CAPITOLO 14

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Siamo da poco entrati nel bosco e sembra tutto tranquillo, gli alberi sono illuminati dalla luce della luna quasi del tutto visibile ed il sentiero è delineato da una fila di querce allineate che si espandono in lontananza, così in là da non vedere la fine.

Siamo tutti in silenzio quindi sento i suoni di questo sconosciuto posto, è circondato da un'atmosfera magica che non so spiegare; mi fa ancora paura ma molto di meno, gli animali creano una sorta di musica che si riesce a sentire bene e che riempie ogni singolo spazio, i nostri passi sono attutiti da un immenso tappeto di foglie, è notte ma si capisce che hanno un colore tendente al rosso.

Più ci addentriamo più cogliamo i diversi suoni ed odori, è tutto così silenzioso che riesco a sentire anche il respiro calmo e regolare di Steven, lo fisso per un po' ma me ne accorgo solo quando anche lui si gira, non avevo mai visto degli occhi così...non lo so bene neanche io come descriverli, sono all'apparenza comuni perché marroni, ma se li guadi da vicino sono del tutto diversi, riesco a capire attraverso di essi tutto quello che pensa, o quasi.

Mi guarda in un modo che non mi è familiare, che non ho mai sperimentato e, a dire il vero, mi fa paura; non proprio sguardo, ma quello che può comportare.

Rompo il contatto perché sento degli ululati che mi fanno venire i brividi. Non mi sembra niente di buono, neanche un po'.

"O mio Dio che cos'era quel suono?!" sento una voce dietro di me che pronuncia queste parole, è Sasha, ah già...c'è anche lei.

"Non lo so, ma non lo voglio neanche scoprire!" risponde Kevin.

Ha ragione, così velocizziamo il passo e iniziamo a correre.

Adesso questo bosco non mi sembra per niente amichevole e sicuro come prima, gli alberi davanti a me diventano solo ostacoli che mi trascinano indietro, i suoni sembrano contorti e troppo forti, gli odori forse amplificati apposta per non farmi respirare, la luce della luna sembra che servi solo per creare ombre ambigue, lo so che è solo la paura e forse un attacco di panico ma non riesco a smettere, continuo a correre quasi alla cieca e quando riapro gli occhi non vedo nessuno dei miei amici, mi fermo, anzi mi blocco, sento le loro voci ma non li vedo; inizio a gridare per farmi sentire, mi rispondono ma non riesco a capire da dove vengano le parole, mi sembra che gli alberi facciano da muro e le voci saltino da una parte all'altra.

In una frazione di secondo sento un suono che mi fa girare, di fronte a me, quasi all'inizio della foresta, si trova un lupo che sembra molto contento di vedermi, ma solo perché sta pensando a me come la sua cena; è abbastanza lontano e la strada dovrebbe essere vicina, ce la potrei fare ma la paura mi blocca. Sono immobile.

Riesco a vedere il suo corpo che si prepara per correre verso di me; ma in quel momento qualcuno mi prende per mano e mi trascina verso la strada, non lo vedo in faccia ma lo riconosco, è Steven.

Dietro di noi sento i passi grandi e veloci del lupo ma davanti a noi vedo la strada illuminata, ci ha quasi raggiunto quando usciamo dal bosco e cadiamo sull'asfalto. Vedo ancora sfocato ma lui no, non riesco a trovare le parole giuste mentre mi guarda, riesco a dire solo "grazie", ma in questo momento quella parola sembra trasmettere tutto quello che voglio dire e lui pare aver capito.

Rimaniamo ancora là a terra come se fosse il posto più comodo del mondo; il momento purtroppo finisce quando arrivano Sasha e Kevin preoccupatissimi che ci aiutano ad alzarci, Sasha appena mi alzo mi abbraccia e piange, anche io la abbraccio.

"Ehi non dovrei essere io a piangere perché quasi uccisa da un lupo?" dico cercando di farla ridere.

"Che stupida" dice mentre sorride. "mi dispiace per prima, io non volevo" continua.

"Tranquilla lo so" gli rispondo riabbracciandola.

"Ehm quando avete finito, vorrei che ci levassimo dalla strada prima di essere investiti, credo che per oggi abbiamo rischiato di morire già troppe volte no?" dice Kevin mentre prende le cose.

Noi facciamo lo stesso ridendo non si sa perché, forse per l'adrenalina.

Ci dirigiamo verso l'hotel che fortunatamente troviamo subito, entriamo e ci accoglie una signora di mezza età vestita con un pantalone rosso come la camicia e dei stivaletti neri, i capelli biondi e degli occhiali molto colorati tenuti da una catenella intorno al collo.

"Ditemi ragazzi, di cosa avete bisogno?" ci chiede cortesemente

"Volevamo sapere quanto costa una camera per una notte?" dice Sasha

"Dipende, però di camera me ne rimane solo una con un letto matrimoniale e due singoli"

"Andrà benissimo, quanto costa?" dico sperando che non spari un numero esorbitante!

"Costa 80 dollari" dice con il suo costante sorriso. Non gli fa male la faccia?

"Ragazzi ce la facciamo con i soldi?" chiedo a bassa voce senza farmi sentire dalla donna.

"Ognuno tiri fuori quello che ha così vediamo" dico cercando i soldi nella tasca dei pantaloni

"io 20"..."io 40"..."io 30"..."anch'io 30" diciamo tutti.

"ok possiamo pagare e ci avanzano i soldi per la cena" dice Kevin contento.

Paghiamo e ci dirigiamo subito in camera, io e Sasha ci buttiamo sul letto stanchissime mentre gli altri posano la poca roba che siamo riusciti a prendere dalla macchina.

La stanza è abbastanza grande e carina, i letti sono bianchi con dei ricami verdi che raffigurano tanti tipi diversi di foglie, anche se in questo momento vedere le foglie mi fa solo pensare al bosco; le pareti hanno un colore tendente all'arancione, tipo pesca, che trasmette una sensazione di calore, il pavimento è fatto con il parquet, e poi c'è un bagno piccolo ma ben organizzato e con tutto l'occorrente.

Ci disponiamo per dormire (io e Sasha sul letto matrimoniale e i ragazzi sui due letti singoli) e poi scendiamo per cenare.

A parte la figuraccia di Kevin con la cameriera e le occhiatacce che dopo gli ha rivolto Sasha, la serata è passata senza nessun problema; poi quando ci dirigiamo in camera decidiamo cosa fare il giorno dopo.

"Adesso come facciamo senza macchina?" inizio io.

"Possiamo vedere di affittarne una!" propone Sasha.

"1)con cosa la paghi? E 2) per quanto tempo dovremmo tenerla?" interviene Steven

"Beh per pagarla possiamo usare la car-" Kevin non finisce la frase che la sua espressione si fa preoccupata. "Oh merda! Ho lasciato la carta di credito in macchina!" dice mettendosi le mani nei capelli.

"oh ci mancava solo questa....e adesso? Non possiamo neanche rimanere qui!" dico.

Tutti stiamo in silenzio preoccupati finché Sasha non parla: "Beh qui vicino abita una mia cugina"

"E perché non l'hai detto prima"? diciamo noi in coro.

"Beh perché non mi sta simpatica, e neanche a te se per questo!" dice rivolgendosi a me.

"Perché? Non dirmi che Emily!" dico pregandola.

"E' proprio lei tesoro" mi dice.

"Nooooooo"

"Mi sa che è la nostra unica soluzione" dice Steven rivolgendosi anche a Kevin che sembra sbiancato, forse ha connesso Emily-cugina-parenti-famigliaSasha. Poverino.

"Va bene allora facciamo così, domani quando andiamo via proviamo a chiedere alla cugina di Sasha se ci può ospitare e nel frattempo cerchiamo di trovare i soldi per partire ok?" dice Steven

"OK, comunque questa è una delle città sulla mappa, può essere che troveremo qualcosa!" dico cercando di convincere gli altri. Poi andiamo tutti a dormire.

SPAZIO AUTRICE

Eccomi sono tornata! spero che questo capitolo vi sia piaciuto!

Come sono andate le feste?
Comunque ci vediamo al prossimo sciaoo, vi voglio bene!

Byyy <3 <3



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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 06, 2016 ⏰

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