andiamo ognuno a casa propria.
Quando abbiamo fatto il pomeriggio ci dirigiamo verso casa si Steve.
P.O.V Steve
Mi sveglio sentendo bussare alla porta della mia stanza, mi alzo intontito e vado ad aprire, e mi ritrovo Erik tutto emozionato.
"Ehi ciao, che succede?" gli chiedo siccome sta saltando sul posto da mezz'ora.
Lui non mi dice niente e mi trascina fino all'inizio delle scale.
"Ma cos-" mi fermo perché vedo vedo Erik,che intanto è arrivato in salotto, Sasha e Scarlett con delle valige ai piedi. Quando gli guardo mi dicono in coro: "Si parte!"
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The traveler
AdventureSteve è un ragazzo di 18 anni,stanco della sua monotona vita. Un libro,un amico inseparabile ed un amore letale lo aiuteranno a compiere il viaggio della sua vita. 4 ragazzi, una magnifica avventura. "Non puoi nasconderti, la vita è un viaggio da co...