CAPITOLO 10

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Sono circa quattro ore che siamo in viaggio, la situazione è:Scarlett e Sasha addormentate nei posti dietro,io che guido e Kevin che "cerca" di rimanere sveglio per farmi compagnia, non credo che durerà molto...anche se la cosa mi fa abbastanza ridere perché continua a dire cose sconnesse e senza senso tipo "sono concentrato!", "mi piacciono le salsicce!", "cavolo abbiamo perso", ed io non smetto di ridere, è più divertente degli speaker alla radio, l'ultima volta che gli ho chiesto che ore fossero mi ha risposto "no, non le voglio le arance", e con questo ho detto tutto...

Siccome Kevin sta dando segni di un'imminente e lunga dormita e non posso neanche accendere la radio che farebbe troppo casino e sveglierebbe tutti, mi limito a fissare la strada e quello che la circonda, le casine dislocate, i palazzi alti e pieni di edifici, i prati immensi e deserti, le città piccole e stracolme di gente che è intenta a mandare avanti la propria vita, bimbi in braccio alle mamme, ragazzi spensierati, uomini in giacca e cravatta,di tutti i tipi, vite che si incrociano e che si separano un instante dopo; e tutto questo è maledettamente bello e triste allo stesso tempo.

È tutto connesso, una specie di grande rete che in qualche modo connette anche noi, più viaggiamo e più connessioni attiviamo, connessioni che possono durare per un tempo molto breve o che dureranno per sempre, connessioni che nel tempo ci ricorderanno qualcosa, magari un giorno, dopo tanti anni in cui il tuo cervello sembra aver rimosso quei piccoli e anche insignificanti particolari, ci ricorderemo di una ragazza che cammina spensierata, di un'altra che cammina con le cuffie e uno skateboard in mano, un uomo che va incontro alla sua famiglia, un altro che magari se ne va da essa, una donna che culla il suo bambino tenendolo per sè tutto il tempo possibile, o una mamma che sgrida il figlio ormai grande; e paragoneremo questi dettagli alla nostra vita, cercando di capire quale tipo di strada abbiamo intrapreso, saremmo stati la ragazza spensierata con tanti progetti o la ragazza con le cuffie nelle orecchie ed uno skateboard per fuggire, saremmo il padre che va in contro alla famiglia o quello che se ne lava le mani, saremo la mamma amorevole o quella sempre arrabbiata...il bello è che non lo sapremo mai fino all'ultimo, fino a che non avremo vissuto abbastanza affinché la vita possa metterci davanti tutte queste sfide, forse saremo tutti questi i tipi di persona, forse in momenti diversi ma saremo ognuno di loro, è questo il bello, il non sapere cosa sarai domani, attenerti al presente e fare uso delle sfide passate, cercare di costruire un futuro senza però limitarsi ad una sola scelta, questo è quello che ci spinge avanti: la maledettamente bella incertezza del domani.

P.O.V Scarlett

Mi sveglio dopo un lunghissimo riposo, credo di non averne mai fatti di così belli, Sasha dorme accanto a me e si è presa praticamente tutto il sedile, Kevin credo stia dormendo sul posto del passeggero vicino a quello del guidatore quindi Steven sta guidando.

"Ehi" gli dico mettendomi in una posizione un po' più comoda per quanto sia possibile a causa della presenza della mia amica che si è di nuovo spostata e mi sta usando praticamente come cuscino.

"Ben svegliata!" mi dice mentre si riprende dai suoi pensieri, credo,è sempre così pensieroso, in questo mi assomiglia molto, speriamo che i suoi pensieri non siano come i miei.

" Facciamo cambio?" gli chiedo indicando il posto del conducente.

"Certo, anche perché sto morendo di sonno ahaha, pregavo che qualcuno si svegliasse! Comunque adesso ci fermiamo ad un autogrill, caso mai quando ripartiamo guidi tu, intanto sveglia i dormiglioni."mi dice mentre accosta.

"A gli ordini!" dico ridendo trascinando anche lui nella mia risata,adesso vera.

Faccio come mi dice e sveglio Sasha liberando la gamba che la mia "sempre dolce" amica ha usato fino a poco fa come cuscino. Poi provo a svegliare Kevin, anche se ci vuole un po' di più.

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